Wasp Network: il regista Olivier Assayas monitorato durante le riprese

Autore: Claudio Rugiero ,

Uno dei lungometraggio in concorso a Venezia non ha avuto vita facile durante la lavorazione. Si tratta di Wasp Network, il nuovo dramma di spionaggio di Olivier Assayas (Il gioco delle coppie e Personal Shopper) che vede protagonisti Penélope Cruz e Édgar Ramírez, di nuovo insieme dopo il successo di American Crime Story: L'assassinio di Gianni Versace.

Secondo quanto rivelato dallo stesso Assayas durante la conferenza stampa a Venezia, il suo progetto è stato visto con sospetto dalle autorità di Cuba, luogo dove è ambientata l'azione e dove si sono tenute le riprese, probabilmente a causa del suo contenuto politico.

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Basato sul libro di Fernando Morais Os últimos soldados da Guerra Fría (Gli ultimi soldati della guerra fredda), Wasp Network racconta infatti la vera storia di un gruppo di spie cubane che negli anni 90' venne inviato da Fidel Castro per scoprire l'esistenza di una rete terroristica con ramificazioni in America Centrale e operante con il consenso del governo degli Stati Uniti. Gli uomini, conosciuti come "los cincos cubanos presos en los Estados Unidos" ("i cinque cubani catturati negli Stati Uniti"), vennero nel 1998 ingiustamente incarcerati con l'accusa di cospirazione e condannati nel 2001, per poi essere liberati il 17 dicembre 2014.

Come riporta Deadline, Assayas ha spiegato che girare a Cuba è stato alquanto complesso. Sembra infatti che le autorità locali fossero in principio contrarie a permettere le riprese del film:

Inizialmente, la risposta era 'no', non volevano che facessimo questo film. Erano un po' sospettosi del fatto che un francese avesse a che fare con la loro storia moderna.

Le ragioni di questa diffidenza parrebbero risiedere nel contenuto politico del film. Del resto nella trama viene tirato in ballo anche l'FBI, tuttavia Assayas dice che i ruolo dell'ente investigativo rimane "ambivalente e ambiguo" in Wasp Network:

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L'FBI finisce per monitorare i gruppi terroristici più pericolosi e in qualche modo è molto indulgente con loro. Al centro c'è un gruppo di spie cubane che cerca di fermare l'attività dei gruppi terroristici e, invece dei gruppi terroristici, vengono arrestati gli uomini incaricati di fermarli.

Nonostante il rifiuto iniziale di Cuba ad accordare le riprese, Wasp Network è stato infine realizzato. Tuttavia, Assayas non ha nascosto che, nonostante fosse libero di girare il film come voleva, si è sentito "tenuto d'occhio" durante la lavorazione:

Non dirò che non siamo stati spiati - siamo stati monitorati, per usare un eufemismo - ma non ci sono state conseguenze sul film.

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Penélope Cruz, interprete della pellicola, si è invece soffermata sull'incontro con la gente del posto, che a suo dire erano in evidente difficoltà ad aprirsi con la troupe di Wasp Network:

Parlare degli ultimi decenni è piuttosto complesso perché arriva da tutto ciò che è accaduto prima, quindi non ho sentito una grande libertà quando [i cubani] hanno dovuto condividere i loro veri sentimenti e questo è qualcosa che mi preoccupa. Nel 2019, le persone in tutti i paesi dovrebbero essere in grado di esprimere quello che provano.

Wasp Network in Italia non ha ancora una data di uscita, ma dovrebbe arrivare a gennaio 2020 nelle sale francesi. Forse, vedendo direttamente il film capiremo meglio le ragioni di tanta diffidenza.

CG Cinéma, Nostromo Pictures, RT Features, Scope Features
Il poster ufficiale di Wasp Network

Trama e cast

L’Avana, dicembre 1990. René González, pilota di linea cubano, ruba un aereo e fugge dal paese. Lasciatosi la figlia e l'amata moglie Olga, l'uomo decide di cominciare una nuova vita a Miami.

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Ben presto altri disertori seguono il suo esempio dando vita ad una nuova rete di spionaggio. La loro missione è infiltrarsi nelle organizzazioni anti-Castro, responsabili degli attacchi terroristici sull'isola.

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Diretto e sceneggiato da Olivier Assayas, il cast di Wasp Network comprende Penélope Cruz, Edgar Ramírez, Gael García Bernal, Wagner Moura, Ana de Armas e Leonardo Sbaraglia.

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