Spazio profondo, intelligenze artificiali, alieni e astronavi non sono mancati nelle sale cinematografiche italiane nell’anno che si sta per concludere, ma la stella della fantascienza non ha brillato come avremmo dovuto. Un po’ per il cronico ritardo con cui le pellicole di genere e di nicchia arrivano nel nostro paese, un po’ perché tanti titoli attesissimi non hanno saputo essere all’altezza delle aspettative, il 2019 non ci ha consegnato grandi capolavori fantascientifici.
Tuttavia non sono mancati film interessanti e sorprendenti, in positivo e in negativo, che hanno spinto le frontiere della scienza e conoscenza umane laddove non siamo (ancora) arrivati. Ripercorriamo dunque insieme il 2019 fantascientifico al cinema, ricordando i 10 film che meglio lo sintetizzano, nel bene e nel male.
- Ad Astra
- Alita
- Captain Marvel
- Detective Pikachu
- Gemini Man
- Godzilla II: King of Monsters
- High Life
- Penguin Highway
- Terminator: Destino Oscuro
- Weathering With You
Ad Astra
Era uno dei film più attesi alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia e, nonostante l’altissima qualità tecnica, ha deluso le aspettative. La colpa è di una storia che guarda un po’ troppo ai classici del genere (Solaris, Inception, 2001 Odissea nello spazio) ma anche a grandi capolavori del cinema in generale (su tutti Apocalypse Now). Non aiuta poi un’interpretazione sin troppo monocorde di Brad Pitt: forse con un altro attore l'ambizioso kolossal spaziale di James Gray avrebbe avuto tutt’altro impatto.
Tuttavia la visione di questo viaggio nello spazio alla ricerca di un padre perduto e della salvezza dell’umanità rimane un'avventura imprescindibile per gli appassionati del genere. Anche solo la stupefacente scena d’apertura: per resa realistica e quoziente adrenalinico vale la visione. Nei passaggi in cui il protagonista affronta i pericoli dello spazio il film raggiunge i suoi momenti migliori. Merita una doverosa menzione anche la strepitosa colonna sonora di Max Richter.
Alita - Angelo della Battaglia
Dopo decenni di dichiarazioni, diritti contesi e vorrei ma non posso, l’angelo della battaglia nato in ambito manga approda in una grande produzione statunitense curata da James Cameron, che inizialmente avrebbe voluto anche dirigere la pellicola.
Per i fan del manga originale è stata una mezza delusione: l’adattamento filmico punta nella direzione dell’intrattenimento e dello spettacolo per ragazzi, perdendo per strada tanta della componente drammatica, politica e apocalittica della storia.
Accettando questa scelta però viene quasi da rivalutare questo Alita gioioso e spettacolare, che miscela un tono quasi fiabesco a uno scenario robotico, tra sequenze sportive roboanti, combattimenti grandiosi e un certo gusto action proprio del cinema di Robert Rodriguez. Anche l’immagine digitalizzata tutta occhioni della protagonista, una volta fattoci il callo, diventa gradevole.
Captain Marvel
A volte tendiamo a scordarcelo, ma anche i supereroi alle volte hanno una componente tecnologica e spaziale non indifferente. La supereroina interpretata da Brie Larson è quella che si muove con più dimestichezza tra la galassia, dividendosi tra alieni Kree e i temibili Skrull. Carol Danvers si crede un'aliena, viene guidata e ingannata da una Suprema Intelligenza che ricorda tante AI malevole del passato, fino a riscoprirsi umana e supereroina.
A metà tra cinecomics, action alla Top Gun e film della Marvel dove finalmente al centro della narrazione c'è una lei, Captain Marvel rimane anche un bell'esempio di fantascienza leggera, non rigorosa ma verosimile, destinata al grande pubblico. In un'annata povera di pellicole elettrizzanti di questo tipo come il 2019, non fatica a guadagnarsi una menzione in questa classifica.
Pokémon Detective Pikachu
La stessa ibridazione multigenere di Captain Marvel la ritroviamo anche in una grande hit mancata dell'annata, il ritorno di Pikachu al cinema, positivo ma comunque tiepido al botteghino. Di Detective Pikachu vi abbiamo già parlato anche nello speciale dedicato al genere giallo, dato che ruota tutto attorno all'investigazione del giovane protagonista alla ricerca del padre e del piccolo Pokémon giallo risvegliatosi da un attacco di amnesia con un nome e un indirizzo nel cappello.
Tra gli aspetti più affascinanti e riusciti del film c'è però la sua ricostruzione verosimile di un mondo in cui Pokémon e umani vivono, lavorano e muoiono uno a fianco all'altro, con profonde e spettacolari ricadute visive sulle metropoli, divenute a misura di ogni tipo di creatura. Peccato solo si sia puntato su una trama così infantile, perché con la sceneggiatura giusta questo mondo futuribile popolato di neon, tocchi noir e Pokémon avrebbe potuto essere ancor più memorabile.
Gemini Man
Non fraintendetemi: Gemini Man è un film brutto, anzi peggio, una pellicola del tutto incolore e inconsistente. Che brutta fine a fatto Ang Lee, un regista innovatore nei contenuti costretto a girare una sorta di demo lunga di una stupefacente tecnologia che ha permesso a Will Smith d'intepretare due ruoli. In Gemini Man infatti troviamo fianco a fianco l'attore di oggi e una sorta di versione ringiovanita artificialmente dello stesso.
