X-Men: Tom Brevoort spiega il fallimento dell'era di Krakoa

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Autore: Davide Mirabello ,
Libri e fumetti
1' 33''
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Ora che nelle testate degli X-Men si è conclusa l'era di Krakoa, gli appassionati e gli addetti ai lavori possono dire la loro su ciò che ha funzionato o meno di questo ciclo di storie. A dire la sua è stato anche l'executive della Marvel Tom Brevoort, che ha spiegato cosa da ora in poi cambierà nel modo di proporre i Mutanti. 

Ecco le sue parole:

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Non penso che gli X-Men dovrebbero essere degli assassini. Anche se sono stati sicuramente in situazioni in cui la forza letale era richiesta e appropriata nel corso degli anni, non credo che questa dovrebbe essere la loro impostazione predefinita. E una delle mie più grandi lamentele riguardo la fine della Guerra delle Orchis, che mostrava la prontezza e persino la gioia con cui alcuni X-Men uccidevano i loro nemici. Questa è una cosa che va bene per alcuni personaggi: nessuno rimarrebbe perplesso dal  fatto che Wolverine possa uccidere un gruppo di persone (anche se sento che anche lui ha alcune regole d'onore che vorrebbe seguire). Ma vedere Nightcrawler teletrasportare un paio di sfortunati scagnozzi di Orchis nello spazio profondo e lasciarli morire mi è sembrato un po' fuori di testa. 

Quando uscirà Uncanny X-Men

Ed ha rimarcato il concetto sottolineando:

Se i nostri personaggi vogliono essere eroi, allora devono essere tenuti a uno standard più elevato di comportamento. Lo dicevamo spesso in Deathlok più di trent'anni fa: devi fare ciò che è giusto, non ciò che è più semplice. Sono sicuro che avremo un sacco di aree grigie morali da  esplorare, ma penso che i giorni in cui gli X-Men utilizzavano casualmente la propria forza letale e ne ridevano in seguito siano finiti.

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Uncanny X-Men #1 è disponibile in lingua originale già da oggi. 

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