La genesi di Tales from the Loop, la nuova serie Amazon che fonde malinconia e fantascienza, è davvero particolare. Lo showrunner a caso del progetto Nathaniel Halpern ha portato su piccolo schermo un mondo letterario davvero peculiare, costituto in prevalenza da illustrazioni evocative, correlate da testi che le uniscono in una storia collettiva ma ricca di omissioni. Sebbene la serie sviluppi un'identità e degli obiettivi propri, è innegabile come l'influenza dell'opera di Simon Stålenhag sia stata fondamentale. Se a livello narrativo la produzione Amazon traccia sostanziali differenze con l'originale, a livello visivo ricrea fedelmente l'immaginario dell'artista svedese di Loop.
Da dove nascono le visioni di Loop? Che storia c'è dietro a questo libro illustrato che fonde le suggestioni adolescenziali dell'autore a un immaginario fantascientifico struggente? A raccontarlo è stato lo stesso Simon Stålenhag nelle numerose interviste rilasciate per il lancio della serie Amazon.
L'autore ha cominciato a lavorare a Loop e alle successive illustrazioni (raccolte in tre libri) senza un'idea organica in mente. La storia che unisce tutti i frammenti è nata successivamente e in maniera davvero curiosa.
Mancanza di tempo e crowdfunding: gli ingredienti del successo di Simon Stålenhag
Le radici dell'opera di questo illustratore sono nella sua infanzia e adolescenza trascorsa in Svezia, circondato dagli stereotipici paesaggi del paese nordico. Gli stessi orizzonti e le stesse palette cromatiche che troviamo in Tales from the Loop, affiancate da oggetti tecnologici di uso comune e particolarmente popolari nel paese, come per esempio le macchine prodotte dalla Volvo e dalla Saab. Influenzato dal lavoro dell'illustratore ed ornitologo Lars Jonsson, Stålenhag comincia a disegnare paesaggi naturalistici tipici della sua terra.
Al fianco dell'amore per la natura c'è però la fascinazione per la scienza e per il design tecnologico. A ispirarlo ci sono nomi con l'illustratore e artista Syd Mead, noto per il suo lavoro sul design di un capolavoro fantascientifico come Blade Runner. Al giovane artista svedese viene voglia di disegnare androidi e veicoli spaziali, ma non ho il tempo e la possibilità di dedicarsi a questo progetto. È a questo punto che nasce l'illustrazione zero del progetto Loop, che combina elementi fantascientifico dal design futuribile ma dall'aspetto di rottami abbandonati inseriti nei paesaggi naturali dell'Europa del nord. Si tratta di accostamenti e suggestioni visive ancora lontane dall'avere una storia coesa ad unirle.
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Passano gli anni e Simon Stålenhag continua a pubblicare i suoi lavori online, crescendo in visibilità e popolarità. Nel 2013 riviste come The Verge e Wired cominciano a comprare le sue illustrazioni a corredo dei propri articoli e anche il mondo dell'editoria s'interessa alla sua opera nascente. Nel frattempo l'artista ha deciso di mettere insieme le sue tavole migliori in un libro d'illustrazioni che sia supportato da una storia che le unisca. Per realizzare il progetto organizza un crowdfunding e, una volta raggiunto l'obiettivo, scrive i testi che creano una memoria a posteriori dietro ogni singola immagine.
Nasce così il Loop, un acceleratore di particelle costruito nel sottosuolo del lago svedese di Mälaren durante gli anni '50. La storia però è ambientata tre decenni più tardi e sintetizza l'ascesa e il declino di questo faraonico progetto scientifico e l'influenza che ha avuto sul paesaggio locale e sulle vite di chi attorno a quel lago è nato e cresciuto. Presentata dall'autore come una storia fortemente influenzata dai suoi ricordi d'adolescente, la storia del Loop è un artificio narrativo che permette di radicare l'intera storia in un contesto realistico e venato dalle sfumature del ricordo di chi guarda al tempo perduto dell'adolescenza.
Insomma, quella raccolta da Loop è una storia doppiamente frammentaria ed episodica. Da una parte ci sono le illustrazioni che catturano un momento nel tempo, dove a farla da padrone sono i paesaggi e le componenti meccaniche e tecnologiche. Gli umani, se presenti, sono brevi comparse senza identità, spesso ritratti di spalle o col volto sfocato. Dall'altra le parti narrate ripercorrono frammenti di vita, momenti quotidiani talvolta insignificanti, talvolta cruciali, rievocati dal protagonista e dai suoi amici.
Da Amazon ai fratelli Russo
Il successo del volume è notevole e permette al suo autore di arrivare in libreria con una proposta editoriale tradizionale. Nel 2013 Loop viene pubblicato a livello internazionale e quattro anni più tardi viene riproposto in italiano da Oscar Ink, costola a fumetti di una nutrita sezione di collane Mondadori attentissime alle novità SFF del mondo anglosassone. Nel frattempo Simon Stålenhag lavora ai suoi due titoli successivi: Things from the Flood e The Electric State (in arrivo a maggio 2020 sempre su Oscar Ink).
Il mondo dell'intrattenimento ha già fiutato il potenziale del suo mondo sospeso tra natura e tecnologia futuristica. Oltre alla serie Amazon, i fratelli Russo starebbero lavorando all'adattamento filmico di The Electric State, insieme al regista dei due remake di IT Andy Muschietti.
Tales from the Loop è disponibile su Amazon Prime Video dal 3 aprile 2020.
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