La teoria del tutto, diretto da James Marsh, è un biopic sulla storia di Stephen Hawking e sua moglie Jane. Lei, studentessa di letteratura a Cambridge, lo ha incontrato a una festa nel 1963 ed è rimasta con lui per anni, nonostante la terribile diagnosi e la prognosi della sua patologia.
Il film racconta una grandissima storia d’amore, alimentata dalla forza d’animo della moglie del fisico, decisa a sostenerlo, aiutarlo e anche salvargli, in più occasioni, la vita.
Di famiglia cristiana, delicata e minuta, Jane è rimasta vicina a Stephen dal momento della diagnosi al progressivo degenerare delle sue condizioni, fino a dopo la tracheotomia, fino alla loro separazione, avvenuta a metà degli anni ’90. La donna non ha assistito solo al progredire della malattia, ma anche alle sensazionali conquiste di Hawking nel mondo della fisica, la teoria dei buchi neri.
La pellicola racconta l’amore tra la coppia e la forza di Jane, determinata a rendere la vita rimanente di Stephen (rivelatasi poi molto più lunga del previsto) il più possibile confortevole.
La sceneggiatura è ispirata all’autobiografia di Jane, Verso l’infinito, pubblicata in Italia da Piemme (2014).
Travelling to Infinity: My Life with Stephen
Edizione ingleseNei ruoli dei due protagonisti troviamo Eddie Redmayne, che per la sua interpretazione ha vinto l’Oscar come Miglior attore, e Felicity Jones.
Del cast fanno parte anche Emily Watson e David Thewlis.
La trama del film
Cambridge, 1963. Stephen Hawking lavora per il suo dottorato in Fisica e cerca l’equazione in grado di risolvere i propri quesiti sul tempo e sulla nascita dell’universo. Ogni tanto inciampa e fa fatica ad afferrare gli oggetti, ma non vi bada più di tanto.
A una festa, una sera, conosce Jane Wilde, studentessa di letteratura. Tra i due è colpo di fulmine. Lei gli lascia il suo numero di telefono e lui la invita al ballo di maggio, dove parlano di stelle e si scambiano il primo bacio. Poco dopo, però, in seguito a una caduta, Stephen si fa controllare all’ospedale e scopre così di essere affetto da una grave malattia, la malattia del motoneurone, che provoca un’atrofia degenerativa dei muscoli. I medici gli prospettano un’aspettativa di vita di massimo due anni.
Sconvolto e disperato, Stephen si rinchiude in se stesso. È Jane a convincerlo ad andare avanti, scendendo a patti con la sua malattia e promettendogli di stargli vicino per tutto il tempo che gli resta. La coppia si sposa e ha tre figli, mentre la salute del fisico decade lentamente. Prima gli occorre il bastone per camminare, poi la sedia a rotelle, poi perde la capacità di mangiare e di formulare correttamente le parole.
Stephen rifiuta aiuti esterni e specialisti che possano alleviare la sua condizione. Si concentra sullo studio e formula una teoria sull’origine dell’universo. Intanto Jane è sempre più provata dalla faticosa vita con il marito e i figli e cerca una distrazione, su consiglio della madre, nel coro della chiesa. Qui conosce Jonathan, un uomo gentile con un grave lutto alle spalle, che si offre di dare una mano alla sua famiglia.
Jonathan si dimostra molto solerte con Stephen, ma allo stesso tempo s’innamora di Jane, ricambiato. I due stanno per confessare i reciproci sentimenti quando, a un concerto in Francia, Stephen ha un malore. Viene ricoverato in ospedale, messo in coma farmacologico e un medico francese propone a Jane di staccarlo dal respiratore, per accompagnarlo a una morte inevitabile. La moglie, però, si rifiuta: acconsente invece all’operazione di tracheotomia, che però impedirà per sempre a Stephen di parlare, e lo fa trasportare in aereo fino a Cambridge.
Stephen si riprende anche questa volta e Jane gli procura una tavola alfanumerica per comunicare utilizzando i movimenti oculari, ottenendo l’assistenza domiciliare della moglie dell’inventore del sistema, l’infermiera Elaine.
La donna, affascinata dalla personalità di Hawking, si dimostra molto solerte e attenta, aiutandolo a comunicare letteralmente “alla velocità della luce”. In seguito Stephen riprende a “parlare” grazie a un sintetizzatore vocale e decide di scrivere un libro sul tempo.
