Non è certo un segreto (il suo nome figura chiaramente nell'elenco di interpreti del cast) ma in pochi avevano ricollegato quel nome svedese a un film e un personaggio leggendario della storia del cinema. Ebbene sì: Don, uno degli anziani del villaggio al centro dei macabri rituali di Midsommar, è interpretato da Björn Andrésen, che faceva parte del cast di Morte a Venezia (1971).
Non una parte qualsiasi: all'epoca 15enne, il ragazzo svedese venne scelto da Luchino Visconti per diventare Tadzio, il ragazzino che con la sua bellezza immacolata e la sua gioventù risveglia gli oscuri desideri del protagonista Gustav von Aschenbach. Il film, tratto dal romanzo di Thomas Mann e presentato al Festival di Cannes, fu un'autentica hit all'epoca, nonostante il tema complesso e delicato che tratta.
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A riconoscerlo come Tadzio sono stati gli spettatori giapponesi: il film infatti è uscito nel Sol Levante solo il 13 marzo scorso. Qualche settimana più tardi gli account Twitter giapponesi si sono animati di una discussione a riguardo, dopo che i primi utenti si sono accorti che Björn Andrésen ormai 65enne appariva in Midsommar. Non è un caso che siano stati proprio i giapponesi a notarlo: l'attore svedese infatti è stato immensamente popolare negli anni '70 a Tokyo e dintorni, oggetto di quello che si potrebbe definire un vero e proprio culto. Il merito è proprio del film di Luchino Visconti. Ecco la curiosa storia di Björn Andrésen in Giappone.
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Björn Andrésen e Luchino Visconti
I dettagli della scoperta di Björn Andrésen sono noti grazie a un documentario di 30 minuti che giro lo stesso regista de il Gattopardo. Intitolato Alla ricerca di Tadzio, il filmato racconta di come Visconti abbia cercato a lungo l'interprete principale del suo Morte a Venezia. Durante una vacanza in Norvegia e Svezia il celebre regista italiano provinò numerosi giovani nordeuropei, tra cui l'attore svedese Björn Andrésen. Visconti ne rimase colpito ma non convinto, a causa della sua notevole altezza.
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Dopo aver cercato a lungo, Visconti tornò da Björn Andrésen: secondo lui infatti possedeva quella "bellezza funeraria, come un angelo della morte" necessaria a interpretare l'involontario demone tentatore del protagonista. Negli anni successivi l'attore svedese raccontò che durante la lavorazione veneziana fu la sua introduzione al mondo culturale omosessuale (compresi i club notturni), che sarebbe a breve divenuto una sorta di "rito iniziatico" per tutto il mondo artistico nord europeo. Concluso il film e fatto il suo passaggio trionfale a Venezia, Björn Andrésen ha continuato a lavorare in patria, salvo una breve parentesi in Giappone.

Björn Andrésen: come Tadzio finì in Giappone
Qualche mese più tardi, all'uscita del film in Giappone, l'attore Björn Andrésen divenne immensamente popolare nel Sol Levante. Esattamente come Gustav von Aschenbach e Luchino Visconti, gli spettatori nipponici rimasero stregati dalla bellezza femminea e quasi ultraterrena del giovane, ma anche dal suo look. All'epoca alcuni iconici brand di moda lanciarono camiciole e pantaloni ispirati al celebre look alla marinaretta che il ragazzo vestiva nel film.

La sua fama divenne ancora maggiore quando lo stesso attore venne contattato per lavorare come modello e cantante in Giappone. Nell'anno successivo Björn Andrésen si recò con la sua famiglia due volte nel paese asiatico: registrò due canzoni pop e posò come modello per numerose riviste locali, oltre che per una celebre marca di cioccolatini. Nei servizi fotografici l'attore veniva costantemente vestito alla marinaretta, per farlo somigliare il più possibile a Tadzio, nonostante fosse passato un anno dalle riprese di Visconti e lui fosse ulteriormente cresciuto in altezza.

Quando l'attore annuncio di aver terminato la sua carriera musicale ci fu molta delusione in Giappone. Anche se il ragazzo svedese era tornato stabilmente in patria, la sua fama continuò a crescere in Giappone. Infatti all'epoca tra quanti erano rimasti colpiti dal suo aspetto tra l'angelico e il mortifero c'erano numerosi autori e autrici di manga.
Björn Andrésen icona dei manga per ragazze
Fu una generazione di mangaka a rendere eterno il fascino di Tadzio e Björn Andrésen, trasfigurando la sua bellezza negli eroi protagonisti delle proprie opere. Björn Andrésen è stato il modello ispiratore del bishounen (letteralmente "ragazzo bello") protagonista degli shoujo manga dell'epoca: i fumetti per ragazze subirono un'autentica invasione di ragazzi dal molto femmineo e dai capelli biondissimi.
Seppur senza conferme ufficiali, il debito è palese almeno in un caso: Gilbert Cocteau, il bellissimo e tormentato protagonista de Il poema del vento e degli alberi. L'opera di Keiko Takemiya (di recente pubblicata in Italia da J-Pop manga) è considerata una delle pietre miliari del genere yaoi. La sua serializzazione su rivista cominciò nel 1976, solo qualche anno dopo l'uscita di Morte a Venezia in Giappone, e ha come protagonista un volitivo e bellissimo ragazzino dai tratti somatici nord europei (il manga è ambientato nella Provenza del 1800).
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Il poema del vento e degli alberi divenne a sua volta un successo strepitoso e Gilbert Cocteau influenzò a sua volta una generazione di disegnatrici, coeve e non di Keiko Takemiya. Di conseguenza le fattezze svedesi di Björn Andrésen sono diventate una sorta di prototipo per una larga parte di personaggi dello shoujo manga classico, anni '70 e '80.
Non stupisce dunque che in questi giorni Twitter in Giappone ribolla di commenti sull'apparizione di Björn Andrésen in Midsommar.
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