Le migliori canzoni e colonne sonore di Alan Menken

Emozionanti, uniche ed inimitabili: ecco le canzoni che hanno fatto sognare e commuovere grandi e piccini.

Autore: Mara Siviero ,

Sin dall'esistenza del sonoro si era capito che un film non sarebbe probabilmente stato lo stesso se non avesse avuto una colonna sonora degna di dare un'ulteriore dimensione ai sentimenti dei protagonisti, di rendere udibile la forma dei loro sogni o di rappresentare tanti diversi punti di vista.

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Tra i tanti professionisti che nel corso della storia del cinema hanno lavorato alle composizioni musicali, spicca un nome di rilievo: Alan Menken. Sebbene abbia lavorato a molti film nel corso della sua carriera, le colonne sonore e le musiche di Alan Menken hanno contribuito a regalare, per lo più, un grande successo al periodo cinematografico conosciuto come Rinascimento Disney.

Emozionanti e ricche di sentimenti, le composizioni di Menken hanno contribuito a dare vita ad atmosfere dense di sogno e candore davvero uniche, dalla sonorità (delicata ed energica allo stesso tempo) in grado di restare nella mente di grandi e piccini sin dal primo ascolto.

Dunque, cercare di capire quali siano le sue composizioni migliori è una scelta ardua, ma ecco, a nostro parere, le migliori canzoni e colonne sonore di Alan Menken.

La sirenetta (1989)

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Tratto dall’omonima fiaba di Hans Christian Andersen, La sirenetta è film che ha dato il via agli anni più fiorenti della Casa di Topolino, dando vita ad un’era conosciuta come Rinascimento Disney. Uscito nel 1989 e classificato come 28° classico, il film di John Musker e Ron Clements utilizza le musiche di Alan Menken (vincitore di due Premi Oscar, sia per la miglior canzone che per la Miglior colonna sonora) per dare maggiore risalto alla storia che vede protagonista la principessa Ariel. La ragazza non è soddisfatta della sua vita nel regno di Atlantica e vorrebbe saperne di più sul mondo degli umani.

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Un'immagine che ritrae Ariel, la protagonista de La Sirenetta

Dopo il suo incontro con il Principe Eric, che ha salvato dopo un naufragio, Ariel vorrebbe trovare a tutti i costi un modo per unirsi al mondo degli umani, sebbene ciò sia severamente proibito dalle leggi del suo regno. Così, dopo essere stata punita da suo padre, il Re Tritone, per aver messo a repentaglio il mondo marino, la ragazza viene convinta dalla perfida Ursula (che vorrebbe controllare Atlantica, regno dal quale è stata esiliata) a stringere un patto: in cambio della sua voce, Ariel verrà trasformata in un’umana per tre giorni, ma se al termine del terzo giorno non riceverà il bacio del vero amore, la ragazza tornerà sirena e apparterrà per sempre ad Ursula.

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In fondo al mar

Il brano vincitore dell'Oscar alla miglior canzone, musicato da Menken e scritto da Howard Ashman, è forse quello più famoso del film. Il protagonista di questo momento è Sebastian, consigliere di Re Tritone e confidente di Ariel, che tramite le note della canzone presenta al pubblico alcuni dei personaggi principali del film, tra cui sé stesso e la sirenetta.

La bella e la bestia (1991)

Uscito nel 1991, La bella e la bestia può essere considerato il primo vero musical animato del Rinascimento Disney. Ispirato all’omonima fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont e considerato il 30° classico Disney, La bella e la bestia ha fatto vincere ad Alan Menken un Oscar alla miglior canzone per Beauty and the Beast. Le sue musiche (sostenute dai testi di Howard Ashman), infatti, ben si articolano alla storia, all’indole romantica e sognatrice della protagonista, rievocando anche la musica francese.

Il film, infatti, è ambientato in Francia in un momento storico non del tutto precisato: qui vive un principe di bell’aspetto che una notte cacciò dal castello una mendicante. In seguito, essa si rivelò una fata e punì il principe con un ultimatum: se egli avesse imparato ad amare ed essere amato a sua volta entro il compimento del suo ventunesimo anno e la caduta dell’ultimo petalo di una rosa incantata, sarebbe tornato un umano, altrimenti sarebbe rimasto una bestia per sempre. Così, mentre la Bestia si chiude sempre più in sé stessa, riesce a fare la conoscenza di Belle, una ragazza che si offre di prendere il posto del padre, Maurice, poiché fatto prigioniero dalla Bestia stessa.

