Il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea, Josef Aschbacher, ha annunciato che Ariane 6 sarà lanciato nella prima metà del 2024, ma la data precisa sarà annunciata solo a ottobre, dopo un test di 470 secondi sul motore del primo stadio, il Vulcain 2.1. Questa notizia solleva una serie di questioni importanti per l'Europa e il suo futuro nello spazio.
Iniziamo col sottolineare che Ariane 6 ha accumulato ritardi considerevoli rispetto ai piani originali, che prevedevano il suo utilizzo già nel 2020. Questi ritardi sono stati causati da problemi tecnici, la pandemia, e modifiche al design del lanciatore. La situazione si è ulteriormente complicata a causa della guerra in Ucraina, che ha interrotto i rapporti con la Russia e l'uso dei razzi Sojuz, gestiti da Arianespace. Inoltre, il lanciatore continentale europeo Vega C ha avuto problemi tecnici, ritardando il suo ritorno sulla rampa.
Per affrontare questa situazione critica, Aschbacher e una task force dedicata ad Ariane 6 hanno deciso di pubblicare aggiornamenti periodici sullo sviluppo del lanciatore. Recentemente, sono emersi due aggiornamenti significativi. Il primo riguarda il rinvio del test di accensione del primo stadio, dovuto a un problema tecnico al banco di controllo. Questo test ora è programmato per il 5 settembre. Il secondo aggiornamento riguarda il successo di una prova a fuoco del motore riaccendibile Vinci, dello stadio superiore di Ariane 6, che è stato dichiarato pronto per il primo volo.
Tuttavia, le incertezze sulla data di debutto del nuovo lanciatore rimangono. Ariane 6 è un progetto cruciale per l'Europa, poiché fornirà accesso autonomo allo spazio. Questo è importante sia per scopi scientifici, considerando le numerose missioni previste, sia per scopi strategici, come la gestione di satelliti per la navigazione, il meteo, le telecomunicazioni e l'osservazione della Terra.
Una volta operativo, come riportato da La Repubblica, Ariane 6 sarà disponibile in due configurazioni: Ariane 62 e Ariane 64. La prima potrà trasportare carichi di circa 10 tonnellate in orbita terrestre bassa o 4500 kg in orbita di trasferimento geostazionaria. La seconda, con 4 booster, potrà lanciare payload di oltre 20 tonnellate in orbita bassa o 11 tonnellate e mezzo in orbita di trasferimento geostazionaria. Questo rende Ariane 6 una risorsa cruciale per le future missioni spaziali europee.
Nonostante i ritardi e i problemi di sviluppo, Ariane 6 ha già un solido backlog di ordini, tra lanci istituzionali e contratti commerciali. Questo dimostra la fiducia nei confronti del lanciatore e la sua importanza per il futuro dell'esplorazione spaziale europea.
Immagine di copertina via 123RF
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