L'arte urbana di Keith Haring rivive nei mattoncini LEGO, in un connubio tra cultura pop contemporanea e creatività costruttiva che porta nelle case degli appassionati uno dei linguaggi visivi più riconoscibili del XX secolo. Il nuovo set LEGO Art dedicato alle iconiche "Dancing Figures" dell'artista americano rappresenta un'esperienza immersiva che va oltre il semplice omaggio, trasformandosi in un vero e proprio progetto creativo che invita alla riflessione sul potere comunicativo dell'arte. Con i suoi 1.773 pezzi, questo set pensato per un pubblico adulto reinterpreta il dinamismo e la forza espressiva che hanno reso Haring uno dei simboli più potenti della controcultura newyorkese degli anni '80.
Il prezzo di 119,99 euro posiziona questo set nella fascia premium della collezione LEGO Art, confermando la volontà dell'azienda danese di proporsi come ponte tra cultura pop e arte contemporanea, rivolgendosi a un pubblico maturo e culturalmente consapevole.
Questa non è la prima incursione di LEGO nel mondo dell'arte. Alcuni mesi fa, l'azienda aveva già presentato un set ispirato ai "Girasoli" di Vincent Van Gogh, dimostrando un crescente interesse per la reinterpretazione di capolavori artistici attraverso il proprio medium. La scelta di Haring, tuttavia, segna un passaggio significativo verso l'esplorazione dell'arte contemporanea e dei suoi linguaggi più dirompenti e immediati.
Con il lancio previsto per il 15 maggio, il set LEGO Art Keith Haring – Dancing Figures (31216) si propone quindi non solo come oggetto da collezione per gli appassionati di design e costruzioni, ma anche come strumento educativo che invita a riscoprire il lavoro e i messaggi di un artista che, a più di trent'anni dalla sua scomparsa, continua a parlare con straordinaria attualità al pubblico contemporaneo.
LEGO Art 31216 Keith Haring - Figure danzanti
Ciò che rende particolarmente interessante questa proposta LEGO è la sua capacità di tradurre in mattoncini non solo l'estetica ma anche lo spirito dell'opera di Haring. L'artista, scomparso prematuramente nel 1990 a causa dell'AIDS, utilizzava figure stilizzate in movimento per trasmettere messaggi profondi su temi come l'inclusione, l'uguaglianza e la critica ai mass media. LEGO ha saputo catturare questa dimensione sociale trasformando la costruzione in un'esperienza potenzialmente condivisa: il set include cinque libretti di istruzioni separati, uno per ciascuna figura danzante, permettendo a più persone di collaborare alla realizzazione dell'opera completa.
La versatilità espositiva è un altro punto di forza del prodotto. Una volta completato, il set può essere appeso alla parete senza cornice, in linea con l'approccio dell'arte urbana che Haring praticava, oppure disposto su supporti individuali che permettono di giocare con la configurazione delle figure, ricreando quella libertà compositiva che caratterizzava l'approccio dell'artista americano agli spazi pubblici.
- Codice: 31216
- Età: 18+
- Pezzi: 1.773
- Prezzo: € 119,99
- Punti LEGO Insiders: 900
- Acquista il set sullo store online ufficiale lego.com
- Disponibilità: 15 maggio 2025
Keith Haring: quando il graffito diventa messaggio universale
Per comprendere il valore di questo tributo LEGO, è fondamentale ricordare chi era Keith Haring e quale impatto ha avuto sulla cultura visiva degli ultimi decenni. Nato in Pennsylvania nel 1958, Haring emerse nella vibrante scena artistica della New York degli anni '80, al fianco di figure del calibro di Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. La sua ascesa cominciò proprio negli spazi pubblici, con graffiti realizzati nei passaggi della metropolitana e sui muri della città, caratterizzati da uno stile inconfondibile fatto di linee spesse e figure in movimento.
Oltre alla riconoscibilità estetica, ciò che ha reso Haring una figura di riferimento sono stati i temi affrontati nelle sue opere. Dal celebre "Radiant Baby", simbolo di innocenza e potenziale, alle "Dancing People" (scelte da LEGO per questo set) che rappresentano gioia e comunità, fino alle opere che affrontavano direttamente problematiche sociali come il razzismo, l'omofobia e la critica ai media. L'arte di Haring non era mai decorativa, ma sempre portatrice di messaggi profondi e spesso scomodi.
Particolarmente significativa per il pubblico italiano è "Tuttomondo", l'ultima grande opera pubblica realizzata dall'artista nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio Abate a Pisa. Questo murale, l'unico pensato per essere permanente, rappresenta una celebrazione della vita e della diversità umana, temi centrali nella poetica di Haring.
In un periodo in cui i temi dell'inclusione, della libertà di espressione e della critica ai sistemi comunicativi dominanti sono più rilevanti che mai, questa reinterpretazione in mattoncini colorati delle figure danzanti di Haring assume un significato che va ben oltre il semplice omaggio nostalgico, trasformandosi in un invito a riflettere sul potere dell'arte di abbattere barriere e unire le persone in un linguaggio universale.
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