Kraven the Hunter: il più letale nemico di Spider-Man

Dalle selvagge terre africane alla giungla di cemento di New York, in cerca della preda più ambita: Spider-Man. Ecco la vita di Kraven il Cacciatore

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Autore: Manuel Enrico ,

Sessant’anni di storie hanno consentito a Spider-Man di affrontare una lunga serie di temibili avversarti. Da Hobgoblin a Kingpin, da Doctor Octopus a Venom, tutti hanno saputo esercitare una tremenda pressione su Peter Parker, ma pochi villain sono riusciti a ferire nel profondo l’Arrampicamuti come Kraven il Cacciatore

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Se è vero che ogni eroe necessita di grandi nemesi che ne esaltino le capacità, nel caso del Ragno era necessario dare vita a dei villain che riuscissero a colpirlo nel suo punto di maggior forza: la sua umanità. Ad animare questa dicotomia è un sottile gioco di contrasti, in cui il lettore viene coinvolto non solamente per comprendere l’essenza dell’eroe, ma anche per cogliere le sfumature dei suoi antagonisti. 

Anzi, spesso accade che siano proprio le attente ricostruzioni emotive dei cattivi a dare spessore alla storia del protagonista, tramite dialoghi fulminanti o confessioni di tragici passati che rendono credibili e umani questi villain senza scrupoli. Sergei Kravinoff appartiene a questi cattivi con un’anima, un’origine emotiva che è fondamentale per comprendere quanto Kraven il cacciatore sia essenziale nel mito del Ragno. 

Parlando del Tessiragnatele e del cacciatore russo, ci si addentra in uno dei capitoli più amati e sofferenti della storia del Ragno. Uomo complicato, animato da una personale scala di valori, più volte rivisto e adeguato dai diversi autori, Sergei Kravinoff è riuscito a mostrare un carisma tale da consentire al personaggio di confrontarsi anche con altri eroi della Casa delle Idee.

Le origini di Kraven il Cacciatore

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Kraven il Cacciatore è uno degli avversari incontrati da Spider-Man nei primi anni della sua storia editoriale, comparendo in The Amazing Spider-Man #15 dell’agosto del 1964, creato, ancora una volta, da Stan Lee e Steve Ditko, i due autori che definirono i primi anni delle avventure del Ragno. 

Curiosamente, Kraven è stato preceduto nei fumetti dal suo fratellastro, Dmtri Smerdyakov, ex-agente del KGB esperto in travestimenti che, sotto lo pseudonimo di Camaleonte, ha dato filo da torcere al Tessiragnatele sin dalla sua prima apparizione nel primo numero di The Amazing Spider-Man (1963).

L’idea di introdurre Kraven nei fumetti di Spider-Man fu un’intuizione felice, soprattutto considerato il modo in cui venne definito questo villain. Pur presentandosi come un avversario dell’eroe newyorkese, contrariamente ad altri avversari di Peter Parker, Kraven ha un codice morale che, per quanto distorto dalla sua visione del mondo come un terreno di caccia, lo ha portato a seguire una certa condotta. 

Per Kravinoff, infatti, la caccia non è uno sport violento ma una filosofia, brutale e spietata, vissuta come una religione, in cui cacciatore e preda devono confrontarsi su piano paritario. In osservanza a questo suo ideale, Kraven il Cacciatore non si affida ad armi da fuoco, ma preferisce affrontare le sue prede a mani nude, aiutandosi solo con l’ingestione di un siero che ne accresce le già incredibili doti fisiche, prolungandone anche la sua longevità.

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Figlio di una famiglia aristocratica russa fuggita dal suolo natio dopo il crollo della Russia Zarista, Sergei Kravinoff venne addestrato dal misterioso Gregor, cacciatore sopraffino che gli insegnò questa arte, plasmando anche la sua mentalità. 

Grazie a questo addestramento, Kraven fu in grado di confrontarsi con alcuni dei più grandi predatori presenti in natura, salvo poi puntare un’altra tipologia di preda: i metaumani. Fu proprio per via della sua perizia e della sua voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide che Kraven accettò la proposta del Camaleonte, suo fratellastro, di aiutarlo a eliminare Spider-Man, una preda che non poteva che incuriosire il letale cacciatore, ma che si rivelò ben presto una sua ossessione.

