I Serial Killer della Storia: John Wayne Gacy, il Pagliaccio assassino

Autore: Rosanna Donato ,

Dopo il caso di Chikatilo, il “Cannibale comunista” che ispirò il personaggio di Hannibal Lecter, torniamo a parlarvi dei Serial Killer della Storia con John Wayne Gacy, soprannominato il Killer Clown (Il Pagliaccio assassino in Italia). Nato a Chicago il 17 marzo 1942, l’uomo fu conosciuto per aver rapito, torturato e ucciso 33 vittime accertate.

Adolescenti e maschi adulti furono le sue prede, 28 delle quali vennero seppellite sotto la sua abitazione o ammassate in cantina. Dal 1972 fino alla sua cattura, avvenuta nel 1978, non perse occasione di seminare il panico ma un errore nell'occultamento della sua ultima vittima lo inchiodò.

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Venne chiamato il Killer Clown perché spesso, durante alcune feste, fece divertire i bambini con il suo personaggio - Pogo il Clown, così lo chiamò -, con tanto di costume e trucco da pagliaccio.

Gacy si mostrò sempre come un uomo socievole e a dir poco insospettabile per i suoi concittadini, ma sappiamo bene che nulla è mai come sembra.

Le perizie psichiatriche definirono John Wayne Gacy un serial killer “organizzato”, dotato di una notevole intelligenza, anche se - durante l’esame dei periti - vennero a galla molti disturbi della personalità (disturbo istrionico di personalità, disturbo narcisistico, disturbo antisociale), insieme al suo essere sadico e omofobo.

La vita di John Wayne Gacy

John Wayne Gacy fu il secondo dei tre figli avuti dai coniugi John Stanley Gacy e Marion Elaine Robinson. La sua infanzia non fu tutta rose e fiori, ma non per questo i crimini che commise in passato sono giustificabili. Da piccolo, John fu un bambino sovrappeso e costretto a subire molestie fisiche e psicologiche dal padre alcolizzato.

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Il Serial Killer però non smise mai di cercare la sua approvazione, ottenendola solo in rarissime occasioni. Il padre, inoltre, lo ridicolizzò più volte davanti a tutti, anche ponendolo a confronto con le sue sorelle, le quali - almeno per quest'ultimo - erano a lui superiori.

Considerato "stupido, grasso ed effeminato”, alla giovane età di nove anni Gacy venne molestato sessualmente da un amico di famiglia, evento che evitò di raccontare ai genitori per paura che il padre potesse picchiarlo.

A soli 11 anni il Killer Clown cadde dall’altalena sbattendo violentemente la testa. L'incidente gli causò un forte ematoma cranico, che gli venne diagnosticato solo quando compì sedici anni.

Prima della diagnosi ufficiale, Gacy soffrì spesso di mal di testa violenti e di perdita temporanea della memoria. L’anno successivo gli venne rilevata anche un'insufficienza cardiaca, che lo accompagnò per tutta la sua vita.

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Membro del Partito Democratico, si candidò alle elezioni comunali quando divenne maggiorenne (18 anni). Dopo aver ottenuto la laurea in economia e commercio ed essere diventato direttore di un negozio di scarpe a Springfield, Gacy conobbe la giovane Marlynn Myers. I due si sposarono nove mesi dopo.

Nello stesso anno, il 1964, Gacy ebbe la sua prima esperienza omosessuale. Due anni più tardi si trasferì nello stato dell’Iowa poiché il suocero, proprietario di una catena di ristoranti, gli diede l’opportunità di dirigere tre locali fast food della catena Kentucky Fried Chicken.

John Wayne Gacy decise quindi di frequentare un corso formativo per manager prima di iniziare a lavorare e, a capo dei ristoranti, si fece conoscere ed apprezzare dalla comunità cittadina.

Proprio durante questo periodo di prosperità a Waterloo, Gacy e la moglie ebbero due bambini, Michael (marzo 1967) e Christine (ottobre 1968).

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Nel frattempo la sua omosessualità repressa lo portò a socializzare solo con i dipendenti maschi e a fare loro continue avance inequivocabili, senza contare l'uso di materiale pornografico omosessuale che faceva abitualmente.

John Wayne Gacy senza e con il costume del Serial Killer Clown

I crimini e gli arresti

La prima aggressione del Killer Clown avvenne nel 1967 ai danni di un adolescente 15enne, Donald Voorhees, figlio di un suo amico. Il ragazzo raccontò tutto al padre il quale lo denunciò alla polizia, che lo arrestò per molestie sessuali e sodomia.

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Il ragazzo però venne pestato da un dipendente di Gacy - il quale fu liberato in attesa dell’udienza successiva -, mandato apposta per intimargli di non testimoniare contro quest’ultimo al processo.

Il Killer venne arrestato nuovamente con l’accusa di intimidazione, in quanto il fatto ai danni di Voorhees - che Gacy pagò ben 300 dollari - venne poi confermato dal suo collaboratore.

In un primo momento Gacy venne condannato a 10 anni di prigione, da scontarsi nel penitenziario di Anamosa, e - nonostante il divorzio chiesto dalla moglie il giorno stesso della sua condanna e la perdita del lavoro - si dimostrò un detenuto modello.

Dopo soli 18 mesi di carcere, infatti, il 18 giugno 1970 venne liberato sulla parola e ottenne dodici mesi di libertà condizionata.

Dopo il trasferimento a Chicago per poter stare con la madre (il padre era morto) concesso dalle autorità competenti, l’uomo riprese a molestare ragazzini senza però subire gravi conseguenze di ordine penale, almeno fino a quando qualcosa nell’ultimo omicidio non andò storto.

