Le serie da (ri)vedere se ti è piaciuta l'ultima stagione di Pose

Con la fine di Pose si conclude un lungo viaggio per Ryan Murphy e la corsa alla rappresentazione della comunità LGBT in TV. Ma non è l'unica serie sull'argomento. Ne abbiamo selezionate 5 da non perdere

Autore: Carlo Lanna ,

Su Netflix il 23 settembre è calato il sipario su Pose, serie sulla cultura LGBT creata e prodotta da Ryan Murphy. L’ultima stagione che ha subito diversi ritardi a causa della pandemia da Covid-19 ha scritto la parola fine a una tra le serie più vere che sono arrivate in TV negli ultimi tre anni. Ambientata a New York, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Pose ha fotografato tutte le sfumature più particolari del mondo gay e l’ascesa al potere di Trump.

La terza stagione, composta da appena 7 episodi, con qualche piccola sbavatura, ha scritto un finale molto coerente con le intenzioni iniziali, lasciando però un vuoto incolmabile nel cuore dei fan. Pose è arrivata in TV al momento giusto, proprio quando tutta la società attuale si è trovata a combattere per diritti e doveri uguali per tutti. Per i fan della serie pop di Ryan Murphy, ecco cosa c’è da rivedere in tv in assenza di Pose.

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Love, Victor

Concepito per essere lo spin-off televisivo di Tuo, Simon – film di successo del 2018 diretto da Greg Berlanti – la serie che è disponibile su Disney+ vive di vita propria, regalando al pubblico un affresco contemporaneo di un ragazzo che si scopre omosessuale in un mondo in continuo movimento. Due le stagioni fino ad ora prodotte per una serie dolce e carismatica. Una terza è stata già confermata per una trasmissione nel corso del 2022.

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La vicenda si sofferma sulla vita di Victor Salazar, nuovo studente della Creekwood High School, che si trasferisce ad Atlanta dopo un’infanzia trascorsa in Texas. La sua vita viene letteralmente stravolta nel momento in cui conosce Benji, un suo compagno di scuola, per il quale prova immediatamente un’attrazione spropositata. Per il giovane Victor comincia un lungo viaggio alla scoperta di se stesso.


Tales of The City

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La miniserie del 2019 che è disponibile su Netflix re-immagina le storie e i personaggi di un omonimo romanzo scritto da Armistead Maupin. Di fatto, Tales of The City è come se fosse una sorta di newequel delle miniserie TV prodotte durante gli anni ’90 che, per un breve periodo, sono stati disponibili su Netflix. E si tratta di Tales of The City, More Tales of The City, Futher Tales of the City. 

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La vicenda è ambientata a San Francisco, ritenuta la città più LGBT di tutta l’America. E racconta la vita di Mary Ann che, in crisi di mezza età, torna in quel condominio dove ha trascorso la sua giovinezza in cerca di una nuova gioia di vivere. Qui si ricongiunge con la figlia e l’ex marito e tutti gli abitanti di Barbary Lane. Intensa e commuovente, la serie di Netflix regala al pubblico uno spaccato di vita omosessuale in un’epoca di grandi conflitti sociali e culturali.


Transparent

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È stata una tra le prime serie TV prodotte da Amazon Prime. Una serie dal successo senza precedenti, distrutto però da alcune accuse di sessismo e comportamenti inappropriati sul set che hanno costretto lo show a una cancellazione repentina.
Interpretato da un magistrale Jeffrey Tambor, Transparent racconta la vita di Mort e della sua disfunzionale famiglia. Da padre amorevole, l’uomo si scopre transessuale e comincia il suo percorso per diventare una donna a tutti gli effetti. Oltre a questo, la serie riflette sull’importanza di essere padre, genitore e marito in una Los Angeles multi etnica. Sono 4 le stagioni prodotte più un film TV che chiude degnamente le vicende.


Will & Grace

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A fine anni ’90 è stata la prima comedy ad aver ironizzato – con battute sarcastiche e pungenti – sul mondo omosessuale e la politica a stelle strisce. Will &Grace è stata una tra le serie comiche di maggior successo in America (e in Italia) che ha racconto l’essere gay senza aver paura di dimostrarlo. In onda sulla NBC dal 1998 al 2006, dal 2017 al 2020 è stato realizzato anche un revival.

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I Will & Grace del titolo sono due amici di vecchia data che condividono lo stesso appartamento e sono in cerca, entrambi, del vero amore in una tentacolare New York. Il primo è un avvocato di successo, la seconda è un’arredatrice di interni insicura e pasticciona. A loro si unisce il carismatico Jack, amico di Will, e Karen Walker, donna tralunata e sposata con un uomo molto ricco. Da non perdere perché è un balsamo per il cuore e la mente.


Hollywood

Nel panorama delle serie LGBT è impossibile non menzionare la miniserie TV che nel 2020 è stata prodotta dal prolifico Ryan Murphy. Disponibile su Netflix dal marzo dello scorso anno, Hollywood è una favola intensa ed edificante che racconta di un’America in cerca della propria identità in un’epoca di grandi cambiamento sociali, politici e culturali.

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Il regista apre una lunga parentesi sul cinema degli anni ’40, sull’epoca d’oro di Hollywood, dove in molti cercavano di raggiungere il successo e vivere sotto le luci della ribalta. Lo show si sofferma su un gruppo di giovani attori, registi e sceneggiatori che scrivono una pagina ucronica sull’universo del cinema, alzando il velo di perbenismo che c’era sul mondo dello spettacolo. 

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