The Girl With all The Gifts, a Locarno gli zombie parlano del presente

Autore: Elisa Giudici ,

È stato il film d'apertura in questa edizione del Festival di Locarno e non ha deluso le aspettative in quanto a qualità tecnica, glamour internazionale e potenziale narrativo: stiamo parlando di The Girl With all The Gifts, il film distopico diretto da Colm McCarthy che ha portato l'attrice inglese Gemma Arterton nella cittadina elvetica. 

Elisa Giudici
The Girl With all The Gifts, Gemma Arterton e Sennia Nanua
Gemma Arterton e Sennia Nanua, protagoniste di The Girl With all The Gifts

Dopo aver posato per i fotografi, il cast del film ha presentato questa pellicola che, pur inserendosi nel filone molto affollato dei film post apocalittici narrati dal punto di vista di un giovane protagonista, si fa notare fino a ritagliarsi un'identità molto distinta. Il merito è forse di Mike Carey, che ha scritto il fortunato romanzo fantascientifico da cui è tratto il film, di cui ha curato anche la sceneggiatura. 

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Ai microfoni del Festival, Carey spiega la genesi di quella che è stata più volte definita una storia di zombie alternativa

Mi avevano chiesto un racconto breve dai toni horror ambientato tra i banchi di scuola e mi è subito venuta voglia di affrontare un classico della vita scolastica di ognuno di noi, quello del tema su cosa vuoi fare da grande. Così è nata Melanie. 

La giovane protagonista Melanie, interpretata dalla promettente Sennia Nanua, vive infatti in un complesso militarizzato in cui dei misteriosi ragazzini vengono ogni giorno scortati nell'aula scolastica, legati a delle sedie a rotelle e guardati a vista dai militari.

La loro insegnante è la bella e gentile Gemma Arterton, che a differenza degli altri adulti presenti non sembra considerare questi peculiari ragazzi dei mostri pericolosi. 

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L'attrice inglese, nota per i suoi ruoli di Prince of Persia, Tamara Drewe e Hansel & Gretel, rivela che solitamente il genere fantascientifico non le piace molto

Lo trovo poco coinvolgente a livello emotivo, insomma, vedi queste porte scorrevoli e pensi subito a Star Wars, uff. Invece The Girl With all The Gifts mi ha colpito da subito per la capacità di trasmettere i sentimenti dei protagonisti e in particolare della piccola Melanie, che sa essere dolce e adorabile, ma ogni tanto fa davvero venire i brividi.

Le risponde Sennia Nanua, l'interprete della protagonista, una ragazzina infettata da un fungo letale quando ancora nel grembo materno. Infatti nel film di The Girl With all The Gifts (di cui vi abbiamo già mostrato il trailer), la Terra è invasa da zombie di prima generazione, persone infettate che hanno perso completamente le loro abilità psicofisiche, trasformandosi in zombie in cerca di carne umana.

Al contrario Melanie fa parte di un piccolo gruppo di ragazzini in cui il fungo vive simbioticamente con il suo sistema nervoso, lasciandone inalterate volontà ed intelligenza: 

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Interpretare Melanie è stato abbastanza semplice perché era chiaro ciò che provava. Per le scene più tecniche, quando Melanie sente il richiamo del sangue e deve cacciare e mangiare, mi hanno dato un sacco di consigli su come mordere e come aprire e chiudere di scatto la mandibola.

Sennia Nanua è stata una scelta davvero azzeccata, che ha aggiunto profondità emozionale alla pellicola. La produttrice del film Camille Gatin ha raccontato di come sia stata scelta dopo aver provinato altre 499 ragazzine. Nanua infatti è stata l'ultima interprete a provare alcune battute con Gemma Arterton, dopo giorni e giorni di casting, ma la chimica tra le due è stata così buona che Gatin ha capito subito di aver trovato proprio nell'ultima ragazza l'attrice che stava cercando.

Elisa Giudici
Sennia Nanua a Locarno 69 per The Girl With All the Gifts
Gemma Arterton e Sennia Nanua al photocall di Locarno 69

Un altro colpo di fortuna è stato quello legato alle location: la produzione è partita alla ricerca dei luoghi dove ricostruire una Londra ostaggio di zombie dormienti ben prima che la sceneggiatura fosse conclusa. Il film infatti ha un approccio analogico: tutti gli zombie sono creati attraverso protesi e make-up e anche l'utilizzo di green screen è ridotto al minimo. 

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A questo proposito Gemma Arterton ha rivelato: 

C'è questo ospedale abbandonato dove a un certo punto il gruppo di protagonisti si rifugia. Costruirlo avrebbe avuto dei costi notevoli ma per fortuna siamo riusciti a trovare proprio una struttura sanitaria che giaceva abbandonata in Inghilterra da decenni e che era assolutamente perfetta. 

L'attrice, che tra qualche settimana sarà uno dei giurati del Festival del Cinema di Venezia, rivela che attende con ansia quest'esperienza e che non ha un genere cinematografico d'elezione.

I suoi film preferiti sono quelli in cui riesce ad avere una connessione emotiva con i protagonisti e le loro storie. Chissà se le piaceranno i 5 film in concorso più attesi dalla nostra redazione! 

Elisa Giudici
The Girl With All the Gifts, Mike Carey e Sennia Nanua
Mike Carey e Sennia Nanua rispondono alle domande dei giornalisti

A proposito di generi cinematografici e della popolarità di film post apocalittici e distopici, Mike Carey ha ripreso la parola e commentato così questo trend: 

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Non credo siano famosi perché abbiamo bisogno di evadere dalla quotidianità, al contrario ci aiutano a metabolizzare una realtà quotidiana che sembra già essere sospesa verso la fine del mondo. In fondo, come dice Ursula K. LeGuin, la fantascienza che immagina il futuro è sempre una metafora di qualcosa. Credo che queste visioni raccontino molto bene le paure del nostro presente. 

Aggiunge poi Camille Gatin, produttrice del film:

Il valore aggiunto di The Girl With all The Gifts è che sottolinea come la fine dell'umanità non equivalga come spesso pensiamo alla fine della Terra, che anzi, se la caverebbe a meraviglia anche senza di noi. Insomma, il punto è che non è la terra ad essere ammalata, siamo noi la sua malattia. 

Per leggere la recensione in anteprima di The Girl With all The Gifts e rimanere aggiornati sulle novità di Locarno 69, continuate a seguirci! 

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