Nel 12 ottobre 1978, infatti, - dopo che il killer decise di sposarsi con Carole Hoff, la quale lo lasciò dopo aver saputo delle sue deviazioni - il quindicenne Robert Piest scomparve dal suo luogo di lavoro.

Quest’ultimo, prima della scomparsa, raccontò a parenti e amici di aver conosciuto il titolare dell'impresa che ristrutturò il suo negozio di farmacia. Stando a quanto emerso dallo stesso ragazzo, l'uomo gli offrì un posto di lavoro nella sua ditta.

Quindi tutti furono messi a conoscenza del suo incontro con il Killer, che Gacy fissò per la stessa sera della sparizione del ragazzo nella sua casa.

La polizia allora, dopo aver saputo di questo appuntamento, si presentò alla suddetta abitazione, dove si sentì sin da subito un tanfo nauseabondo, tipico dei corpi in putrefazione.

Il proprietario però sostenne di avere problemi al sistema fognario, ma in cantina la polizia fu accolta da uno scenario spaventoso...

Nonostante il tentativo di invocare l’infermità mentale (l'uomo cercò di dare la colpa dei delitti al suo alter ego malvagio “Jack”), John Wayne Gacy non convinse gli psichiatri del carcere. Successivamente confessò alla polizia tutti i suoi brutali crimini nel 1978, prima di essere arrestato in via definitiva.

L’esito del processo, che iniziò nel febbraio 1980, era scontato: il Killer Clown venne riconosciuto colpevole di omicidio plurimo e condannato a morte.

Gacy fu giustiziato il 10 maggio 1994 con un'iniezione letale endovenosa, pochi minuti dopo la mezzanotte nella Stateville Prison di Joliet, in Illinois. Le ultime parole del condannato furono “Baciatemi il culo!” (Kiss my ass!).

Le foto di alcune vittime di John Wayne Gacy

Il Killer Clown e i suoi quadri

Dopo il decesso di Gacy, diversi quadri - molti dei quali raffiguranti clown tristi e malinconici - che egli dipinse nel suo periodo in carcere furono messi all'asta. Parliamo di diciannove dipinti messi in vendita da Steve Koschal, l'uomo che li commissionò di persona a Gacy.

Venticinque dei suoi lavori furono acquistati per essere bruciati dallo stesso acquirente nel giugno 1994 a Naperville, Illinois. Ciò avvenne nel corso di un falò pubblico, a cui parteciparono anche alcuni famigliari delle vittime del Killer Clown.

Nel corso degli anni furono allestite delle mostre con le opere di Gacy.

John Wayne Gacy ispirò IT di Stephen King 

È inequivocabile l’influenza che John Wayne Gacy ebbe nella società di quel tempo e ha in quella odierna. La letteratura (IT di Stephen King ne è un chiaro esempio), il cinema e la televisione hanno ripreso più volte l’inquietante personaggio, soprattutto negli ultimi anni.

Oltre alla miniserie in due puntate di Tommy Lee Wallace, è bene ricordare l’imminente uscita nelle sale italiane della trasposizione cinematografica di IT, che arriverà il 19 ottobre 2017.

Il film di Andrés Muschietti, diviso in due parti, vedrà ancora una volta protagonista un pagliaccio che terrorizza un gruppo di bambini, trasformandosi nelle loro più grandi paure. La prima pellicola si concentrerà sulla prima parte del racconto di King, ambientata negli anni ’80.

Nell'immaginaria cittadina del Maine, dove la gente scompare senza motivo, l'ennesima vittima è un bambino di sette anni di nome George, risucchiato in un tombino durante un temporale.

Un gruppo di ragazzini perseguitati dai bulli per diverse ragioni, si riunisce sotto la denominazione di Club dei Perdenti per indagare sul mistero della morte di George e degli altri ragazzi scomparsi.

Leader del gruppo è il giovane Bill Denbrough (Jaeden Lieberher), fratello maggiore dell'ultima vittima. Al suo fianco ci sono il grassoccio Ben (Jeremy Ray Taylor), l'impulsivo Richie (Finn Wolfhard), il pragamatico Stan (Wyatt Oleff), l'appassionato di storia Mike (Chosen Jacobs), l'ipocondriaco Eddie (Jack Dylan Grazer) e l'unica ragazza della banda Beverly (Sophia Lillis).

Quando la ricerca li conduce a un clown sadico e maligno chiamato Pennywise (Bill Skarsgård), ciascuno dei coraggiosi componenti del Club si rende conto di averlo già incontrato prima.

La seconda parte di IT, invece, sarà incentrata sui piccoli bambini ormai adulti, i quali cercheranno un modo per sconfiggere Pennywise - questo il nome del clown - definitivamente.

Pennywise di IT 2017

Twisty di American Horror Story: Freak Show

Un altro personaggio che ricorda il Killer Clown è Twisty (John Carroll Lynch) di American Horror Story: Freak Show, l’inquietante pagliaccio che ha lasciato il segno nella memoria degli spettatori della serie TV ideata da Ryan Murphy.

Il personaggio, comparso nuovamente in American Horror Story: Hotel, sembra essere pronto a tornare sul piccolo schermo per la settima stagione! Murphy, infatti, qualche tempo fa ha postato uno scatto dal set che mostrava una foto di Twisty, accompagnato dalla didascalia "È tornaaaato".

Ricordiamo che proprio il ruolo di Twisty in American Horror Story: Freak Show ha ispirarato il comportamento di Dandy, il ricco giovane interpretato da Finn Wittrock.

Twisty di American Horror Story

Può un pagliaccio, una figura che dovrebbe portare un sorriso ai bambini, essere pericoloso? A quanto pare sì. A dimostrarlo ci sono John Wayne Gacy e i personaggi a lui ispirati, Pennywise e Twisty, i quali ci ricordano che il male può essere ovunque ed è capace di colpire quando meno te lo aspetti.

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