Persuasione, le differenze tra film Netflix e libro di Jane Austen

Quanto e cosa è stato cambiato rispetto al romanzo originale di Jane Austen nel film Netflix Persuasione? Scopriamo insieme.

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Autore: Elisa Giudici ,

Persuasione di Netflix è l'ultimo film di una lunga serie che adatta un'opera della scrittrice britannica Jane Austen. Nonostante sia ambientato a inizio '800, proprio come nel romanzo originale pubblicato nel 1818, è evidente fin dal trailer che sia per toni, sia per linguaggio, sia per personaggi e dinamiche la storia sia stata molto modificata rispetto alla fonte originale. 

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Cosa cambia dunque tra il libro di Persuasione di Jane Austen e il film nel 2022 di Netflix? Scopriamolo insieme. 

Persuasione, le differenze tra libro e film

Il linguaggio

È evidente sin dal trailer del film come il cambiamento più importante apportato su Persuasione sia quello relativo al linguaggio del film. L'impressione è che si sia sentita la necessità di ammodernare il modo di parlare dei personaggi per renderli più comprensibili al pubblico di Netflix (decisione su cui ci sarebbe molto da dire).

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Pur essendo ambientato nell'epoca Regency inglese (1811-1820), il film utilizza ampiamente non solo un linguaggio moderno, contemporaneo, ma modi di dire, giri di parole e perfino slang contemporaneo. 

Ha fatto molto discutere il fatti che nel trailer Anne (Dakota Johnson) definisca il capitano Frederick come un suo ex. È vero che erano stati ufficialmente fidanzati e poi lei ha rotto questo rapporto, ma "ora siamo peggio che ex, siamo amici" è chiaramente un'espressione contemporanea e non storicamente accurata. Anne nel romanzo viene sempre implicitamente descritta come una donna destinata a rimanere nubile, anzi, zitella (termine dalla forte connotazione negativa).  In questo Persuasione lei invece si definisce single, termine ben poco ottocentesco, ma dalla connotazione positiva.

Nel corso del film Anne usa altre espressioni non solo moderne, ma attualissime e iper contemporanee, tra cui spicca he is a ten, ovvero lui è un dieci (come twittato da Netflix stessa). 

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Cosa vuol dire quest'espressione molto usata dai giovanissimi sui social? È un apprezzamento sull'aspetto fisico di una persona (su una scala da uno a dieci, è un dieci), a cui in genere segue un ma: è un dieci, ma ha quella caratteristica che mette in crisi il mio apprezzamento. Anne invece dice:

È un dieci e io non mi fido mai dei dieci. 

Va da sé che nel romanzo di Jane Austen questo passaggio non c'è. 

I romanzi di Jane Austen poi sono narrati in terza persona, mentre qui è Anne stessa, in prima persona, a raccontarci la storia, girandosi spesso verso la cinepresa e commentando quanto sta succedendo nel film.

Molti hanno vissuto questo cambiamento come una scopiazzatura dalla miniserie inglese Fleabag, il cui tratto distintivo è appunto il continuo rivolgersi della protagonista al pubblico, girandosi verso la cinepresa e commentando quanto sta succedendo. 

Il cast

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Sulla scia di Bridgerton e con un'evidente volontà di creare un cast e una rappresentazione storica più inclusiva, Persuasione ha nel suo cast alcuni interpreti non caucasici a ricoprire ruoli tradizionalmente bianchi.

Nel romanzo originario di Jane Austen Lady Russell, Charles Musgrove Jr e i suoi figli con Mary sono tutti di etnia caucasica, o quantomeno non viene specificato il contrario. Anche Henry Golding, che interpreta William Elliot, ha origini malesi e tratti somatici che richiamano le popolazioni orientali. 

Alcuni plaudono a una rappresentazione di una storia storicamente bianca più inclusiva (e rappresentativa di una realtà storica in cui comunque erano presenti persone non bianche, spesso "cancellate" dai costume drama), altri invece trovano questa aggiunta pretestuosa inclusiva sì, ma in maniera superficiale. 

Gli abiti e le capigliature

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Negli ultimi anni si fa un gran parlare dell'accutarezza storica di costumi e capigliature nei cosidetti period drama. In alcuni casi, come nel già citato Bridgerton, si decide volontariamente di non essere fedeli al contesto storico per precise scelte stilistiche della serie. 

Sembra essere la strada percorsa anche da questo adattamento, che dietro un rispetto di facciata delle linee e dei tagli della moda dell'epoca della Reggenza, propone uno stile come oggi definiremmo loose fit, ovvero molto rilassato e semplificato. 

L'impressione di chi scrive è che l'arbitrarietà di come e quando si decida di essere fedeli alla realtà storica crei un po' di confusione e sia figlia più dell'approssimazione che di una scelta stilistica. Per esempio gli uomini indossano (correttamente) il cappello, mentre gran parte delle donne gira a testa scoperta (o con cappellini moderni), senza cuffie, con i capelli addirittura sciolti sulle spalle. Un approccio considerato disdicevole persino in alcuni contesti casalinghi, soprattutto per quanti, anche se non nobili, non appartengono comunque alle classi più umili (che a loro volta rispettavano molte di queste convenzioni sociali). 

Un buon esempio di film storicamente accurato al contesto di Jane Austen, alla sua moda e alle sue capigliature è il notevole Emma di Autumn de Wilde, uno dei più recenti adattamenti austeniani. Ve ne avevamo parlato qui: Emma e la moda della Reggenza inglese: 5 easter egg storici nascosti nei costumi del film. I due film sono entrambi recenti, ma hanno approcci (e, mi permetto di dire, risultati) diametralmente opposti. 

La trama

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Il cambiamento più evidente in Persuasione è nel tono, nel linguaggio e nell'approccio più che nella trama, ma ci sono delle lievi modifiche in questo senso. 

Il più evidente è il taglio del personaggio di Mrs. Smith e "l'alleggerimento" delle colpe di William Elliot. Nel romanzo di Jane Austen infatti appare un ulteriore personaggio femminile che svela alla protagonista Anne alcune scomode verità sul suo nuovo pretendente. Nel libro, William è più chiaramente un antagonista che un adorabile, ancorché pericoloso, manipolatore.

Amica di Anne, la signor Smith è una vedova che vive in condizioni di estrema povertà a Bath. Anne la va a trovare e scopre la verità sul conto del suo pretendente. La causa della rovina della donna è stata proprio William, all'epoca ancora coniugato con la moglie poi deceduta. La coppia ha spinto la vedova Smith e il suo ora defunto marito a vivere sopra le proprie possibilità economiche, portandola alla rovina. Al momento della lettura del testamento, William non ha aiutato la novella vedova, ma anzi ha occultato per avidità le ricchezze rimanenti del marito defunto, mettendola ancor più in difficoltà. Nel finale sarà il capitano Wentworth ad aiutare la vedova, permettendole di riottenere una piantagione e parte del denaro perduto. 

Anche il personaggio della signora Clay, l'amica di Elizabeth che punta a spostare sir Walter Elliot, è lievemente differente. La donna è infatti una vedova con figli, che viene inspiegabilmente ospitata dagli Elliot nonostante Elizabeth e sir Walter disprezzino chi è di classe inferiore alla loro. Alla fine del romanzo i due scopriranno di essere stati raggirati dalla donna che si sposerà con William, deciso a evitare che il titolo di sir Walter e le sue finanze non finiscano nelle sue mani. 

Rimaniamo in attesa dei nuovi adattamenti di Jane Austen già annunciati dallo stesso team di Persuasione, che probabilmente arriveranno su Netflix nei prossimi anni. 

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