Paura allo stadio, il drago di House of the Dragon sembra vero [VIDEO]

Autore: Francesca Musolino ,

Nel mondo immaginario creato da George R.R. Martin con le sue Cronache del ghiaccio e del fuoco, tutto è possibile visto che si tratta di romanzi fantasy. Il discorso cambia quando i draghi che volano nelle sue storie, si iniziano anche a vedere nella realtà (e no, non ci stiamo riferendo ai postumi di una sbornia). Soprattutto se appaiono all'improvviso e causano un grosso spavento di cui chiunque avrebbe volentieri fatto a meno. 

Incredibile ma vero, questo è quanto è successo allo stadio di New York durante una partita di baseball degli Yankees:

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Chiaramente non stiamo parlando di draghi reali. Si tratta solamente di una delle tante trovate pubblicitarie utilizzate per promuovere la serie TV House of the Dragon, attraverso una proiezione in digitale. Un sistema che però ha generato l'effetto opposto, in quanto il drago che ha "sorvolato" lo stadio sembrava vero e ha spaventato i presenti, che non hanno gradito affatto tale iniziativa.

L'entrata in scena del drago

Il commentatore televisivo Bob Costas che faceva la telecronaca della partita, ha dato un particolare annuncio che anticipava l'arrivo del drago nello stadio:

Sembra che una delle star della serie TV House of the Dragon della HBO, abbia deciso di partecipare a una partita di baseball da queste parti. Gli organizzatori sperano che durante il gioco il drago non si metta a sputare fuoco, ma vedremo se sarà a norma.

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Molto probabilmente chi non conosce la serie House of the Dragon non ha potuto veramente realizzare di cosa parlasse Costas, ma in ogni caso visto che i draghi sono creature immaginarie, nessuno si aspettava che il messaggio del commentatore anticipava l'arrivo di un drago sopra le loro teste. 

Le critiche da parte dei presenti

Alcuni colleghi della stampa e della TV non hanno assolutamente condiviso questa entrata in scena.

Sono quasi morto di paura!

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Ha espresso sui social Brian Curtis del sito sportivo The Ringer. 

Che cos'era quello?

Si è chiesta Katie Nolan, analista di baseball per Apple TV+ ed ex conduttrice di ESPN, dopo un primo momento di sconcerto.

Un altro punto di vista più approfondito è quello del cronista sportivo Craig Carton, che ha dichiarato quando segue:

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Adoro Bob Costas, è uno dei grandi annunciatori di tutti i tempi. Ma ho creduto che stesse per succedere qualcosa di terribile, mentre Costas ha continuato a mostrarci una delle cose più stupide che ci siano mai state in televisione.

Tale disappunto è dovuto soprattutto al modo in cui questa iniziativa è avvenuta e al soggetto in questione. Perché anche se i draghi non esistono, nell'immediato è stato difficile per i presenti realizzare che fosse tutta finzione e lo spavento è stato quindi inevitabile. Inoltre, la città è stata spesso scenario di gravi situazioni di emergenza; quindi la popolazione è ancora scossa e scatta facilmente il panico anche per cose minime.

Il vero motivo della trovata pubblicitaria

Oltre a dover promuovere la serie TV di House of the Dragon, la particolare pubblicità adottata doveva servire soprattutto per attirare più persone allo stadio, sfruttando un contenuto che al momento ha grande visibilità. Bob Costas ha spiegato che nonostante lo stadio avesse raggiunto la capienza massima, le cose non vanno sempre così bene. 

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A tale proposito è intervenuta la blogger Lauren Theisen di Defector:

È imbarazzante che Costas e Shehadi costringano le persone a guardare una pubblicità solo per acquisire nuovi fan del baseball, ridicolizzando tutti i sacrifici e l'impegno che l'azienda ha fatto fino a oggi per dimostrare la sua serietà. E' stato uno stupido tentativo, soprattutto per qualcosa che non ha bisogno di sistemi del genere per ottenere nuovo pubblico.

Condal ha anche provato a rassicurare il pubblico quando si è creata tensione:

Qualche credulone forse si sta davvero spaventando. Non allarmatevi, gente.

Ma a quanto pare anche questo suo tentativo, come la trovata pubblicitaria, è fallito. Perché il danno ormai era già stato fatto.

Via Deadline

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