Rosemary's Baby: trama e significato del film di Roman Polanski

Roman Polanski trasporta sul grande schermo il capolavoro letterario di Ira Levin e dirige una pellicola straordinaria ma anche angosciante, oscura, terribile e colpita da una serie di orrende disgrazie.

Autore: Maico Morellini ,

L'8 aprile del 1966 il Time scelse di pubblicare un'inquietante copertina che poneva ai lettori una domanda altrettanto sinistra:"Dio è morto?". L'anno successivo lo scrittore Ira Levin pubblicò un libro oscuro, pervaso da una sensazione di malata corruzione che raccontava una storia altrettanto terribile e che di certo parlava anche di satanismo.

Il libro era Rosemary's Baby e un anno dopo, nel 1968, il talentuoso e all'epoca poco più che trentenne regista Roman Polanski portò il romanzo di Levin sul grande schermo rispettandone in tutto e per tutto temi e struttura. Il film uscì in Italia la vigilia di natale di quello stesso anno, come vedremo una scelta piuttosto curiosa, con il titolo Rosemary's Baby - Nastro Rosso a New York.

A cinquant'anni di distanza vi raccontiamo la storia di un film tanto straordinario quanto avvolto da un alone di sfortunato mistero.

La storia di Guy e Rosemary Woodhouse

1965. Guy e Rosemary Woodhouse sono una giovane coppia che decide di trasferirsi al Bramford (nella realtà è il Dakota, un famoso palazzo di New York), una costruzione dai tratti gotici, nonostante un amico cerchi di dissuaderli riferendo loro voci oscure che coinvolgono i vicini di casa. Guy (un tetro John Cassavetes) è uno sfortunato attore in cerca di riscatto mentre Rosemary (una bravissima e giovanissima Mia Farrow) si sente pronta a diventare madre.

La carriera di Guy decolla di colpo quando l'attore riesce ad avere la parte di un collega diventato improvvisamente cieco. Questa nuova stabilità spinge Guy a soddisfare le richieste di Rosemary: ora che il futuro lavorativo dell'uomo è al sicuro, la coppia può impegnarsi per avere un figlio. E la gravidanza arriva: in modo inquietante, durante una visione a dir poco allucinata, ma Rosemary è finalmente incinta.

I vicini di casa

Mentre Guy e Rosemary Woodhouse pianificano il loro futuro, i vicini di casa Minnie e Roman Castevet (gli straordinari Sidney Blackmer e Ruth Gordon) diventano una presenza sempre più costante nella vita della giovane coppia tanto da intrufolarsi anche in alcune inquietanti visioni che tormentano Rosemary.

Durante la gravidanza poi, sono i Castevet a consigliare che Rosemary si affidi alle cure di un loro amico medico, il dottor Abraham Sapirstein. La gravidanza però non va per il verso giusto: Rosemary è sempre più indisposta, l'amico di famiglia Hutch (Maurice Evans) muore in modo misterioso non prima di aver lanciato sinistri avvertimenti a Rosemary, avvertimenti che riguardano proprio i Castevet.

Rosemary è davvero incinta di Guy o il padre potrebbe essere qualcun altro? Cosa hanno a che fare i Castevet con Steven Marcato, figlio di un satanista che abitava proprio al Brumford? E perché la possibile data di nascita del figlio Rosemary potrebbe essere il 6 giugno del 1966 (666)? 

L'Anticristo

La vita di Rosemary sta andando in pezzi. La tanto attesa gravidanza che era arrivata come una benedizione sta a poco a poco distruggendo le certezze della donna. E la visione di lei che viene posseduta da una creatura mostruosa sotto lo sguardo estasiato e fanatico dei Castevet la tormenta. Forse era realtà? Forse i graffi sul corpo che Rosemary ha trovato su di sé il mattino successivo non sono opera del marito Guy, come questo sostiene, ma di una forza malvagia che ormai si è introdotta nelle vite dei Woodhouse.

