Curon è la nuova serie di Netflix disponibile sulla piattaforma di streaming dal 10 giugno. L’idea rientra nel macroprogetto della divisione italiana di valorizzare il turismo e promuoverlo nelle zone oggetto di racconto.
Curon, a differenza degli altri prodotti come #Summertime o #Skam Italia, che valorizzavano la riviera romagnola o Roma con il genere della commedia, è un mystery dalle atmosfere dark ambientato nel paese di Curon, in Val Venosta.
L’ambientazione suggestiva nel cuore delle Dolomiti è sicuramente il plus valore della serie, che culmina nella presenza del lago con il campanile, un’attrazione turistica altoatesina molto frequentata sia da italiani che stranieri.
La Val Venosta è un’oasi incantata di profumi e colori, con escursioni più o meno impegnative e le camminate rilassanti intorno al lago. Le immagini da cartolina non emergono però nella serie TV, che sottolinea l’anima dark, oscura e spettrale della località.
Il regista Fabio Mollo ha dichiarato l’importanza di girare la serie nei luoghi in cui è ambientata (con qualche piccolo slittamento).
Per noi è stato molto importante girare nei luoghi reali dove la storia è ambientata, non solo per raccontare nel miglior modo possibile il lago e la sua mitologia, ma anche per trasmettere un senso di verità al viaggio fisico ed emozionale dei nostri protagonisti nella meravigliosa location di Curon.
L'altra regista Lydia Patitucci (che ha diretto gli ultimi 3 episodi) ha parlato del luogo come un protagonista vero e proprio.
Tutto questo all'interno di una cornice unica come quella delle Alpi, dove la natura e la storia dei luoghi raccontati diventano un altro protagonista della vicenda, influenzando quella dei personaggi.
Ecco quali sono le location dove è stata girata Curon, da inserire nel proprio itinerario turistico.
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- Lago di Resia
- Chiesa di S. Caterina d’Alessandria – Il campanile
- Malles
- Bolzano
- San Felice
- Lago di Caldaro
Lago di Resia
Il lago di Resia nella simbologia della serie rappresenta il lago oscuro che influenza e trasforma i protagonisti di Curon.
Si tratta di un lago artificiale che sorge a 1.498 metri di altezza e appartiene al comune di Curon. La particolarità di questo specchio d’acqua, che è il più grande della provincia di Bolzano, oltre al colore cangiante (tratto che ha in comune con altri laghi dolomitici e non solo) è la presenza di un campanile semisommerso.
Per avere la miglior vista sul campanile, si può fermarsi nella piazzola di sosta vicino alla galleria.
Proprio nel parcheggio si trova un segnalatore meteo che scatta delle foto ai turisti davanti al campanile, scatti che possono poi ritrovare online.
Il lago di Resia fu unito allo storico lago di Curon artificialmente, per organizzare la produzione di energia idroelettrica. I lavori cominciarono negli anni ’20 e terminarono dopo la guerra, nel 1949.
Chiesa di S. Caterina d’Alessandria – Il campanile
Il campanile semisommerso, che è il tratto dominante del lago, appartiene alla chiesa di S. Caterina d’Alessandria, la cui base risale al 1357.
Il campanile è il residuo dell’operazione di unione dei laghi (di Curon e Resia) che con la costruzione della diga e la riorganizzazione del territorio ha determinato la distruzione del paese di Curon, che venne ricreato poco lontano, dove si trova adesso.
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Il campanile è senza campane: sono state tolte nel 1950. Tuttavia, alcune testimonianze giurano di sentirle rintoccare di notte. Verità o suggestione?
Questo è lo spunto che dà vita alla storia di Curon, la serie prodotta da Indiana Productions.
Il campanile è al centro del lago ma si può raggiungere a piedi in inverno, quando il lago gela.
Il regista ha dichiarato nel corso della conferenza stampa che il campanile è una sorta di motore immobile della storia.
È un po' il demiurgo del mistero della storia. Un elemento visivo molto importante che diventa un personaggio vero e proprio, generando il mistero.
Malles
Malles è un paesino poco distante (da Curon sono 20 minuti di auto) situato a 1.000 metri di altitudine, un altopiano esposto al sole con tante attrazioni turistiche, dalle passeggiate all’abbazia benedettina, dalle colline circostanti alle chiese di origine romanica:
- Chiesa di Santa Maria Assunta
- Abbazia di Monte Maria a Burgusio
- Chiesa di San Benedetto
- Chiesa di Tarces
A Malles la troupe ha girato alcune scene ambientate in paese (Curon, nella finzione narrativa).
Malles è il secondo comune più grande della valle e accorpa anche alcune frazioni molto graziose, da visitare nei propri itinerari turistici, come Burgusio, Laudes, Mazia, Planol, Piavenna, Clusio, Slingia, Tarces e Ultimo-Alsago.
A Malles si può visitare anche la Muta di Malles, il grande conoide che si trova a un’altitudine di 1.760 metri.
Bolzano
Bolzano, provincia autonoma della regione Trentino-Alto Adige, è stata il quartier generale della troupe e ha allestito alcuni ambienti per ricreare sempre angoli e location di Curon.
Bolzano ha 106mila abitanti e, oltre alle sue vie caratteristiche e alle eleganti strade del centro, di origine medioevale, offre attrazioni come il il Museo Archeologico dell'Alto Adige dove si può visitare Ötzi, l'uomo del Similaun, la mummia che risale all’epoca neolitica.
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A Bolzano si parlano tre lingue: italiano, tedesco e ladino.
La città offre vari luoghi storici, cinque quartieri, i suggestivi vigneti circostanti e l’università. Mercatini, cinema e rassegne culturali, spettacoli folkloristici e tante attività sportive rendono la città una meta per vacanze per tutta la famiglia.
San Felice
San Felice è un comune dell’Alta Val di Non che dista quasi due ore di macchina da Curon e 45 minuti da Bolzano.
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Estremamente soleggiato, il paese è ricco di boschi di larici, altopiani, sentieri e vecchi masi di montagna, perfettamente in linea con la storia raccontata in Curon, in cui l’azione si snoda tra il paese e le piccole baite nella valle.
La chiesa in stile gotico è un’attrazione, così come le passeggiate tranquille e silenziose, e la cucina locale da assaggiare rigorosamente nei piccoli masi fioriti.
Lago di Caldaro
Anche questo lago situato a 216 metri d’altitudine è stato utilizzato per le riprese di Curon.
A differenza del lago di Resia, il lago di Caldaro è di origine naturale (per la precisione, alluvionale) ed è alimentato dalle sorgenti subacquee.
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Secondo la leggenda, il lago proviene dalle lacrime di Dio, che si era presentato sotto le spoglie di un vagabondo chiedendo ospitalità al proprietario di un maso che aveva rifiutato di aiutarlo. L’uomo aveva anche dichiarato che il volere di Dio aveva stabilito che in quell’area piovesse raramente. Il pianto del Signore di fronte all’inflessibilità dell’uomo aveva creato il lago.
Il suggestivo specchio d'acqua è molto frequentato dai turisti anche per la possibilità di praticare sport acquatici come vela o windsurf.
Che ne pensate? Siete curiosi di scoprire le meraviglie della Val Venosta magari - a differenza di come le vediamo nella serie - in una giornata in cui brilla il sole?
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Credit immagini
Foto del Campanile di Curon - di Sergio, Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Foto di Malles - di StuartLaJoie licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic, 2.0 Generic and 1.0 Generic license
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