Le prede di Kraven

Dopo il primo incontro, infatti, la rivalità tra Kraven e l’Arrampicamuri ebbe numerose altre occasioni di palesarsi, al punto che il Cacciatore divenne un personaggio ricorrente nelle storie del Tessiragnatele. L’ossessione per Spider-Man, però, portò Kraven a modificare in parte le sue linee guida, al punto che si alleò con altri letali avversari dell’eroe formando i Sinistri Sei, formazione composta dai più acerrimi nemici di Peter Parker, ma con cui non riuscì comunque ad avere la meglio del supereroe.

Tuttavia, sconfiggere Spider-Man era per Kraven una questione d’onore pur avendo affrontato anche altri eroi di casa Marvel. Da Daredevil a Black Panther, senza trascurare nemmeno Hulk, sfide che lo portarono a essere considerato come un potenziale alleato da tutti coloro che volevano sbarazzarsi degli eroi marveliani o ottenere dei particolari trofei necessari per i loro piani. 

Sotto questo auspicio era stato assoldato da Sinistro per dare la caccia agli X-Men, in modo da ottenere campioni del loro prezioso sangue, che il malvagio scienziato avrebbe poi utilizzato per i suoi esperimenti.

Persino organizzazioni segrete si sono avvalse della sua incredibile perizia nella caccia e delle sue doti di combattente, come fece a Nick Fury a fine anni 50, quando assoldò Kraven il Cacciatore in una sua squadra di Vendicatori ante tempore, creata per recuperare fiale di siero del supersoldato trafugate da misteriosi nemici.

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Ad avere però consacrato Kraven come uno dei grandi avversari di Spider-Man è stata una storia in particolare: L’ultima caccia di Kraven.

La morte di Kraven

Praticamente impossibile parlare di Kraven il Cacciatore senza citare la storia cult di J.M. DeMatties, Mike Zeck e Bob McLeod. L’ultima caccia di Kraven, infatti, è un capitolo centrale nel mito di Spider-Man, durante la quale Peter Parker viene portato al limite, spezzato e quasi sconfitto dal Cacciatore. 

Nelle spettacolari pagine di questa storia del 1987, infatti, Kraven riesce a sconfiggere il suo storico nemico, nel culmine di un’esistenza vissuta con l’ossessione di sconfiggere il Tessiragnatele.

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La prima caccia di Kraven

La prima caccia di Kraven

Volume con la prima caccia di Anna Kravinoff, figlia di Kraven

 Una storia dei toni duri, caratterizzata alla perfezione, in cui Kraven dopo avere cercato per anni di sconfiggere Spider-Man arriva a elaborare un ultimo piano che gli consegni l’ultimo trofeo della sua vita.

Quando si trattò di creare questo momento centrale nell’esistenza del Ragno, DeMatteis arrivò in Marvel con una storia che aveva già provato a realizzare in DC Comics con altri personaggi, ma quando a Marc Gruenwald arrivò la proposta di DeMatteis la accettò, stupendo lo stesso sceneggiatore, che non immaginava la casa editrice avrebbe accettato di uccidere un personaggio così importante per la continuity del Tessiragnatele, come confessò lo stesso autore:

Mentre stavo preparandomi a lavorare alla storia, ero seduto nel mio ufficio e sfogliavo il Marvel Universe Hanbook e arrivai al punto in cui veniva presentato Kraven il Cacciatore. Non so se fosse stato previsto per via della continuity, o una scelta di chi redasse il libro, ma menzionavano le origini russe di Kraven. Da grande appassionato di Dostoyevsky, l’idea che Kraven fosse russo e avesse la stessa anima profonda e torturata vista in tutti i personaggi di Dostoyevsky, mi sbloccò e immediatamente compresi chi fosse davvero il personaggio. Pensai molto a Kraven e a quali fossero le sue origini. Era un personaggio per cui non avevo mai avuto interesse, ho sempre pensato fosse uno dei personaggi più stupidi di Spider-Man, ma improvvisamente avevo una nuova visione di Kraven

In effetti, il Cacciatore visto in L’ultima caccia di Kraven è un personaggio tragico, che sentendo la fine oramai prossima affronta la morte con un’ultima sfida con il suo eterno rivale. 

Il Sergei visto in questa storia è un uomo disperato, ossessionato e pronto anche ad aggirare le regole secondo cui ha vissuto, pur di distruggere la sua nemesi a ogni costo. Solo l’aver sconfitto un avversario che nemmeno Spider-Man era riuscito a battere, Vermin, lo portò a sentirsi superiore all’odiato nemico, al punto di considerare la sua vita appagata e scegliere di suicidarsi.

La morte di Kraven in questa storia non fu solamente un episodio centrale nella vita di Spider-Man, con ripercussioni anche in seguito, ma consegnò alla storia dei comics l’addio di un villain tramite una morte violenta e auto-inflitta. 