Il racconto di Belle

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Conosciuto anche con il semplice titolo “Belle” o "Bonjour", questo è il brano di apertura del film. Proprio qui, infatti, Belle esprime tutta la sua frustrazione nel vivere in un paesino pieno di pregiudizi e di gentaglia come Gaston: la ragazza vorrebbe vivere di avventure e fare una vita diversa e non si sente a suo agio con chi popola il suo villaggio.

Stia con noi

Tra i tanti brani de La bella e la Bestia, Stia con noi è uno di quelli di punta: visivamente ricco e musicalmente frenetico, diventa veramente difficile riuscire a non finire di ascoltare il brano una volta iniziato. In questo caso, il protagonista è Lumière (mentre in seguito si aggiunge Mrs. Bric): nelle vesti di un vero e proprio showman, l’ammiccante candelabro cerca di convincere Belle a restare nel castello, rendendola partecipe di un cabaret, organizzato in suo onore, dai servitori del castello che, da tanto tempo, non vedevano un volto nuovo.

Beauty and the Beast

Conosciuta in italiano con il titolo di La bella e la bestia e anche come È una storia sai…, questa canzone è quella portante del film d’animazione di Gary Trousdale e Kirk Wise. Il brano cantato da Mrs. Bric, infatti, accompagna Belle e la Bestia durante un romantico ballo nel cuore del castello. Riproposta anche nei titoli di coda del film, la canzone è cantata da Gino Paoli e Amanda Sandrelli.

Aladdin (1992)

Che Alan Menken sia una garanzia, ormai è un dato di fatto e ciò è testimoniato dal fatto che anche con Aladdin il compositore abbia vinto altri due Oscar, sempre alla Miglior colonna sonora e alla Miglior Canzone (insieme a Tim Rice, realizzatore dei testi musicali). Uscito nel 1992, questo 31° Classico Disney ha invitato il pubblico ad esplorare l’Oriente: basato sul racconto Aladino e la lampada meravigliosa (contenuto nella raccolta Le mille e una notte), il film di Ron Clements e John Musker racconta la storia di Aladdin, un ladruncolo di Agrabah che rimane colpito da Jasmine, la principessa e figlia del sultano che è scappata da palazzo, perché stufa di dover rimanere sempre tra le solite mura, e per ribellarsi a un matrimonio combinato.

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Un mezzo primo piano di Jasmine e Aladdin, i due protagonisti del film d'animazione Aladdin

Tuttavia, il Gran Visir del sultano capisce che il ragazzo è la persona giusta e gli consentirà di recuperare una lampada magica posta all’interno di una caverna incantata. In effetti, Aladdin raggiungerà davvero la lampada, salvo liberare per sbaglio il Genio, entità con cui “Al” riuscirà a conquistare il cuore della principessa.

Notti d’Oriente

Primo brano di apertura del film d’animazione, Notti d’Oriente ha visto, ancora una volta, lavorare insieme Alan Menken e Howard Ashman. I due hanno cercato di porre una piccola introduzione che aiutasse a far ambientare lo spettatore e a capire dove si sarebbe svolta la storia incantata.

Un amico come me

Una delle migliori spalle dei Classici Disney è proprio il Genio: realizzato ad hoc sulla figura e sul carattere di Robin Williams (di cui è anche doppiatore in lingua originale), questo personaggio è il perno portante di tutto il film. Doppiato in italiano da Gigi Proietti, Un amico come me è un brano che esprime i sentimenti e i sogni del Genio, quando in realtà dovrebbe essere solo uno schiavo e realizzare i tre desideri imposti dal proprio padrone.

Il mondo è mio

Vincitore di un Oscar alla Miglior canzone, Il mondo è mio è il brano che accompagna il volo del tappeto volante su cui Jasmine e Aladdin si raccontano i propri sogni. Un viaggio tra le stelle che, se in lingua originale è cantato da Brad Kane e Lea Salonga, nella versione italiana le voci appartengono a Vincenzo Thoma e Simona Pirone.

Pocahontas (1995)

Il film d’animazione successivo ad Aladdin, a cui Alan Menken ha lavorato, è stato Pocahontas. Con questo film Menken ha collaborato con il paroliere Stephen Schwartz, cercando di restituire le atmosfere musicali riconducibili alla civiltà indigena del 1600. Il film di Mike Gabriel ed Eric Goldberg prende spunto dalle reali vicende di Pocahontas, una giovane donna indigena che faceva parte della tribù Powhatan.

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Un mezzo primo piano di Pocahontas, protagonista dell'omonimo film d'animazione

Ambientato nella Virginia del 1607, il film inizia con la partenza della spedizione inglese per il nuovo mondo, posto in cui Powhatan, capo della tribù, torna al villaggio dopo aver combattuto una guerra con una tribù rivale. Sebbene Powhatan dica a sua figlia Pocahontas che dovrà sposarsi con il guerriero Kocoum, la ragazza non è convinta e ben presto s’innamora di John Smith, capitano della spedizione inglese. Parallelamente alla loro storia d’amore, poi scoperta proprio da Kocoum, avvengono gli scontri tra coloni e indiani.

