The Continental: intervista all'art director Larnell Stovall

The Continental: per vivere al meglio la serie prequel del mondo di John Wick abbiamo incontrato Larnell Stovall, art director della serie di Prime Video.

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Autore: Manuel Enrico ,

Ci ha accolti con la sua atmosfera austera e raffinata, al suo interno abbiamo assistito a giochi di potere e a patti infranti. La sua sacralità è uno dei tratti più distintivi del violento e iperadrenalinico mondo di John Wick , il killer interpretato da Keanu Reeves, protagonista delle fortunata saga cinematografica omonima. Il Continental è un cardine della saga di John Wick, reso ancora più centrale dal rapporto che unisce il killer al suo direttore, Winston, che grazie alla mai troppo apprezzata recitazione di Ian McShane è divenuto uno dei personaggi più riusciti della saga.

Grazie a questa importanza per l’universo di John Wick, il celebre albergo è diventato teatro della prima serie spin-off del popolare franchise, intitolata non a casa The Continental. Ambientata negli anni ’70, The Continental, miniserie in tre episodi dall’ampio minutaggio, rivale l’ascesa di Winston Scott all’interno di questo mondo, svelando come sia riuscito a prendere possesso del suo albergo.

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The Continental: intervista all'action director Larnell Stovall

In concomitanza dell’uscita della serie su Prime Video abbiamo avuto l’occasione di incontrare a Londra l’action director Larnell Stovall, l’artefice delle scene di lotta che abbiamo visto nella serie di Prime Video. La saga cinematografica di John Wick ci ha abituati a sequenze adrenaliniche e dalla spiccata sensibilità tattica, che hanno reso iconiche le imprese dell’assassino interpretato da Keanu Reeves.

Il passaggio a un periodo in cui la cultura delle arti marziali era molto differente rispetto a quella attuale, molto più basilare, ha rappresentato un cambio di paradigma importante per la caratterizzazione dei diversi stili di combattimento visti in The Continental:

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E’ vero, gli anni '70 avevano un'idea diversa di combattimento. Non avevamo la cultura delle arti marziali come oggi. Negli USA, si iniziava con il karate e Bruce Lee stava emergendo come maestro. Non abbiamo usato arti marziali specifiche del Brasile o di altri paesi. Abbiamo voluto un combattimento più "a terra", adatto alla New York sporca di quel periodo.

Un cambio evidente che ha quindi richiesto di creare un nuovo stile di combattimento, che fosse specchio di questo periodo, mostrando soprattutto il vissuto e l’essenza dei personaggi.

Tutto inizia dal copione. La sceneggiatura ti dice chi sono i personaggi e cosa fanno. A volte indica uno stile specifico. Da lì, discuti con il regista e l'autore, decidendo se attenersi a quello stile o introdurne uno diverso. Per gli anni '70, abbiamo cercato di rendere tutto appropriato al periodo. Abbiamo fatto un boot camp con gli attori, insegnando loro una versione "Hollywood" dello stile, in modo che potessero eseguirlo in modo convincente.

Una visione che consente di apprezzare come i fratelli Scott, Winston e Scott, possano mostrare un diverso approccio al combattimento. Winston non è un combattente addestrato, ma dato il suo passato ha un certo istinto battagliero, mentre il fratello Frankie, avendo un background militare e un approccio da combattimento di strada, ha condensato questi due tratti nel suo stile di lotta.

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Esatto. Winston è un pensatore, ma ha l'istinto di difendersi. Non è lucido o raffinato come un assassino, ma si difenderà. Lo vediamo come un combattente di strada, non addestrato ma istintivo. Frankie è esplosivo. Ha un addestramento militare, ma è anche uno street fighter. Abbiamo cercato di combinare la sua abilità militare con un approccio più grezzo e istintivo. È in grado di cambiare stile di combattimento rapidamente, passando dalla sparatoria al combattimento corpo a corpo

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