Polemica a Venezia80: Pierfrancesco Favino sugli americani che interpretano italiani

Favino ha criticato l'assegnazione del ruolo di Enzo Ferrari a Adam Driver nel film di Michael Mann. "Appropriazione culturale"

Autore: Giuseppe Benincasa ,

Negli ultimi tempi, il dibattito sull'opportunità che attori americani interpretino personaggi italiani sta guadagnando terreno nell'industria cinematografica. L'attore italiano Pierfrancesco Favino ha recentemente sollevato questa questione durante la Mostra del Cinema di Venezia, scatenando un acceso dibattito tra gli appassionati della Settima Arte. Favino ha criticato l'assegnazione del ruolo di Enzo Ferrari a Adam Driver nel film di Michael Mann, sottolineando l'importanza di affidare tali ruoli agli attori italiani.

Secondo Favino, questa pratica rappresenta un caso di "appropriazione culturale" e sottolinea la necessità per l'industria italiana di fare "fronte comune" per preservare l'autenticità delle storie italiane. Ha fatto un parallelo interessante sottolineando che se un cubano non può interpretare un messicano, allora perché un americano dovrebbe poter interpretare un italiano? Questo solleva interrogativi significativi sull'identità culturale e sull'approccio all'interpretazione di personaggi storici e culturalmente rilevanti.

Tuttavia, questa non è una questione nuova. Già durante la produzione di House of Gucci, Favino aveva espresso le sue preoccupazioni riguardo all'accento del New Jersey di Adam Driver nel ruolo di Maurizio Gucci e all'interpretazione di Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani. Questi casi sembrano essere solo gli ultimi di una lunga serie di controversie sull'assegnazione di ruoli in produzioni internazionali.

Favino è a Venezia per presentare il film in cui è protagonista dal titolo Comandante (distribuito da 01Distribution)

Alcuni produttori, come Andrea Iervolino, sostengono che l'industria cinematografica italiana debba aprirsi a collaborazioni internazionali per rimanere rilevante nel panorama globale. Sottolineano che negli ultimi 30 anni il cinema italiano non ha creato uno star system riconoscibile nel mondo e che l'inclusione di attori stranieri nei cast di produzioni italiane potrebbe essere un passo avanti per la crescita del settore.

La questione dell'accento e della lingua è un aspetto critico in questa discussione. Il pubblico anglofono americano rappresenta un mercato significativo per molte produzioni, e l'uso di attori con un accento diverso potrebbe alienare parte di questo pubblico. Questo fa sì che le produzioni a budget elevato siano più propense a scegliere attori internazionali consolidati.

Infine, Favino ha suggerito che la questione dell'appropriazione culturale dovrebbe essere considerata in un contesto più ampio, con un focus sulla rappresentazione dei media italiani delle minoranze e sulle opportunità per gli attori italiani all'estero.

In definitiva, il dibattito sull'assegnazione dei ruoli cinematografici rimane aperto. È un argomento complesso che coinvolge questioni di identità culturale, mercato internazionale e rappresentazione nel cinema. Sarà interessante vedere come l'industria cinematografica continuerà a gestire questa sfida e come si evolverà nel futuro.

La conferenza stampa di Favino può essere vista su RaiPlay.

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