DeMatteis, con questo arco narrativo, crea anche una connessione tra Parker e Kravinoff giocata interamente sulla morte e sulla rivalità malsana del Cacciatore, che dopo avere apparentemente sconfitto il suo avversario ne vuole indossare il costume, dimostrando non solo di averlo battuto ma di essere anche meglio di lui come eroe, in cerca di un’ulteriore conferma di essere superiore alla sua nemesi.

Il ritorno dalla morte

Ma come sosteneva Stan Lee, le porte dell’aldilà Marvel sono girevoli, e quindi anche Kraven ha avuto modo di tornare dalla morte. 

Tra il 2009 e il 2010, con l’arco narrativo Grim Hunt, infatti, all’interno delle storie di Spider-Man assistiamo alla resurrezione di Sergei Kravinoff, tramite un rituale eseguito dai suoi figli, che intendono continuare una sanguinosa caccia ai Ragni, rendendo dei bersagli anche personaggi legati a Peter, come Arachne e Kaine Parker.

Riprendendo un tema caro alla figura di Kraven, ossia la magia selvaggia, viene orchestrata dai suoi figli un piano che consenta la risurrezione di Sergei, tramite un rituale che prevede l’utilizzo del sangue del suo nemico per eccellenza: Spider-Man. Come ben sanno i lettori del Tessiragnatele, Peter Parker non è il solo Spider-Man, ma dopo la Saga del Clone sono presenti più uomini dotati dei poteri di ragno, e per errore viene utilizzato il sangue di uno di questi, Kaine Parker.

Le conseguenze di questa resurrezione di Kraven portano a una radicale rivoluzione del personaggio, motivata dall’errato sangue utilizzato. Se nella prima vita di Sergei il suo ruolo era quello di antagonista mosso da un codice morale discutibile ma che capace di creare una tensione narrativa convincente nei suoi scontri con il Ragno, il ritorno dal regno dei morti consegna ai lettori un Kraven folle, lontano dal suo precedente codice morale e animato da una ferocia che si abbatte anche sui suoi familiari, causandone anche la morte.

Non abbiamo più quindi un cacciatore mosso dalla sua voglia di confrontarsi con una preda incredibile come Spider-Man, ma un essere ossessionato dalla caccia a tutti i metaumani con tratti animaleschi, che ha portato all’arco narrativo Hunted, in cui Kraven organizza un piano machiavellico. 

Dopo essersi clonato e avere creato i Figli di Kraven, il Cacciatore lascia che questi esseri si confrontino affinché ne esca vincitore il suo erede, l’Ultimo Figlio di Kraven. Compiuto questo passo, Kraven dà il via alla caccia dei metaumani che hanno attinenza al mondo animale (come Black Cat, Rhino, Scorpion), coinvolgendo ovviamente anche il Ragno, con cui avrà uno scontro finale in cui, per un momento, sembra apparire nuovamente il Kraven originario. 

Da questo confronto, infatti, il Cacciatore comprende che era il suo lato oscuro il nemico che ha sempre voluto sconfiggere, al punto che sceglie di indossare un’ultima volta il costume nero da simbionte di Spider-Man, come accaduto in L’ultima caccia di Kraven, e dare a suo modo un aiuto a Peter Parker, incontrando infine la morte per mano del suo erede designato, che lo scambia per Spider-Man.

Le letture fondamentali di Kraven

La prima Caccia – The Amazing Spider-Man #15

L’esordio di Kraven avviene nei primi anni della vita del Ragno Marveliano. Convinto dal fratellastro, noto come il Camaleonte, Sergei Kravinoff, leggendario cacciatore, accetta di dare la caccia alla preda più letale del pianeta: il nostro amichevole Spider-Man di quartiere!

Stan Lee e Steve Ditko creano una nemesi letale per il Ragno che sin dalla sua prima apparizione, contrariamene ad altri villain affrontati da Spider-Man, dimostra immediatamente di essere un reale pericolo per l’Arrampicamuri. Un merito che ha consentito a Kraven il Cacciatore di imporsi, con una sola apparizione, come uno dei più temibili avversari del Ragno.

L’ultima Caccia di Kraven

Il miglior racconto su Kraven il cacciatore, il momento in cui dopo una lunga caccia la sua preda prediletta, Spider-Man, sembra finalmente cadere ai suoi piedi. Considerata una pietra miliare del mito del Ragno, L’ultima caccia di Kraven ha segnato profondamente Parker per diversi anni. 