Il trucco è così sofisticato che raramente l'occhio umano riesce a cogliere artificiosità nelle espressioni della versione ringiovanita di Will Smith. Inoltre è stato girato con una tecnica HFR high frame rate così avanzata che solo un pugno di sale cinematografiche al mondo hanno potuto proiettarlo al massimo della sua potenziale. In questo tripudio di tecnologia che lo rende comunque un film fantascientifico da citare nell'annata, manca qualcosa di fondamentale: una storia interessante. La sceneggiatura è così piatta e prevedibile che a tratti Gemini Man sembra davvero una demo video per esaltare le capacità di un nuovo schermo televisivo.
Godzilla II - King of the Monsters
Dato che di pellicole concettuali e di peso in ambito fantascientifico il 2019 ne ha regalate pochissime, ho deciso d'inserire in classifica il kaiju movie più gioiosamente caciarone dell'estate appena trascorsa. A vederlo in sala questo nuovo Godzilla sembra quasi suggerire la genesi dei Pokémon, dato che i grandi mostri del cinema giapponese si moltiplicano ed espandono come degli antenati delle iconiche creature Nintendo.
Qualche tentativo di stupire lo spettatore Godzilla II lo fa anche, soprattutto nell'avvio della pellicola, cogliendoci alla sprovvista nella divisione dei buoni e dei cattivi. La magnitudo dei rilanci a cui assistiamo diventa però così incredibile che a confronto persino Godzilla stesso ne esce ridimensionato. Gli effetti speciali anche qui non deludono, anche grazie alla regia brillante di Michael Dougherty. Perfetto per l'estate, per gli appassionati del genere kaiju e per chi cerca un'allegra caciaronata a tinte fantascientifiche.
High Life
Sto praticamente imbrogliando perché High Life non ha avuto una distribuzione vera e propria in Italia, ma lo si è visto in vari appuntamenti e festival in giro per lo Stivale. Il che è un vero peccato, perché il film di Claire Denis è di gran lunga il migliore visto in ambito fantascientifico nel 2019 da noi, l'anno precedente nel resto del mondo. Negli Stati Uniti è stato salutato come un nuovo cult del genere e ha alimentato un intenso dibattito.
Non manca nemmeno la possibilità di attirare il grande pubblico in sala, dato che nel cast strepitoso di questo thriller spaziale si fa notare un Robert Pattinson davvero notevole, che si rinchiude in una sorta di ascetismo per ribellarsi silenziosamente al destino che gli è stato assegnato. A bordo dell'astronave di High Life infatti solo una scienziata - interpretata da una sciamanica Juliette Binoche - ci è finita intenzionalmente. Il resto del gruppo di giovani uomini e donne è costretto a questo viaggio spaziale, con ripercussioni via via sempre più drammatiche. High Life ci regala il meglio che il genere possa presentare, dentro e fuori dal cinema: una potente riflessione politica e sociale, un'intensa storia d'amore e familiare che si oppone alla violenza burocratica degli stati, arrivando a sfiorare persino il mistico. Da vedere assolutamente.
Penguin Highway
Se Hollywood non convince, il Giappone avvince, soprattutto in campo animato e fantascientifico. Penguin Highway è solo uno dei tanti lungometraggi animati dal sapore fantascientifico arrivato in Italia grazie al ciclo dedicato agli anime di Nexo Digital. Incidentalmente, è anche una delle pellicole giapponesi migliori viste nel 2019, ricca di quesiti esistenziali e di svolte inaspettate.
Non fatevi ingannare dalla giovane età del piccolo protagonista e dai teneri pinguini che cominciano ad apparire misteriosamente nella cittadina abitata dal ragazzino e dalla sua compagna di giochi ormai adulta. Penguin Highway sa essere lieve e poi colpire nel segno, parlando anche, forse soprattutto, al pubblico dei più grandi.
Terminator - Destino oscuro
Se le idee nuove - fantascientifiche e non - non funzionano, Hollywood può sempre contare sull'usato sicuro. Magari aggiornandolo con un pizzico di istanze femministe e ironia, come accade in Terminator: destino oscuro. Così a sorpresa un franchise che pareva morto e sepolto tira fuori dal cappello un sequel estivo se non proprio entusiasmante, quantomeno dignitoso.
Il merito è dei coriacei protagonisti di un tempo Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger, i cui muscoli rimangono scolpiti e i cuoi volti cesellati dalle rughe riescono ad essere ancor più affascinanti. Peccato invece che continui ad essere sottoutilizzata in modo criminale un'attrice di talento e carisma come Mackenzie Davis.
Weathering With You
Makoto Shinkai non è certo un regista dall'ampio spettro di tematiche narrative. Dopo il successo di Your name infatti lo ritroviamo alle prese con amori adolescenziali quasi impossibili, resi ancor più difficili dai capricci del destino e del meteo. In questo lungometraggio infatti la pioggia battente e incessante tormenta la città di Tokyo, il Giappone e i giovani protagonisti del film. Dal punto di vista tecnico siamo ancora una volta di fronte a un grandissimo film d'animazione giapponese, struggente nella sua bellezza anche sotto la cortina di pioggia in cui si muove.
Al di là del versante romantico del film, a funzionare davvero qui è la riflessione climatica fatta dal regista, che rende Weathering With You un film molto vicino alla sensibilità dei giovani dei Fridays for Future. La vera sorpresa è che la Terra qui sembra irrimediabilmente compromessa, uno scenario che scivola lentamente nell'apocalittico sullo sfondo di una nuova, grande storia d'amore.
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