In difesa di Jacob: Chris Evans parla del finale

Autore: Giulia Greco ,

Basata sul romanzo di William Landay, In difesa di Jacob è giunta alla sua conclusione con l'ottavo episodio, nel quale siamo venuti a conoscenza dell'epilogo della storia di Andy, Laurie e Jacob Barber.

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Il finale dello show, così come quello del romanzo cui è ispirato, risulta ambiguo, perché non risolve davvero il caso di omicidio in cui il giovane Jacob è coinvolto, lasciando noi spettatori e la madre Laurie con qualche dubbio riguardo la sua innocenza.

Chris Evans, interprete del procuratore distrettuale Andy Barber, ha discusso del finale di serie in un'intervista a Variety e ha spiegato il suo punto di vista sulla faccenda.

Secondo l'attore, ciò che rende la serie e la sua conclusione così interessante non è tanto la componente investigativa, ma quella umana.

Evans ha dichiarato di non aver guardato alle falle del sistema giuridico, ma al modo in cui lo show mette in scena le reazioni umane a una situazione tutt'altro che ordinaria.

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Quanto in là possiamo spingerci per salvaguardare la nostra famiglia, i nostri figli, le nostre mogli, le persone che amiamo? In quell'area non è la legge che conta, la prigione a cui si cerca di scampate è quella interiore.

Per Evans, In difesa di Jacob ci mostra due reazione diverse a una stessa situazione: da un lato quella di Laurie, disposta a compiere un atto estremo pur di fare giustizia, e quella di Andy, pronto a tutto per la sua famiglia.

Man mano che ottiene nuove informazioni, Laurie si fa un'idea di ciò che sia la verità dei fatti e si rende conto di non voler diventare parte di una fitta rete di bugie. Il suo ultimo gesto è simbolo di una verità che per lei ha più importanza della famiglia stessa. Andy invece costruisce la propria identità intorno alla famiglia, al ruolo di padre e marito. E la fa per via del suo traumatico passato. Non è disposto a rinunciare alla sua famiglia. È qui che le strade di Laurie e Andy si dividono"

Evans ha spiegato di sentirsi molto vicino al personaggio di Andy, perché come lui sarebbe disposto a tutto per la propria famiglia. Proprio per questo motivo è facile comprendere che per personaggi come Andy Barber la morale potrebbe non coincidere sempre con la giustizia.

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La serie, pur restando abbastanza ancorata al materiale di partenza, ha scelto di prendere una strada diversa, soprattutto per quanto riguarda alcuni importanti eventi del finale. Questa è stata occasione per Evans di riflettere su come i fan reagiscono a determinati cambiamenti nelle storie che amano. Dopo aver lavorato a per un decennio con Marvel, sa bene quanto sia difficile trasformare un'opera cartacea in un film o una serie. In questi casi, per l'attore, è sempre difficile soddisfare le aspettative dei fan, ma ha capito che il modo migliore per affrontare la pressione che ne deriva è tentare di non preoccuparsene troppo.

È così che ha scelto di affrontare anche la sfida di Defending Jacob, una serie che gli ha anche permesso di scoprire qualcosa in più su di sé. In particolare, Evans ha ammesso di avere molto in comune con Andy, soprattutto la capacità di dividere determinati aspetti della propria vita in compartimenti ben distinti.

Andy ha alle spalle esperienze che lo hanno costretto a usare questi meccanismi di coping per seppellire i sensi di colpa ed evitare di rimuginare su tante cose. Il personaggio di Laurie, invece non ha gli strumenti per farlo.

Evans è riuscito a fare suoi i comportamenti di Andy e di interiorizzare il personaggio, nonostante sia stato difficile portare sullo schermo un personaggio che all'apparenza potrebbe sembrare freddo e stoico. Per rendere la sua interpretazione credibile si è ispirato a suo padre che ha fatto di tutto per nascondere ai figli i propri problemi, per farli vivere il più serenamente possibile.

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