Scontri destinati a inasprirsi quando un compagno di Smith spara a Kocoum, uccidendolo e gli indiani imprigionano Smith, condannandolo a morte. Sarà Pocahontas a fermare il padre e a salvare John Smith e, nel frattempo, viene scoperto il subdolo piano del Governatore Ratcliffe, convinto che i nativi nascondano sottoterra enormi quantità d’oro.

I colori del vento

Brano vincitore di un Premio Oscar nella categoria Miglior canzone, I colori del vento è fondamentale al fine di sviluppare la storia del film. Cantata in italiano da Manuela Villa, questa canzone mostra Pocahontas intenta a reagire alla definizione di selvaggia, spiegando quanto sia importante la connessione tra ciò che offre la natura e quanto ci sia da scoprire nella vita.

Il gobbo di Notre Dame (1996)

Ritenuto uno dei film più maturi di casa Disney, Il gobbo di Notre Dame è stato un grande successo commerciale grazie anche alle sue musiche, con melodie di Alan Menken e testi di Stephen Schwartz (tanto che la colonna sonora ebbe una nomination agli Oscar del 1997). Basato sul romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, il film diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise è ambientato nella Parigi del 1498: qui, il burattinaio zingaro Clopin Trouillefou si fa narratore e racconta la storia di come, anni prima, il giudice Claude Frollo abbia dato la caccia agli zingari, tanto da arrivare ad inseguire una donna ed ucciderla sul sagrato della cattedrale di Notre Dame.

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Un'immagine che ritrae Quasimodo, protagonista de Il gobbo di Notre Dame

Egli cercò anche di gettare in un pozzo il bambino deforme che la donna teneva in braccio: fortunatamente, grazie all’intervento dell’arcidiacono l’infanticidio non ebbe luogo, ma per espiare il peccato di cui si era macchiato, il credente Frollo acconsente a crescere il bambino come se fosse suo, dandogli il nome di Quasimodo e rinchiudendolo dentro i confini di Notre Dame stessa. Diventato ormai un giovane uomo, Quasimodo è diventato il campanaro della cattedrale e nonostante la compagnia dei gargoyle Hugo, Victor e Laverne, il ragazzo si sente emarginato. Nonostante sia stato avvertito da Frollo che egli, una volta uscito da Notre Dame, sarebbe stato considerato un mostro, Quasimodo viene sollecitato dai gargoyle a partecipare alla Festa dei folli.

Il ragazzo viene, però, pesantemente umiliato e legato su una ruota, diventando bersaglio della folla fino all’intervento di Esmeralda, una giovane zingara dal cuore gentile che libera Quasimodo e segue quest’ultimo all’interno della cattedrale, a sua volta seguita da Febo, capitano delle guardie. Quasimodo, ormai innamorato della ragazza, cerca prima di nascondere Esmeralda e poi di farla scappare, diventando in seguito possessore di un ciondolo che contiene la mappa della Corte dei miracoli. Ma oltre a Quasimodo, anche Frollo è rimasto colpito dalla giovane Esmeralda, tanto da diventarne un’ossessione, arrivando a scatenare una caccia all’uomo in tutta Parigi.

Le campane di Notre Dame

L’apertura de Il gobbo di Notre Dame è contraddistinta dal brano Le campane di Notre Dame. Cantata principalmente dal personaggio di Clopin Trouillefou, egli racconta chi siano Claude Frollo e Quasimodo, di come quest’ultimo sia stato rinchiuso nella cattedrale parigina e chi sia veramente l’uomo e chi il mostro.

Via di qua

Straziante ed emozionante, Via di qua è la canzone per eccellenza de Il gobbo di Notre Dame. Cantato da Massimo Ranieri in italiano (e da Tom Hulce in lingua originale), questo brano espone il punto di vista di Quasimodo, la sua volontà di uscire da Notre Dame per poter assaporare davvero la vita, per respirare un’aria diversa anche per un giorno soltanto.

Hercules (1997)

Diretto da John Musker e Ron Clements, Hercules è un film d’animazione del 1997 che racconta in chiave pop e moderna la leggenda di Eracle e le sue fatiche. Insieme alle musiche energiche e giocose (con melodia di Alan Menken e testi di David Zippel), questo 35° classico Disney è ambientato nell’antica Grecia nel momento in cui Zeus ed Era hanno presentato agli altri dei loro figlio, Ercole.

