Non è un caso che il protagonista del film The Northman sia un principe di nome Amleto. Il film di Robert Eggers infatti è ispirato allo stesso antichissimo racconto orale che ebbe una grossa influenza su Shakespeare nella stesura della tragedia teatrale dell’Amleto.
Quella del principe Amleto è una storia che non smette mai di influenzare nuove opere. Resa immensamente popolare dalla versione shakesperiana, finisce per influenzare anche il film di Robert Eggers (The Vvitch, The Lighthouse), che con The Northman ha tentato (riuscendoci alla grande) di far rivivere su grande schermo l’epica vichinga.
Quando e dove è ambientato The Northman
Il film è infatti ambientato nell’Islanda del X secolo: una terra inospitale, ambientata da una piccola comunità norrena fuggita dalla madre patria dopo la conquista del regno da parte di un rivale. Nel film diviso in capitoli esploriamo anche la Norvegia, le terre di Rus (le odierne terre slave) e si fa riferimento alle Orcadi.
Al centro della storia c’è però la vendetta del principe Amleto (Alexander Skarsgård), costretto a lasciare la casa paterna da giovanissimo dopo l’omicidio del re suo padre Aurvandil (Ethan Hawke) da parte del fratellastro Fjölnir (Claes Bang). Il nucleo narrativo del principe spodestando che vuole uccidere l’assassinio del padre deriva da un antichissimo racconto orale di origine vichinga, chiamato Vita di Amled.
Da Sassone il Grammatico a Shakespeare: la storia di Amleto
Il racconto è arrivato a noi grazie allo storico danese Sàssone il Grammatico, che visse tra il 1150 e il 1200. In una sua celebre opera nota come Gesta Danorum (le gesta dei danesi) trascrisse molti racconti folkloristici e leggende della storia del suo paese, permettendo a questi racconti della tradizione orale di sopravvivere nel tempo.
Nell’estate del 1600, il commediografo e tragediografo inglese William Shakespeare prese presumibilmente ispirazione da quel racconto per scrivere una delle sue opere più celebri: Amleto. Non ci sono prove certe di questo fatto, ma dai nomi ai luoghi agli avvenimenti, le somiglianze ci danno una discreta certezza a riguardo. Inoltre Shakespeare fu un grande “rielaboratore” di storie antiche, attingendo alle tradizioni del mondo classico e usandole come base delle sue opere.
Bisogna rilevare come The Northman sia a sua volta influenzato dall’Amleto di Shakespeare. Il personaggio di Ana Taylor-Joy, Olga della foresta delle betulle, è fortemente influenzato dall’Ofelia dell’Amleto, l’amata del principe danese destinata a un destino tragico di morte e follia. Nella versione di Eggers Olga è anche dotata di poteri poteri magici ed è di origini slave. Per quanto riguarda invece la trama del film, anche il racconto iniziale della vendetta è più simile alla visione di Shakespeare che all’originale.
Cosa c’è di vero in The Northman?
Il regista Robert Eggers è noto per la sua grande passione per la storia e il folklore e per la approccio certosino con cui ricostruisce il contesto storico dei suoi film. Per il solo The Vvitch ha fatto ricerche per ben 8 anni, in modo da ricostruire le abitazioni, i vestiti e le cibarie presenti nel New England del 1630 nel modo più fedele possibile.
In The Northman ha dovuto affrontare una difficoltà in più: come noto infatti, gran parte della cultura vichinga è andata perduta a causa della mancanza di testimonianze scritte coeve o vergate dai diretti interessati. Eggers ha dichiarato di aver fatto approfondite ricerche e, per gli elementi privi di fonti storiche, di essersi rivolto a storici esperti per ipotizzare quale potesse essere la verità storicamente più accurata.
Eggers però non si limita a “copiare” le fonti letterarie o storiche presenti: riscrivere la storia ponendo l’accento sull’epica di una popolazione brutale come quella dei vichinghi. Per saperne di più puoi leggere la recensione del film.
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