Rosemary non sa cosa pensare e i libri di stregoneria che Hutch le mandato prima di morire sono a dir poco inquietanti. Ci sono tante, troppe similitudine tra ciò che sta vivendo e le congreghe di satanisti descritte nei libri. Si sente in trappola. È in trappola. E quando decide di fuggire in cerca della salvezza si rende conto che il complotto è ben più vasto di quello che pensava. I Castevet e Sapirstein la raggiungono, la riportano a casa e organizzano un parto domestico: quando Rosemary si risveglia però le dicono che il bambino è morto per complicazioni sopraggiunte dopo il parto.

Seguono giorni di convalescenza terribile per Rosemary: la donna è certa il figlio sia ancora vivo, è sicura la setta che abita il Bramford l'abbia nascosto per chissà quale oscuro motivo. Quello che scoprirà è a dir poco terribile: nella culla nera, circondato da tutti i membri del gruppo guidato dai Castevet, della setta cui anche il marito Guy ormai fa parte, c'è un bambino o meglio dovrebbe esserci un bambino. Un bambino dagli occhi spaventosi "Ha gli occhi di suo padre", un infante figlio di Rosemary e della creatura mostruosa con cui l'ha concepito: il Diavolo.

Rosemary è una donna che sognava di essere madre e alla fine, abbandonato il coltello con il quale pensava di proteggere il figlio, decide di assolvere il compito che la setta le aveva affidato: sarà lei a crescere il l'Anticristo.

Il terrore domestico

Rosemary's Baby è, prima ancora che un film horror, una storia di puro terrore psicologico innestata in quello che dovrebbe essere per una coppia uno dei momenti più magici: la gravidanza. Levin nel suo romanzo e Polanski nella fedele trasposizione di cui stiamo parlando sono riusciti a trasportare l'orrore dentro e fuori l'arrivo di un figlio. Isolamento, cambiamento, sensazione di perdere il controllo, momenti di estraneità rispetto a ciò che si era e a ciò che si sta per diventare con la genitorialità: scrittore e regista hanno preso tutti questi componenti che in piccola misura sono normali nell'importante percorso che conduce verso la maternità e li hanno elevati all'ennesima potenza fondendoli con il terribile tema del satanismo, delle sette religiose e dell'Anticristo.

C'è, in tutta la pellicola, la costante e tremenda sensazione di non avere più il controllo, di essere appendici prive di volontà asservite all'ombra di un potere più grande e quel potere, come Polanski e Levin suggeriscono, è quello della gravidanza. In un piccolo cortocircuito narrativo, Mia Farrow che qui interpreta la povera Rosemary Woodhouse intrappolata dalla setta che vuole a tutti i costi prendere il controllo della sua maternità, molti anni dopo in Omen - Il presagio (2006), remake de Il Presagio (1976), veste i panni della diabolica Mrs. Baylock. Una versione di Rosemary del tutto asservita, dopo decenni, alle forze del male. Un terrore così potente può nascere solo dalla penna di uno scrittore o deve avere origini più antiche?

Il bambino diavolo di Hull House

Ira Levin ha sempre negato di essersi ispirato a fatti realmente accaduti per la stesura del suo Rosmary's Baby eppure c'è una leggenda metropolitana che ricorda la storia raccontata da Levin: quella del bambino diavolo di Hull House.

Hull House è considerata una delle case infestate più famose di Chicago. Costruita nel 1856 da Charles J. Hull divenne, dopo molte vicissitudini, un porto sicuro per i meno fortunati che avevano bisogno di un luogo nel quale rifugiarsi. Nel 1913 tre donne italiane bussarono alla porta di Jane Addams ed Ellen Starr, titolari della casa di accoglienza, insistendo per vedere il bambino diavolo che, ne erano certe, abitava Hull House. Le tre donne furono le prime di una lunga, lunghissima processione che durò per sei settimane: migliaia di persone di tutte le estrazioni sociali volevano vedere il bambino diavolo.

