Quando sul piatto del discorso arriva Darth Vader non c'è bisogno di andare a fare troppe presentazioni. Il villain per eccellenza di Star Wars, diventato nel corso dei decenni così iconico da ritagliarsi uno spazio nell'Olimpo dei personaggi più noti dell'intera storia del cinema, porta sulle proprie spalla il peso della propria leggenda celato per moltissimo tempo dietro le fattezze dell'inquietante maschera ideata da Ralph McQuarrie.
Per quasi vent'anni il personaggio al quale prestò il corpo il da poco compianto David Prowse nella trilogia originale (1977-1980-1983) è rimasto il misterioso padre di Luke Skywalker che si redime nell'ultimo dei tre capitoli nel momento in cui pone fine alla vita del suo malvagio maestro Sith, l'Imperatore. A mostrare, e mutare, le effettive conseguenze di questo finale arriveranno poi prima la trilogia sequel di J.J. Abrams e Rian Johnson (2015-2017-2019) e in seguito anche l'ulteriore espansione dell'universo di Star Wars con la serie di The Mandalorian.
Quella che in questa sede ci interessa è però l'origine di quell'oscuro e temuto Darth Vader, la cui backstory è stata ampiamente approfondita nei primi anni del duemila in occasione dell'uscita nei cinema della trilogia prequel (1999-2002-2005), dove la narrazione si concentra in modo approfondito sull'infanzia e la maturità di Anakin Skywalker (Hayden Christensen), la cui discesa nel Lato Oscuro della Forza sarà lenta e inesorabile nonostante l'aiuto di Obi-Wan (Ewan McGregor) e dell'Ordine Jedi.
La sua è la miserabile parabola di un prescelto che si rivela l'esatto opposto di ciò che venne profetizzato come essere il futuro al quale era destinato, portandolo in occasione del terzo capitolo di questa trilogia, La vendetta dei Sith, a cadere nelle viscide trame dell'allora cancelliere Palpatine (Ian McDiarmid) che da lì a poco avrebbe assunto i potere del primo Imperatore galattico.
Ma è emerso fuori uno stralcio di come la storia che narra la discesa di Anakin nelle fattezze meccanizzate di Darth Vader fosse già stata abbozzata a grandi linee e per iscritto da George Lucas, il creatore della saga, già nel bel mezzo della prima trilogia cinematografica, più precisamente nel 1981 nel momento in cui Star Wars, con il grandissimo successo de L'impero colpisce ancora, era all'apice del suo gradimento.
Lo scrittore Paul Duncan riporta in un passo del suo nuovo libro The Star Wars Archives: 1995-2005 come un breve pitch della origin story del giovane Skywalker uscì fuori dal genio di Lucas durante un incontro al quale parteciparono Richard Marquand, Howard Kazanjian e Lawrence Kasdan.
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Come mostrato nell'estratto presentato nel tweet, queste idee vennero fuori durante un brainstorming in fase di scrittura de Il ritorno dello Jedi per permettere al gruppo di avere una contestualizzazione ulteriore su quello che era il background di un personaggio che diverrà in seguito estremamente complesso come Darth Vader. Salta subito all'occhio il non tanto velato riferimento a un tale presidente Nixon che volterà le spalle alla sua elezione istituzionale per divenire l'Imperatore (il reale Richard Nixon fu presidente degli Stati Uniti dal 1969 al 1974), segnando l'ossatura di quello che sarà poi il personaggio di Anakin Skywalker passando per alcuni passaggi chiave come appunto il rapporto tra Anakin e il futuro Imperatore.
Ci sono ovviamente delle differenze rispetto a ciò che poi vedrà effettivamente la luce molti anni dopo, come ad esempio l'apparente considerare una porzione temporale molto più ampia di quanto verrà mostrato effettivamente nei film prequel. Oppure come venga riservato un particolare focus al ruolo della moglie di Anakin (che nei film spetterà alla Padme Amidala di Natalie Portman) che pure pare ricalcare in modo abbastanza preciso quanto avviene in Episodio III, eccezion fatta per la sua morte che in questo caso giunge tempo dopo la nascita dei gemelli Luke e Leia.
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Resta comunque interessante poter dare un occhio a un nuovo breve estratto che mostra come nella mente di George Lucas fosse già ampiamente delineato il corso di una saga che arriverà a comprendere con il corso degli anni non solo undici film, ma anche un universo espanso transmediale di libri, serie TV, videogiochi, fumetti e chi più ne ha più ne metta. Questo rimane proprio a testimonianza della capacità di espansione pressoché infinita di uno dei franchise non più solo cinematografico tra i più apprezzati di sempre e con un futuro ancora estremamente roseo a venire.
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