See you Space Cowboys: 10 curiosità su Cowboy Bebop

Tra omaggi al cinema occidentale e strizzate d'occhio all'animazione giapponese, la travagliata storia di Cowboy Bebop nasconde ancora parecchie curiosità poco note.

Autore: Elisa Giudici ,

È il 3 aprile 1998 quando in Giappone viene trasmesso per la prima volta un anime destinato a diventare noto a livello internazionale come una pietra miliare del genere. Gli spettatori di TV Tokyo videro per la prima volta quella sera Spike Spiegel e il suo socio e amico Jet Black viaggiare per lo spazio cacciando taglie a bordo della loro astronave Bebop.

Nasceva così il mito di Cowboy Bebop, un anime che ha cambiato gli stilemi del genere e che ha contribuito alla diffusione di una seconda ondata di serie animate fuori dai confini dell'Arcipelago, dopo i successi degli anni d'oro e delle produzioni tradizionali di Toei Animation. All'inizio del Nuovo millennio - grazie all'intelligente programmazione dedicata al mondo dell'animazione di una nota emittente musicale - anche il pubblico italiano venne stregato dalla ciurma di Spike.

In attesa di vedere come sarà la serie TV live-action di Netflix in lavorazione, ecco 10 curiosità poco note legate all’anime cult.

1 - Cowboy Bebop venne censurato

Se oggi è considerato una pietra miliare del genere, nel 1998 l’anime non ebbe davvero vita facile in Giappone. L'emittente TV Tokyo infatti si trovò sempre più in difficoltà di fronte a un prodotto molto più adulto del previsto, dove si parlava liberamente (e si faceva largo uso) di pistole e droghe, sfidando la morale conservatrice del Paese. 

Proprio in quei difficili mesi del 1998 il Giappone venne colpito da un'ondata inedita di violenze nelle scuole che spinse l'emittente a correre ai ripari, cancellando la trasmissione di molti dei 26 episodi originali. Nella prima trasmissione di Cowboy Bebop gli episodi rigettati furono così tanti che alla fine ne vennero mostrati solo 12. Per questo motivo venne creato da Shin'ichirō Watanabe una sorta di riassunto - finale alternativo, intitolato Session XX: Mish-Mash Blues. La promessa, poi mantenuta, era quella di trasmettere appena possibile l'anime nella sua forma integrale. 

2 - Ogni Cowboy ha la sua pistola

Sin dall'iconica sigla, è chiaro che la ciurma del Bebop ha decisamente il grilletto facile. Sapete quali sono i modelli (realmente esistenti) utilizzati dai protagonisti? Spike usa una IMI Jericho 941, il modello che vediamo sparare anche nella sigla.

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Un'arma viene caricata in una scena di Cowboy Bebop
Girano parecchie armi al bordo del Bebop

Faye invece non gira mai senza la sua Glock 30 calibro 45, mentre Jet preferisce una Walther P99.

3 - Confusi da Ed

L'unico membro della ciurma ad essere poco propenso all'uso delle armi è Ed. Se nelle interviste successive alla realizzazione Shin'ichirō Watanabe lo ha definito un personaggio dall'identità sessuale non binaria, è probabile che la confusione sul sesso di Ed sia dovuta anche ai pesanti tagli apportati alla prima trasmissione dell'anime. 

Sunrise
Ed nella sua prima apparizione
Ecco come era stato inizialmente immaginato il personaggio di Ed

Il character designer della serie Toshihiro Kawamoto lo disegnò inizialmente con le fattezze di un ragazzino dall'incarnato scuro, di cui rimane qualche traccia nel quinto episodio dell'anime. In seguito però gli venne detto che Edward Wong Hau Pepelu Tivrusky IV era diventato una ragazzina nei piani dei realizzatori e il suo aspetto venne ripensato di conseguenza, in chiave volutamente ambigua.  

4 - Il vero Spike 

I fan occidentali hanno per lungo tempo perorato la causa di Keanu Reeves nei panni del protagonista della serie animata in un fantomatico film live-action, ma in realtà Spike Spiegel è ispirato a un altro di attore. Non è un mistero infatti che Shin'ichirō Watanabe sia un grande fan dell'attore giapponese Yusaku Matsuda e che abbia preso in prestito tanti elementi del suo aspetto per creare il look cool e malinconico del protagonista di Cowboy Bebop.

Toei
L'attore Yasuku Matsuda
Il look di Yasuku Matsuda in Tantei Monogatari

Basta vedere una foto di scena della celebre serie TV Tantei Monogatari per notare la rassomiglianza tra l'attore e il personaggio dell'anime, influenzato persino nella capigliatura. Matsuda morì molto prima del'ideazione e trasmissione dell'anime; a soli 37 anni, nel 1980. Al suo mito ha contribuito e non poco Watanabe stesso, che lo ha spesso omaggiato nelle sue opere. 

Nella serie live-action, in ogni caso, il ruolo di Spike è andato all'attore John Cho.

