Loop temporali e cinema, in un video i film che hanno fatto viaggiare il pubblico

Autore: Emanuele Zambon ,

Come reagiremmo se, improvvisamente, non ci fosse più un domani? O se ci venisse offerta la possibilità di giocare con le lancette dell'orologio, andando avanti e indietro di minuti, ore, anni? Il cinema non si è lasciato sfuggire l'occasione di alterare la dimensione tempo, andando ben al di là delle semplici tecniche di analessi e flash-forward, ellissi puramente funzionali alle esigenze di narrazione.

Esiste infatti un intero genere di pellicole incentrate sulla malleabilità temporale degli accadimenti, con protagonisti risucchiati in un loop senza fine. L'alterazione della timeline si è rivelata di estremo interesse sul grande schermo, crocevia per profonde riflessioni sull'esistenza e per trip mentali accattivanti (e cervellotici).

Da Dickens a Ricomincio da capo, la redenzione passa dal loop

Per lo Scrooge di Charles Dickens, rivivere il proprio passato (ma anche il presente e il futuro) era una dannazione necessaria a un mutamento radicale della propria condizione esistenziale, quella di uomo cinico e anaffettivo. Il grande classico della letteratura (natalizia), assieme alla tradizione fantascientifica su carta, ha influenzato cult movie da ridere e thriller contorti: lo sventurato giornalista televisivo Phil Connors (Bill Murray) rivive all'infinito il Giorno della Marmotta nella geniale commedia Ricomincio da capo, imitato (in tutti i sensi) dal collega italiano Filippo Fontana in È già ieri, remake della pellicola americana diretta da Harold Ramis; Tom Cruise in Edge of Tomorrow è un soldato senza domani in uno sci-fi che ripropone, ancora una volta, il concept alla base di Ricomincio da capo.

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Ripensandoci, quello tra Tom Cruise è il tempo è, al cinema, un vero e proprio rapporto di minoranza, dal momento che il divo di Mission: Impossible, prima della condanna eterna del maggiore William Cage, ha maneggiato il futuro nella sezione Precrimine di Minority Report. Non è stato l'unico a confrontarsi con il "dopo": lo hanno fatto anche Joseph Gordon-Levitt nel contorto Looper incontrando sé stesso più vecchio e Denzel Washington in Déjà Vu, protagonista di una disperata corsa contro il tempo per scongiurare un terribile attentato.

Da Ritorno al futuro a Terminator: i paradossi temporali al cinema

TriStar
Una scena di Terminator 2

Gli esempi più eclatanti di paradossi temporali e di un cinema che "surfa" tra ieri, oggi e domani sono rintracciabili però in due saghe anni '80: se Ritorno al futuro diverte con flussi canalizzatori e la mitica DeLorean, Terminator affascina con l'idea di un effetto domino degli eventi per nulla lineare che coinvolge macchine ribelli e resistenza umana. Un vero e proprio marchio di fabbrica, quello del franchise di James Cameron, riproposto al cinema in tutte le salse, perfino "super": così per l'ottimo X-Men: Giorni di un Futuro Passato, che già dal titolo ammicca alla missione di un Wolverine spedito all'indietro nel tempo fino agli anni '70, senza contare la facoltà del bionico Cable visto in Deadpool 2 di riavvolgere la dimensione temporale a proprio piacimento. E che dire, poi, dello Stregone Stephen Strange, che utilizza l'Occhio di Agamotto per lanciare una maledizione eterna (leggi, "patteggiare") all'entità oscura Dormammu nello stand-alone del Marvel Cinematic Universe sul Signore delle Arti Mistiche impersonato da Benedict Cumberbatch?

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Intervalli di piccole e grandi dimensioni riavvolti, messi in stand-by e poi riproposti: il cinema si diverte a giocare con i flussi temporali. C'è chi vive un giorno in eterno (Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali) e chi solo 8 minuti a scopo investigativo (il Jake Gyllenhaal di Source Code), chi, invece, è in grado di modificare il proprio destino rivivendo il proprio passato (The Butterfly Effect). Viaggiare nel tempo può infine rivelarsi uno spasso (chiedere per conferma a Christian De Sica e Massimo Boldi) oppure rivelarsi solo un'inganno, ordito da uno spregevole maestro d'orchestra l'ultimo dell'anno (il bieco Canello del primo Fantozzi).

Ancora auguri per la tua morte, se il loop è horror

Nel video, che trovate in apertura di questo articolo, vengono riproposti alcuni dei titoli più celebri in cui il cinema, per dirla alla Edge of Tomorrow, "vive, muore e ripete": dal film manifesto del tema, ovvero Ricomincio da capo ai due capitoli horror Auguri per la tua morte e (il sequel) Ancora auguri per la tua morte, in uscita il prossimo 28 febbraio al cinema.

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La pellicola, diretta da Christopher Landon, è ambientata due anni dopo gli eventi dello slasher con protagonista Jessica Rothe (La La Land), che qui torna a indossare i panni di Tree Gelbman, condannata nuovamente ad un loop temporale. Determinata ad uscirne ancora una volta, scopre che anche i suoi amici sono coinvolti e che Lori Spengler, la sua assassina, è stata uccisa. La giovane deve così affrontare il nuovo killer per scoprirne l'identità e per liberarsi nuovamente del loop temporale.

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