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In uno dei suoi momenti più cupi, Parker si trova costretto ad affrontare la sua nemesi più letale, pronto a dare tutto se stesso per abbattere Spider-Man. Un racconto oscuro, drammatico che culmina con l’apparente morte di Parker, che porta inizialmente Kraven a sostituirsi allo stesso Ragno

La tragica conclusione di questa saga ha lasciato segni evidenti nella vita di Spider-Man, che ha sempre rivisto a questo suo ultimo scontro con Kraven come un momento devastante. 

Ultimate Kraven – Universo Ultimate

Poteva una nemesi storica del Ragno non fare un’apparizione nell’Universo Ultimate? Ecco, quindi, che ancora in questo universo alternativo Peter Parker incontra il suo Kraven il Cacciatore, riscritto come personaggio di un programma di successo che lo vede come protagonista di incredibili battute di caccia.

Convinto che dare la caccia a un supereroe come Spider-Man possa far aumentare il suo successo, Kraven si lancia in un serrata caccia al Ragno, dimostrandosi però inadeguato per il compito. Contrariamente al Kraven di Terra-616, questa versione Ultimate viene infatti rapidamente sconfitta da Parker, che ridicolizza l’avversario al punto che per il lettore sembra di essere in presenza di una parodia comica del famigerato cacciatore.

Hunted – The Amazing Spider-Man vol. 5, #16-#23

Dopo gli eventi di Grim Hunt, in cui si assiste alla resurrezione di Kraven per mano della sua famiglia, Hunted rappresenta un degno ritorno del cacciatore, che sembra essere più consapevole del proprio ruolo. Ciclo firmato da Nick Spencer e disegnato da Humberto Ramos e Ryan Ottley, Hunted vede Kraven mettersi in cerca di un degno erede al proprio lignaggio, avvalendosi di suoi cloni creati dall’Alto Evoluzionario.

Come prova della loro perizia nella caccia, i cloni devono riuscire a sconfiggere personalità del mondo Marvel legate agli animali, che sono state rapite e confinate a Central Park, trasformata in una riserva di caccia. Spider-Man è ovviamente il trofeo finale, e come tale viene rapito e gli viene fatto indossare il costume nero che indossava ai tempi de L’ultima caccia di Kraven, ma a sconfiggere definitivamente il Ragno sarà Kraven o il suo erede?

Considerato come la morte di Kraven sia stata centrale nel mito di Spider-Man, il ritorno in scena del cacciatore rischiava di presentarsi come una resurrezione che privasse Parker di un forte elemento emotivo. Motivo per cui è stata positivamente accolta da critica e lettori la scelta di un finale drammaticamente poetico in cui Kraven trova la morte per mano dell’Ultimo Figlio di Kraven, che lo uccide dopo averlo scambiato per il Ragno.  

Kraven al cinema

Kraven ha avuto modo di vivere anche oltre il fumetto, comparendo come uno dei nemici di Spidey nella celebre Spider-Man: The Animated Series, ma ora è finalmente pronto per farsi ammirare sul grande schermo. 

In passato si era pensato di far esordire Sergei Kravinoff nel Marvel Cinematic Universe, come avversario di T’Challa in Black Panther, ma questa idea di Ryan Coogley, regista del film, venne scartata. Con la complicata gestione del contesto cinematografico del Tessiragnatele, diviso tra Sony e Marvel Studios, vedere i villain iconici di Spider-Man al cinema non è semplice.

A oggi, nel Marvel Cinematic Universe si sono visti solamente Mysterio e l’Avvoltoio, mentre la controparte dello Spider-Verse marchiato Sony ha vantato una maggior schiera di nemesi dell’Arrampicamuri, grazie a reboot e spin-off, come Venom e il deludente film dedicato al vampiro vivente, Morbius

Kraven, sarà interpretato da Aaron Taylor-Johnson, avrà dunque la sua pellicola da protagonista, non inserita all’interno del Marvel Cinematic Universe, ma che potrebbe essere un’occasione di portare sul grande schermo uno dei più affascinanti avversari del Tessiragnatele. 

Da quello che è stato mostrato nel recente trailer, assisteremo a una vera e propria origin story, che sembra discostarsi enormemente dalle radici fumettistici optando per una soluzione più mistica. Tolte le ipotesi che possono scaturire dal trailer, Kraven the Hunter non è stato ad oggi particolarmente prodigo di dettagli, ma lascia supporre di essere un passaggio essenziale per la creazione di una supersquadra di villain marveliani, riconducibile ai Sinistri Sei.

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