Decide di lasciare Jane e mettersi con Elaine, dando alla moglie la possibilità di vivere la sua storia con Jonathan. I due rimangono legati da un rapporto d’affetto e Stephen, convocato dalla regina per ricevere il titolo di cavaliere dell'ordine britannico (che rifiuterà, perché, come dice Jane, è “un vecchio socialista”), porta lei e i figli con sé quando si reca all’incontro.
Il film si conclude con un poetico viaggio a ritroso di Hawking, che dalla separazione dalla moglie torna indietro ai tempi del matrimonio, al primo figlio, alle nozze, al primo bacio e infine al primo incontro immersi nella luce blu, durante la festa universitaria.
La storia vera e le differenze con il film
Quando si lavora su un biopic, è inevitabile, sempre, per rispondere alle leggi del racconto, insistere su alcuni momenti, lavorare sul piano narrativo delle coincidenze, maneggiare gli eventi in modo che rispecchino il tema, la tesi principale.
La pellicola non è un documentario ma un punto di vista, e sceglie il forte legame con Jane (al netto della separazione finale) come chiave romantica e filosofica per raccontare la vita di un uomo straordinario, un genio. La determinazione di Jane,ha mostrato una fede incrollabile, da parte della donna: fede in Stephen e nella loro unione, come a dimostrare che anche l’ateismo ostinato del marito scompare di fronte alla forza umana dell’amore. Questo punto di vista, molto poetico, s’incrocia con i dati della storia vera, che per forza di cose non aderiscono perfettamente al racconto.
La sceneggiatura è basata sul libro di Jane, ma il libro di Jane è a sua volta una riscrittura di una prima versione pubblicata nel 1999 e poi rielaborata (dopo aver riallacciato i rapporti con l’ex marito). Stephen Hawking, come riporta Time, ha visto il film e lo ha dichiarato “sostanzialmente vero”. Ecco i punti, evidenziati da Time e Slate, che differiscono leggermente o significativamente dalla messa in forma narrativa.
Com’era Stephen Hawking: nel film è sublimato rispetto alla realtà. Nel suo libro di memorie, Jane scrive che Hawking era geniale quanto indolente. Non andava mai a lezione all’università e spesso faceva battute ironiche, prendendo di mira se stesso e gli altri. Era ipercritico con chi non faceva parte della sua cerchia strettissima e gli amici di Jane erano i suoi bersagli preferiti. Sono rappresentati in modo veritiero la sua concezione atea, il suo interesse per il socialismo e per la musica classica.
Brian: nel film si parla di questo ragazzo che era il compagno di stanza e il grande amico di Stephen Hawking, così stretto da fare battute sessuali sulla sua condizione. In realtà non risulta ci sia stato un Brian. La figura rappresenta la cerchia di amicizie di Hawking, che comprendevano più di una persona.
Incontro alla festa di Capodanno: proprio come nel film, Jane e Stephen Hawking si sono incontrati ad una festa a Cambridge, una festa di Capodanno. Lui era uno studente di dottorato, lei studiava letteratura. Quello che viene omesso nel film è che Jane era amica della sorella di Stephen, cosa che ha facilitato l’incontro.
La diagnosi: nel film a Stephen viene diagnosticata la SLA dopo una brutta caduta, e questo è un meccanismo narrativo fondamentale per dare rilievo al momento specifico. La realtà è sempre meno netta della finzione: Stephen è caduto due volte, davanti alla Trinity Hall, a scuola, e sul treno in Germania, rompendosi (in questo ultimo caso) i denti anteriori, ma non è andato subito a farsi vedere. Si è fatto controllare dopo le vacanze di Natale in famiglia, in cui i genitori avevano insistito che si facesse visitare a causa del suo linguaggio confuso. I dettagli tecnici della sua malattia vengono solo accennati nel film; in realtà Stephen Hawing ha vissuto fino a 76 anni, cosa impossibile con la sclerosi laterale amiotrofica. I medici hanno ipotizzato che lo scienziato avesse una forma più lieve della patologia, della stessa categoria ma che colpisce solo il secondo motoneurone. Nel film non si approfondisce la prognosi ma lo sguardo si concentra sul decadimento fisico e sulle intuizioni di Hawking.
Chi era Jane Wilde: Jane Wilde ha trascorso la sua infanzia a Saint Albans, una cittadina a nord di Londra. Nel film si è indotti implicitamente a pensare che Jane frequenti il college a Cambridge, ma nella vita reale studiava al Westfield College di Londra, dove in seguito ha ottenuto il dottorato. Proprio come nel film, ha sempre professato una fede cristiana. Ha paura del volo, ma nella storia per il grande schermo non è spiegato il motivo. In realtà la fobia deriva da un disastroso viaggio a Seattle con suo figlio Robert, quando questi era un bambino. Ha superato la sua paura anni dopo grazie a un sostegno psicologico. I genitori di Stephen erano ancora più ostili a Jane di quanto il film lasci trapelare, stando al libro della donna.