Il personale di Hull House negò, negò sempre: non c'era nessun bambino diavolo ospite della casa. Eppure voci insistenti narravano due storie terrificanti, diverse tra loro ma accomunate dallo stesso inquietante epilogo. La prima raccontava di una donna devota sposata con un uomo ateo che aveva tentato di imporre al marito un immagine della Vergine Maria. L'uomo nel rifiutare l'icona sacra aveva sfidato la sorte dichiarando che avrebbe preferito concepire un diavolo piuttosto che tenere in casa propria qualunque cosa richiamasse la religione. La seconda raccontava di un uomo, padre di sei figlie femmine, che si era lasciato prendere dallo sconforto annunciando che avrebbe preferito mettere al mondo un diavolo piuttosto che un'altra femmina. 

L'epilogo di entrambe le storie, è facile da immaginare: i due uomini furono accontentati e dal loro matrimonio nacque il famigerato bambino diavolo. Un infante con le orecchie a punta, la coda, capace di parlare sin da subito e dotato di poteri sinistri e indubbiamente malvagi. I genitori di entrambe le versioni della storia decisero di portarlo a Hull House e dopo un tentativo fallito di battesimo, il bambino diavolo fu rinchiuso nelle viscere nere della casa.

Perciò il figlio del diavolo, una casa oscura e molte persone affascinate dal male che chiedono di vedere l'incarnazione del maligno: che Ira Levin si sia ispirato o meno a questa leggenda metropolitana, i punti di contatto ci sono. Così come ci sono ombre sinistre che si addensano sul film Rosemary's Baby.

La pellicola maledetta

Rosemary's Baby fu un successo sotto ogni punto di vista. Vinse premi (tra cui due Oscar), incassò molto più di quanto speso per realizzarlo e, al netto delle tematiche macabre e inquietanti, fu riconosciuto come uno dei migliori film horror mai realizzati. Eppure, già qualche mese dopo l'uscita americana, iniziarono i problemi.

Nel dicembre del 1968 il compositore Krzysztof Komeda, autore della colonna sonora di Rosermary's Baby e mano dietro le note della terribile ninna nanna cantata da Mia Farrow fu vittima di un brutto incidente che lo precipitò in coma. Alcuni mesi dopo, circa a un anno dall'uscita del film, Krzysztof Komeda morì di emorragia cerebrale proprio come uno dei protagonisti del film. Il produttore William Castle dopo il film accusò una grave insufficienza renale e diede la colpa all'aura negativa di Rosemary's Baby.

Ma ci sono due altri terribili eventi legati con uno spago di tenebra alla pellicola. Il 9 agosto del 1969 Sharon Tate, la moglie di Roman Polansky che portava in grembo il figlio del regista, fu assassinata in modo atroce dal folle Charles Manson e dalla sua family. Manson evocò più e più volte, durante gli efferati crimini di cui si macchiò, Helter Skelter, titolo di una canzone dei Beatles da lui interpretata come il grido di una guerra razziale

E poi, undici anni dopo, l'8 dicembre del 1980, John Lennon verrà ucciso davanti all'ingresso del Dakota, il palazzo che era stato il set di Rosemary's Baby. Con questo ultimo, drammatico evento la maledizione della pellicola maledetta pare essersi del tutto consumata. 

Ira Levin, autore del libro, morirà nel 2007 consapevole di aver dato il via a una lunga serie di pellicole a tema demoniaco (L'Esorcista e Il Presagio per citarne solo due), e di aver contribuito a generare un crescente interesse per il satanismo: di questo si dimostrerà dispiaciuto e rammaricato. Ma dichiarerà anche di non voler restituire nemmeno un dollaro guadagnato grazie al successo di Rosemary's Baby.

E voi avete visto Rosemary's Baby? 

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