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Un'immagine in piano americano che ritrae Hercules e Meg, i due protagonisti di Hercules

Tra gli dei dell’Olimpo, l’unico geloso di questa nuova notizia è Ade che, grazie alle predizioni delle Parche, decide di liberare i titani, rovesciare l’Olimpo stesso e, infine, governarlo. Tuttavia, nonostante Ercole venga rapito dai tirapiedi di Ade (Pena e Panico) e costretto a bere un bibitone che dovrebbe renderlo mortale, il bambino non beve l’ultima goccia. Egli, però, viene trovato dai contadini Alcmene e Anfitrione che, senza saperlo, accolgono e crescono un bambino che in realtà non è un mortale.

A distanza di anni Ercole divnta un giovane dalla forza incontrollata e ciò non lo fa sentire parte di una comunità e in lui non possono che nascere dubbi in merito al suo passato, tanto da decidere di andare al tempio di Zeus per avere risposta alle sue domande. Così, dopo aver scoperto di essere figlio di Zeus, non gli resta che fare una cosa: diventare un vero eroe.

Io posso farcela

Tra i tanti brani presenti nel film animato, Io posso farcela (Go The Distance in lingua originale) è forse quello più emozionante ed è anche quello che ha ricevuto una nomination agli Oscar per la categoria Miglior canzone. Cantata in lingua italiana dal compianto Alex Baroni, Io posso farcela racconta il punto di vista di Ercole, il suo bisogno di lasciare i genitori adottivi per poter trovare la sua strada e avere risposte alle domande che si pone recandosi al tempio di Zeus.

L’ultima speranza

Uno dei punti forti di questo film è anche il doppiaggio e forse L’ultima speranza non sarebbe la stessa canzone se non fosse stata cantata da Danny DeVito in lingua originale e da Giancarlo Magalli in italiano. In ogni caso, questo brano mostra Filottete intento a dover fare i conti con il suo passato di allenatore di eroi (che non hanno avuto una così grande fortuna) e con il suo presente: egli, infatti, sottopone Ercole ad un duro addestramento così che egli possa diventare un eroe. 

Ieri era Zero

Conosciuta anche con il titolo originale di Zero to Hero, Ieri era Zero è una delle canzoni portanti di Hercules. In questo brano, infatti, le Muse narrano del successo di Ercole, dei mostri mandati da Ade che ha sconfitto senza batter ciglio e della fama presso il pubblico, soprattutto femminile, tanto da diventare una vera e propria star.

Come d’incanto (2006)

Film ibrido tra animazione e live-action, Come d’incanto ha conquistato una gran fetta di pubblico mondiale in quello che già il lontano 2007. Diretto da Kevin Lima, interpretato da Amy Adams, Patrick Dempsey, James Marsden e Idina Menzel, e con le musiche di Alan Menken e testi di Stephen Schwartz, il film è ambientato nella New York moderna, luogo in cui viene spedita la giovane e spensierata Giselle, una ragazza appartenente al regno di Andalasia, un mondo animato delle fiabe in cui conosce il principe Edward.

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Un'immagine in piano americano che ritrae Giselle, protagonista di Come d'incanto

La storia tra i due ragazzi sembra essere seria, tanto da avere l’intenzione di sposarsi subito: tuttavia, la regina Narissa teme che un matrimonio possa compromettere la sua corona. Arrivata nel mondo reale, Giselle fa subito la conoscenza di Robert Philip, un avvocato che, divorziato con una figlia, vive la vita in maniera disillusa, tanto da non leggere le fiabe alla figlia per risparmiarle eventuali delusioni.

Sebbene all’inizio sembri quasi infastidito dalla presenza di Giselle, in seguito Robert comincia ad apprezzare le sue qualità, tanto da essere influenzato dall’energia della ragazza e dalla fiducia che nutre per il vero amore. Ma se i due cominciano ad essere attratti uno dall’altra, nel frattempo arriveranno nel mondo reale anche il principe Edward e la regina Narissa, pronta ad uccidere la candida Giselle.

Dille che l’ami

Candidata per la categoria Miglior Canzone agli Oscar 2008, Dille che l’ami è la canzone più colorata ed intensa del film Come d’incanto. Interpretata da Giulia Ottonello (mentre in lingua originale è cantata dall’attrice protagonista Amy Adams), questa canzone vede Giselle chiedere e Robert Philip come fa a dimostrare il suo amore alla donna che ama. A partire da ciò, la giovane e spensierata ragazza mette in mostra tutto il suo candore e mette in chiaro cosa per lei significhi il vero amore, consigliando a Robert come basti un semplice gesto per dimostrare quello che si prova verso l'altra persona.

Immagine di copertina: Studio Sarah Lou su Flickr, CC BY 2.0

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