Noomi Rapace torna al cinema nordico e al genere horror con Lamb, una pellicola sospesa tra suggestioni thriller e messaggi politici che ricorda l'horror impegnato dell'epoca d'oro. Nel primo trailer di Lamb ritroviamo la prima Lisbeth Salander nei panni di una donna e moglie allevatrice di bestiame in una sperduta e nebbiosa fattoria islandese. La donna ha affrontato un lutto durissimo e, quando una nascita bizzarra avviene nella stalla della sua fattoria, non si lascia sfuggire l'occasione di tornare a rivestire i panni di madre.
Tuttavia la figlioletta è davvero una creatura particolare e, nonostante l'affetto dei genitori umani, rimane legate al particolare contesto della sua nascita e alla sua natura animale. Sospeso tra atmosfere malinconiche, comicità surreale e un crescendo finale da thriller, Lamb è stato presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e, insieme a Cow, ha portato le istanze animaliste e antispeciste all'ultima edizione del Festival.
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Di cosa parla Lamb, il nuovo horror ambientalista con Noomi Rapace
Scritto da Valdimar Jóhannsson & Sjó e diretto da Valdimar stesso (collaboratore del collega Joaquim Trier), Lamb è una storia ricca di suspense e mistero che esplora il tema della maternità e della genitorialità visto da due punti di vista davvero differenti, con un tocco folkloristico da brivido.
Il film vede i genitori naturali e quelli adottivi contendersi la piccola Ada, che a sua volta si ritroverà a dover fare i conti con la sua natura e i suoi istinti, contrapposti al contesto familiare in cui viene allevata. Seppur non direttamente, il film richiama molte istanze ambientaliste e non a caso è ambientato in una fattoria in cui si allevano capi ovini. La distanza tra proprietari e animali è quasi nulla nello spazio geografico (seguiamo i due proprietari mentre badano giorno dopo giorno al benessere dei propri animali), ma non in quello gerarchico dei rapporti di potere tra umani e animali.
La nascita misteriosa (miracolosa?) di Ada sovverte quest'ordine in modo sorprendente, spingendo a interrogarsi su dilemmi classici quali nature against nurture (contano di più i legami di sangue o quelli acquisiti) ma anche a gettare uno sguardo più consapevole sul mondo animale. Lamb infatti mette in guardia lo spettatore dall'interpretare la realtà animale con gli occhi e i paradigmi umani, sottolineando come ci siano leggi che regolano il mondo animale e spesso sono inconoscibili o ignorate dagli esseri umani.
Con il suo twist finale spiazzante e il suo lento costruire le dinamiche tra allevatori e capi ovini, Lamb saprà di certo attirare l'attenzione del pubblico amante del genere folk horror, anche perché a proporre e produrre questa pellicola è A24, casa produttrice statunitense amatissima dai cinefili e dalle produzioni sempre curate e raffinatissime.
Al momento non è dato sapere quando il film arriverà in Italia e se uscirà al cinema o approderà direttamente sulle piattaforme di streaming a pagamento.
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