Bambino prodigio, solitario per indole e amante dell’arte del disegno e del cinema, Tim Burton oggi, 25 agosto, compie 59 anni. Fin da piccolissimo ha dedicato la sua vita a quelle passioni che con gli anni, grazie a un talento inopinabile e a numerosi successi, lo hanno reso uno dei registi più amati al mondo.
Certo, non avevo molti amici ma potevo farne a meno, perché in giro c'erano abbastanza film interessanti e ogni giorno era possibile vedere qualcosa di nuovo, qualcosa che in qualche modo mi parlava.
L’ascesa di Burton è iniziata nella seconda metà degli anni ‘70 in seguito alla vittoria di una borsa di studio messa in palio da Disney. Grazie al suo aiuto, il 18enne Tim è potuto entrare al California Institute of the Arts per poi andare a lavorare, 3 anni dopo, proprio nel luogo in cui la promessa “se puoi sognarlo puoi farlo” è stata mantenuta anche per il cineasta dark.

Ed è proprio grazie ai Disney Studios - nonostante l’insuccesso dei suoi primi lavori - che Burton riesce a girare Frankenweenie, corto con il quale viene notato dell'attore Paul Reubens. Quest'ultimo convincerà Warner Bros. a scegliere l’ancora inesperto Tim per la direzione di Pee-wee's Big Adventure, a cui segue - nel 1988 - il cult Beetlejuice, film grazie al quale Tim Burton entra ad honorem nella storia del cinema che, in parte, è destinato a scrivere.

Dopo l’enorme successo del primo Batman in cui Micheal Keaton ha interpretato un convincente Bruce Wayne, Tim Burton negli anni ‘90 ha deciso di staccarsi dalle imposizioni delle major e di fondare Tim Burton Productions, con la quale ha scritto, diretto e co-prodotto (insieme a 20th Century Fox) Edward Mani di Forbice.

La pellicola, oltre a delineare una volta e per tutte gli elementi tipici del cinema burtoniano, ha anche anche dato inizio al sodalizio tra il regista e l’attore Johnny Depp, che soprattutto grazie alla longeva collaborazione con Burton ha mostrato al pubblico la sua vena da istrione.
Tra alti e bassi, dovuti principalmente alla scelta di prestare la sua arte a film forse troppo commerciali per la sua “poetica”, il neo 59enne Tim Burton riesce ancora a stupire il pubblico attraverso la sua sensibilità gotica, il suo essere sempre e comunque dalla parte degli outsider e dei freak - come ha dimostrato anche nel recentissimo Miss Peregrine. Per non dimenticare la sua capacità di declinare al presente e rendere esteticamente accettabili le distorsioni prese in prestito dal cinema espressionista tedesco dei primi del ‘900.
Non è un caso, infatti, che una delle pellicole più attese dei prossimi anni sia il live-action Dumbo. Chi se non Burton, straordinario narratore che nelle sue storie ricorda al contempo maestri di genere quali Edgar Allan Poe e Hans Christian Andersen, potrebbe raccontarci nuovamente la tenera e commovente avventura dell'elefantino volante?
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