Vita a Cambridge: nel film viene dato per scontato che la coppia viva a Cambridge. In realtà Stephen e Jane hanno trascorso del tempo in California, quando Stephen ha ottenuto una cattedra per un anno alla Cal-Tech nel 1975. Gli studenti hanno aiutato Jane nella gestione del marito in cambio di un alloggio.
La disabilità di Stephen: con la sua interpretazione, Eddie Redmayne cerca di rappresentare i progressivi sintomi di SLA di Stephen: linguaggio confuso, movimenti scoordinati, mancata autosufficienza nel camminare, vestirsi, andare in bagno, lavarsi. Stephen rifiuta le cure ma nel film accetta di farsi aiutare dopo l’incontro di Jane con Jonathan. Nella realtà invece Hawking ha sempre rifiutato l’assistenza, anche quando a soli 9 anni suo figlio doveva aiutare sua madre a portare il padre in bagno. Il film cerca di ammorbidire questa intransigenza dello scienziato.
La tracheotomia: nella pellicola Stephen tossisce sangue e rischia di soffocare durante un concerto a Bordeaux (in realtà avvenuto a Ginevra); entrato in coma, subisce una tracheotomia d’urgenza per salvargli la vita. Nella realtà questo passaggio è stato più lungo: Hawking, colpito da una polmonite nel 1985, era ricoverato in un ospedale svizzero, attaccato a un ventilatore in coma farmacologico. Un medico ha proposto di staccarlo dalle macchine, ma Jane si è opposta. Solo dopo alcuni mesi è stata praticata la tracheotomia, ma la decisione non è stata completamente nelle mani di Jane, come risulta dal film. Dopo la tracheotomia, Hawking ha imparato a comunicare con uno scanner rapido, che all'inizio ha solo scritto le sue comunicazioni, ma che è stato successivamente aggiornato con un sintetizzatore vocale. Nel film, Jane esprime sorpresa che la voce sintetizzata abbia un accento americano; nel suo libro di memorie descrive la voce così: "snervante come un Dalek", la razza aliena del Dr. Who.
Elaine Mason: Hawking ha conosciuto la seconda moglie dopo la tracheotomia. Elaine era un’infermiera addetta ad agevolare le comunicazioni con il fisico tramite una cornice alfabetica. Jane aveva studiato un codice di abbreviazione che permetteva di comunicare anche solo tramite una lettera. Nella vita reale, le memorie di Jane svelano che Elaine ha preso piano piano il sopravvento in casa, conquistando una posizione di potere e un ascendente altissimo su Hawking. Il film non si sofferma sul loro legame, ma si limita ad accennarlo. I due si sono sposati nel 1995, per divorziare nel 2006. Dopo l’addio a Elaine, Hawking ha ripreso i rapporti con Jane e i figli, precedentemente interrotti a causa dell’infermiera. La stampa parlò di maltrattamenti da parte di Elaine e delle altre infermiere contro Hawking, ma lo scienziato negò.
Jonathan Hellyer Jones: tra l’incontro di Jane e Jonathan nella vita reale e quello del film ci sono poche differenze. Nel film Jane, spinta da sua madre, inizia a frequentare il coro della chiesa dove incontra l’uomo di cui si innamora. Nel frattempo, però, Stephen ha un grave peggioramento e finisce in coma. Nel film i due si dichiarano i rispettivi sentimenti in quel momento, mentre nel suo libro di memorie Jane rivela che era stato proprio Jonathan a decidere di fare un passo indietro per consentire a Jane di stare con il marito in un momento difficile. Hanno mantenuto per anni il rapporto platonico, per poi mettersi insieme dopo la partenza di Stephen con Elaine.
La separazione: nel film è descritta come una cosa molto pacifica, ma Jane nel proprio libro parla di discussioni, tensioni, odio, desideri di vendetta. Gli anni ’80 sono stati molto tesi: Hawking si avvicinava sempre di più alla Mason, innervosendo Jane, pur innamorata di Jonathan. La donna dichiara di essersi sentita inutile e smarrita, nonostante i due abbiano provato a costruire un rapporto di affetto per il bene dei figli. Nel 2006 hanno ripreso i rapporti, consolidando un legame di affetto e amicizia.
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