Artemis Fowl non è più un genio del crimine, ma somiglia pericolosamente a un piccolo eroe che tenta di salvare la sua famiglia e il mondo degli umani. Quanti hanno letto e amato la saga dello scrittore irlandese Eoin Colfer sanno che non è un cambiamento da poco. Sin dal suo esordio in libreria nel 2001, Artemis Fowl ha conquistato i lettori e le classifiche proprio grazie al suo essere un protagonista anticonvenzionale, quasi controverso all'interno del panorama rassicurante e propositivo della letteratura per ragazzi.
Autoproclamato genio del crimine, Artemis è un ragazzino di grande intelligenza e risorse, spesso però utilizzate per fini non propriamente costruttivi, quando non apertamente fuori legge. Negli otto romanzi che compongono la saga il protagonista affronta un'importante crescita fisica e morale, che lo porta a diventare meno sgretolato, ma sempre molto contro corrente.
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Non nuovo ad adattamenti letterari alquanto rimaneggiati (e controversi), il regista teatrale e cinematografico Kenneth Branagh ha deciso di optare per una profonda riscrittura del personaggio prima di portarlo su grande schermo. Al suo fianco è stato chiamato lo stesso Eoin Colfer, che in passato ha definito il romanzo di avvio della sua saga come "un Die Hard con le fate". La vera sorpresa però è che il film attualmente disponibile su Disney+ non attinge dal primo romanzo della saga, bensì prende in prestito buona parte della trama del secondo (intitolato Artemis Fowl - L'incidente artico) per presentare al suo pubblico il protagonista della storia.
Come è cambiato Artemis Fowl al cinema: la cura Branagh
È stato lo stesso regista Kenneth Branagh a spiegare i cambiamenti operati al personaggio e il processo di adattamento a cui ha lavorato gomito a gomito con Colfer. A non convincere il regista era proprio quell'aura truffaldina e controversa che circondava il giovane protagonista nei romanzi. Secondo il regista dell'ultimo remake di Assassinio sull'Orient Express, il pubblico avrebbe faticato ad affezionarsi ad Artermis se gli fosse stato presentato come una sorta di giovanissimo villain di Bond:
Abbiamo preso il caso alla base del secondo libro, Artemis Fowl - L'incidente Artico, ovvero il rapimento del padre del ragazzo, poi lo abbiamo intrecciato alla storia iniziale, così che ci fosse uno stimolo emozionale che ci aiutasse a far entrare in sintonia Artemis e il pubblico a livello emotivo.
Il regista ha più volte comparato il lavoro di adattamento fatto su questo personaggio con quello affrontato dieci anni fa per portare il dio del tuono Thor nell'universo cinematografico Marvel. Branagh ha sottolineato come personaggi di questo tipo offrono una notevole varietà di approcci, perché il materiale d'origine disponibile è parecchio e permette di scegliere angolazioni anche molto differenti tra loro.
Anche nel caso del figlio di Odino, tra le tante run di fumetti Branagh ha cercato elementi da unire in una storia che permettesse al pubblico di provare immediata simpatia per il protagonista, che nel 2mondo degli spillatini" assume spesso contorni adulti, violenti, sessualmente espliciti e meno scanzonati.
Artemis Fowl come Thor e Harry Potter
Da sempre presentato come la versione malandrina e alternativa della saga di Harry Potter, Artemis Fowl potrebbe essere per Disney l'occasione per riuscire a lanciare un franchise live action di lungo corso e non legato al canone animato. Branagh non nasconde che sul tavolo c'è anche la possibilità di veder crescere il giovane interprete Ferdia Shaw nei panni del personaggio, così come accadde con Daniel Radcliffe, se la Casa del Topo darà luce verde a ulteriori sequel legati al franchise.
Artemis Fowl - 2. L'incidente artico (Artemis Fowl (versione italiana))
Il secondo libro della saga è quello da cui il film attinge il suo incipitL'uscita del film direttamente su Disney+ senza passare per la sala rende più difficile fare una valutazione del suo successo e quindi delle intenzioni di Disney in merito. Tuttavia nelle prime ore sono piovute quasi solo stroncature senza appello sul film, tra cui la mia su NoSpoiler. L'impressione generale - che condivido - è che la scelta di Branagh di trasformare Artemis in un eroe positivo abbia "sterilizzato" il potenziale del personaggio. L'approccio di Branagh ha ridotto il carisma natuale di Artemis, rendendolo molto simile a tanti altri precedessori nella letteratura e nel cinema per ragazzi. La scelta di Branagh (e Disney) sottovaluta la capacità del pubblico di empatizzare anche con un antieroe, presupposto che poi è alla base del successo letterario del personaggio.
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