Intelligenza artificiale: i traduttori giapponesi contro la startup che tradurrà i manga al posto loro

L'associazione traduttori giapponese si è schierata contro la nascita di una startup, supportata dal Governo, che punta a tradurre manga con l'intelligenza artificiale.

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Autore: Davide Mirabello ,
Libri e fumetti
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Dopo che un mese fa è stata annunciata la fondazione in Giappone di una startup che accelererà la traduzione dei manga per arrivare ad un aumento della produzione grazie all'intelligenza artificiale, l'associazione nazionale dei traduttori ha deciso di prendere una posizione. La Japan Association of Translators (JAT) si è schierata contro questo provvedimento.

Ecco il testo del comunicato:

L’eccessiva dipendenza dall’intelligenza artificiale rischia di togliere il lavoro ai traduttori manga professionisti, che sostengono il settore da anni, trasformando preziose risorse umane in merce. Siamo preoccupati per il negligente disprezzo per così tanta esperienza e competenza accumulate con il solo scopo di ottenere una riduzione dei costi. Tutto ciò implica anche un rilascio sul mercato di traduzioni di bassa qualità. [...] I manga sono un aspetto importante della cultura giapponese, sono uno dei modi con cui le persone vengono introdotte per la prima volta in Giappone, è perciò importante che le parole che usiamo per trasmettere queste storie non vengano sottovalutate.

Ed è stato aggiunto:

Questa organizzazione reputa che la traduzione con intelligenza artificiale sia estremamente inadatta per tradurre scritti ad alto contesto e incentrati sulla trama, come, ad esempio, romanzi, sceneggiature e manga. Una traduzione tramite intelligenza artificiale rapida e semplice rischia di danneggiare l'industria della traduzione, quella dei manga, e non è nell'interesse del Paese.

L'economia giapponese e i manga

Secondo l'associazione dei traduttori giapponesi questa iniziativa può "danneggiare il soft power del Giappone", e, inoltre, "distruggerà molti posti di lavoro". 

Si tratta di un'iniziativa dovuta alla nascita della startup Manga Orange, sostenuta anche dal Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria del Giappone. Attraverso questa startup si punta a tradurre 50.000 serie manga nei prossimi cinque anni. L'obiettivo sarebbe quello di contrastare la pirateria, che sottrarrebbe all'industria editoriale giapponese tra 2,57 e 5,40 miliardi di dollari proprio a causa del ritardo nell'arrivo dei manga dal Giappone all'Occidente. 

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