5 - See you in Turkey 

Sono tantissimi gli omaggi e i riferimenti più o meno espliciti della serie animata ad altri prodotti culturali, a cui talvolta sono dedicati interi episodi. Uno dei più difficili da cogliere è quello alla lingua e alla cultura turca. Il nome del padre di Ed - Appledelhi Siniz Hesap Lutfen - è un raffinato gioco di omofonie che ricorda l'espressione turca per scusarsi di qualcosa ed è solo una delle tante occasioni vengono usate parole o espressioni in lingua turca.

La colonia su Venere che viene esplorata brevemente dai cowboy spaziali nella serie inoltre ricorda nel dettaglio l'aspetto di Instanbul negli anni '50

6 - Scacco matto

Mentre Ed - il genio di bordo - è impegnato in una complicata partita a scacchi con il maestro di scacchi Hex nell'episodio Bohemian Rhapsody, si vede apparire brevemente sullo schermo una lista dei suoi precedenti avversari. Tra i nomi figura quello di Deep Blue; così si chiama il famoso computer sviluppato da IBM nel 1997, il primo a riuscire a battere il campione umano della disciplina, Garry Kasparov.

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Ed gioca a scacchi contro Hex
Le mosse della partita persa da Ed non sono affatto casuali

Anche le mosse della partita tra Ed - che perderà - ed Hex non sono casuali. Ricalcano da vicino quella di due leggendarie sfide del mondo degli scacchi tenutesi negli anni '50: Paul Morphy contro Adolf Anderssen e Paul Morphy contro John William Schulten.

7 - Alien sul Bebop

Un altro omaggio ben più palese e semplice da identificare per il pubblico occidentale è quello di Toys in the Attic, che richiama nella sua interezza il classico di Ridley Scott Alien e la serie cinematografica generata dal classico del horror uscito nel 1979 e molto noto anche in Giappone. 

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Spike usa un lanciafiamme come accendino
Tra i tanti omaggi della serie animata, quello ad Alien è uno dei più evidenti

Nell'episodio in questione Shin'ichirō Watanabe crea una sorta di parodia della creatura spaziale che dà la caccia ai membri a bordo dell'astronave, con tanto di scene nel condotto di ventilazione del Bebop e dispositivi di tracciamento e dispositivi di tracciamento simili a quelli visti nel film di Scott. 

8 - Blaxploitation Bebop

Un altro riferimento cinematografico che guarda all'Occidente ma è meno immediato del precedente è quello visto nell'episodio 17. Mushroom Samba è un chiaro omaggio a un genere di nicchia come il blaxploitation. Nato negli anni '70 negli Stati Uniti e sviluppatosi con un serie di film a basso budget e molto violenti, il cinema blaxploitation dava finalmente a personaggi e attori afroamericani un ruolo da assoluti protagonisti, in un mondo a loro ostile in cui dovevano lottare con le unghie e i denti. 

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Una cacciatrice di taglie nel 17esimo episodio di Cowboy Bebop
Coffee somiglia palesemente all'attrice Pam Grier

La cacciatrice di taglie chiamata Coffee assomiglia chiaramente a Pam Grier, icona del genere poi omaggiata da Quentin Tarantino, che la volle come protagonista in Jackie Brown.

9 - Lupin & Spike

Non mancano però riferimenti autoctoni e interni al mondo dell'animazione giapponese. Il più chiaro e prolungato è quello al personaggio cult di Lupin III, ideato nel 1967 dal mangaka Monkey Punch, ispirandosi al classico letterario Arsène Lupin di Maurice Leblanc. Il look di Spike Spiegel e lo stesso character design molto longilineo non può che ricordare quello della celebre serie animata e dei film (a cui lavorò anche Hayao Miyazaki). 

Per fugare ogni dubbio, nell'episodio My Funny Valentine si vede una FIAT gialla (l'iconica macchina di Lupin III) sfrecciare in una scena. 

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L'auto di Lupin in Cowboy Bebop
La Fiat gialla di Lupin III in una scena di My Funny Valentine

10 - Yoko Kanna e il jazz

Un contributo non marginale alla fama dell'anime e alla sua incredibile resa qualitativa è dato dall'incredibile, memorabile colonna sonora dalle influenze jazz e blues, in un'ibridazione passata alla storia anche in Occidente. Yoko Kanno è una compositrice tanto prolifica quanto famosa in patria, un nome cruciale per i destini del cinema e dell'animazione giapponese degli ultimi decenni. Anche se è meno nota dei colleghi occidentali, è di fatto una delle più influenti compositrici per il cinema del Novecento. 

La sua conoscenza del genere jazz è tra l'altro cominciata in età adulta, durante un viaggio negli Stati Uniti in cui venne per la prima volta a contatto con generi quali blues, funk e appunto il jazz. In occasione della registrazione della colonna sonora dell'anime, la Kanno creò una space jazz band di nome Seatbelts e registrò la colonna sonora così velocemente da consegnarla ben prima della fine dell'animazione della serie. Cowboy Bebop è quindi stata fortemente influenzata dal lavoro di Yoko Kanno, e non viceversa. 

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