Nell'autunno 2019 Donald Trump ha attaccato frontalmente The Hunt, addossando a un film che nessuno aveva ancora visto (presidente incluso) la colpa di alcune violenze sparatorie occorse negli stessi giorni negli Stati Uniti. La casa di produzione Blumhouse - la più chiacchierata del 2020 - si è dimostrata entusiasta dell'involontario endorsement presidenziale al film, facendo slittare l'uscita ma raccogliendo grande attenzione e curiosità in merito al proprio horror a basso budget.
Rassicuriamo l'inquilino della Casa Bianca: nonostante la trama veda un gruppo di ricchissimi liberal americani rapire e uccidere tutta una serie di cittadini statunitensi etichettati come conservatori e redneck in maniera piuttosto brutale, il film si rivela sin da subito una feroce critica bipartisan dell'infuocato dibattito politico statunitense. The Hunt prende di mira il clima attuale in cui democratici e conservatori litigano giorno e notte sui social media e in TV, senza veramente verificare la verità dietro le accuse che muovono gli uni ai danni degli altri.
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Dato che il messaggio del film è proprio quello di ricordare che la realtà politica e umana statunitense è più complessa di come venga ridotta sui social dai due schieramenti, ha molto senso che la pellicola si rifiuti di fare chiarezza su alcuni snodi cruciali della narrazione, tra cui la vera identità di Crystal, una delle protagoniste del film interprata da Betty Gilpin.
Ripecorriamo insieme il lungo corpo a corpo con cui si chiede The Hunt, tentando di scoprire la verità sul suo conto e individuando tutti i riferimenti interni al film contenuti nella Fattoria. Se non avete visto la pellicola, la lettura è sconsigliata in quanto ricca di spoiler.
Come finisce The Hunt? La spiegazione del finale del film
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Dopo aver ucciso Don e il sergente Dale (dal quale ha capirto l'ubicazione della Fattoria), Crystal si presenta al cancello di Athena. La donna la invita a lasciare le pistole nella cassetta della posta e ad entrare. Crystal rifiuta ma Athena le rivela che sotto il cancello c'è una carica esplosiva e, se avesse voluto ucciderla, l'avrebbe già fatto. Crystal entra nella villa croata di Athena, arredata lussuosamente. La donna nota il cane di razza accoccolato su un cuscino e alcune foto appese alla parete: sono quelle dei deplorabili che sono stati rapiti da Athena per la caccia. Sul muro c'è anche una sua immagine.Chi è veramente Crystal?
A giudicare da come maneggia armi da fuoco, da come combatte a mani nude e da come sembra avere tutti i sintomi di un disordine post traumatico tipico di chi è stato al fronte, Crystal probabilmente è davvero stata in Afghanistan, come ha raccontato a Dale.
Sul fatto se sia o meno l'utente Justice4Yall che postava commenti sul Manogate, a fine film lei sostiene di essere stata confusa con la vera autrice del post, ma Athena non sembra crederle. Non ne abbiamo l'assoluta certezza, ma se davvero Crystal fosse stata rapita per errore, il messaggio politico del film sarebbe ancora più forte, dimostrando quando anche i liberal siano superficiali e affrettati nell'accusare la controparte repubblicana.
Esattamente come i redneck che voleva cacciare e uccidere, Athena muore credendo a una verità per lei incontrovertibile, nonostante l'evidenza dei fatti suggerisca che c'è più di una concreta possibilità che Crystal sia finita nella caccia per errore.
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Athena muore convinta che anche Crystal stia per spirare, ma in realtà non è così. Anzi, poco dopo vede una lepre all'ingresso della cucina che dà sul giardino. Reale o immaginaria che sia, è un chiaro riferimento alla storia riveduta e corretta della lepre e della tartaruga che ha raccontato qualche ora prima a Don.Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!