Intervista alla mangaka Federica Di Meo al Lucca Comics and Games 2023

Autore: Livia Soreca ,

In occasione del Lucca Comics and Games 2023 abbiamo incontrato Federica Di Meo, "madre" - insieme a Cab - di Oneira, manga fantasy già noto in Francia e pubblicato in Italia da Star Comics il 31 ottobre 2023. In un mondo in cui gli Incubi hanno preso vita, la Chiesa ha istituito la Casta delle Epeire per affrontare questa terribile minaccia. Arane Heos, la famigerata Vedova Nera, dovrà fronteggiare non solo gli Incubi ma anche i tumulti della Casta stessa, che minacciano l'oscuro segreto di sua figlia.

Insieme alla mangaka, ospite di Star Comics, abbiamo parlato proprio della sua ultima opera presentata in fiera e, più in generale, di come la ricezione del manga europeo sia cambiata nel corso dell'ultimo decennio.

Intervista a Federica Di Meo

Il padiglione di Star Comics ha riservato a Federica Di Meo uno spazio espositivo dedicato le sue opere, volto chiaramente anche alla presentazione del primo volume di Oneira. Per la nostra mangaka questa è stata una piacevole sorpresa.

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Devo dire che è un'emozione molto forte, sono 10 anni che pubblico manga in Italia e in Francia, però l'attenzione e la cura che mi stanno dando è una cosa che scalda veramente il cuore. Hanno curato tutti i dettagli, hanno fatto dell'ottima pubblicità e quasi tutte le persone che sono venute per la dedica oggi mi hanno conosciuta così, quindi non per quello che facevo prima ma tramite loro, quindi sono contenta.

A proposito di Oneira, abbiamo chiesto a Federica le origini e le ispirazioni per questa sua opera che, attualmente, conta già 4 volumi in Francia. In particolare, ci ha colpito molto l'icona che ha influenzato la nascita della protagonista Arane Heos.

A livello visivo, l'idea della protagonista è nata da Charlize Theron nella pubblicità di Dior... Tutta dorata. La storia è nata da un momento di svolta dello sceneggiatore Cab; lui è francese ma in quel periodo era in Inghilterra e stava attraversando uno di quei momenti particolari... Mentre era in metropolitana gli è passata Nature Boy di Aurora nelle cuffie e ascoltare quella musica in combinazione con quello che viveva in quel momento gli ha fatto venire in mente questa storia sugli incubi e sul tipo di relazione tra esseri umani e figure mostruose, che è molto profonda e gioca con con i sentimenti umani in maniera bella forte.

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Parlando di incubi, la dimensione onirica è un tema ricorrente nelle opere di Federica e in Oneira e ci ha svelato il motivo di così tanta fascinazione per il mondo dei sogni.

Credo sia la libertà che si prova sognando. Sei libero dalle tue catene, dai giudizi degli altri e quindi nella dimensione del sogno siamo più vicini a ciò che siamo realmente. Attraverso i disegni cerchiamo di parlare anche di quella che è la depressione e non solo; mettiamo un po' insieme i lati e le sfaccettature nascoste dell'anima e speriamo di riuscire a farlo nel modo migliore.

Federica Di Meo è una delle prime disegnatrici ad aver introdotto quello che chiamiamo euro-manga, che nel corso degli anni non è sempre stato accolto dal pubblico e dalla critica in maniera univoca, ma per fortuna qualcosa è cambiato nella percezione e nell'accoglienza del manga europeo.

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Io ho iniziato a pubblicare in Italia nel 2013 e all'epoca ricordo persone che passavano in fiera senza neanche aprire la copertina e dicevano "Ma cosa vogliono fare?, ti guardavano in modo strano. Chiaramente era dovuto anche al fatto che c'erano stati degli esperimenti in passato, ma erano esperimenti fatti per passione, senza una cultura di base, senza la cultura di quella che è la tecnica narrativa del manga, non solamente la parte di disegno. Quello che abbiamo avuto negli ultimi 10-15 anni è lo studio del modo di raccontare, del modo di parlare dei giapponesi tramite i maga. Stiamo riuscendo a fonderlo con la cultura europea. Sto vedendo che i ragazzi e le ragazze che vengono vogliono leggere queste opere e non hanno più nessun pregiudizio, le considerano come le altre. Quando ho iniziato a studiare nel 2006 non c'erano neanche i testi per farlo, quindi io recuperavo dei testi in inglese. Una mia amica era andata a studiare a Tokyo, si è diplomata in manga in Giappone e poi è tornata e ci ha insegnato tanto. Abbiamo creato insieme un modo per spiegare il manga agli occidentali, perché non puoi spiegarlo alla stessa maniera. I Giapponesi alcune cose le danno per scontate, invece noi dobbiamo fare un piccolo salto mentale.

Nel corso del tempo moltissimi giovani autori e disegnatori hanno provato a seguire le sue orme e addentrarsi nel mondo del manga europeo, mentre per altri è ancora un sogno da realizzare. Come possono prepararsi i futuri mangaka per intraprendere questo percorso?

Consiglio di disegnare molto, non soltanto copiare le fan art, che chiaramente sono il primo passo per iniziare ma suggerisco di provare a sviluppare un proprio modo di raccontare e disegnare, quindi bisogna anche leggere moltissimo. Se si può, anche prendere dei manuali di sceneggiatura del manga perché ce ne sono di pubblicati anche in Italia, quindi in italiano, ed è una cosa bella.

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