A Plague Tale: Innocence la recensione, l'orda della peste nera

Due fratelli in fuga dall'Inquisizione e da un'orda di ratti portatori di peste. Un videogioco che, grazie a una storia ben scritta e a un gameplay semplice ma efficace, ha saputo conquistare il pubblico. Ecco le nostre impressioni.

Autore: Silvio Mazzitelli ,
Videogames
6' 42''

Nel mondo dei videogiochi si tende spesso a guardare alle produzioni più grandi e importanti, i cosiddetti "tripla A", ossia titoli realizzati con investimenti multimilionari in grado di attirare l’attenzione dei media e dei giocatori, anche grazie a imponenti campagne marketing. Questa però non è una regola ferrea e indissolubile. A volte infatti, a ribaltare questo assioma arrivano sorprese inaspettate e piacevoli: giochi indie dalle produzioni molto più modeste che riescono però a ottenere successo di vendite e di critica grazie alla qualità.

Asobo Studios
A Plague Tale Innocence peste e ratti

Questo è il caso di A Plague Tale: Innocence, titolo uscito su PlayStation 4, Xbox One e PC. Asobo Studio è un team di sviluppatori francesi che nella loro carriera hanno principalmente curato titoli Disney e Microsoft, a volte aiutando nella realizzazione altri studi di sviluppo. A Plague Tale: Innocence è il primo videogioco creato completamente da zero dal team di Bordeaux e come primo progetto indipendente possiamo già dirvi che è indubbiamente riuscito. Il titolo ha attirato l'attenzione di Focus Home Entertainment, che si è proposto come publisher.

Cosa ha reso dunque così speciale A Plague Tale? Per scoprirlo bisognerà viaggiare nella Francia medievale.

Un viaggio nel Medioevo: tra peste e inquisizione

A Plague Tale: Innocence è ambientato nella Francia del 1348, nazione devastata dalla Peste Nera e dalla Guerra dei Cent’Anni, in cui anche l’Inquisizione fa la sua parte. Protagonista di questa storia è la giovane Amicia, primogenita della nobile famiglia dei De Rune. La ragazza è molto sveglia per la sua età: è già una provetta cacciatrice grazie alla fionda regalatale dal padre, a cui è molto legata.

È proprio dopo una battuta di caccia in compagnia del padre che la situazione inizia a precipitare, quando il maniero di famiglia viene attaccato dai soldati della Santa Inquisizione. Amicia, spaventata e ignara delle motivazioni di quest’attacco, si vede costretta a prendere con sé il fratellino Hugo, di soli 5 anni, e a fuggire aiutata dalla madre. I due giovani fratelli si ritroveranno quindi soli e senza aiuti dovranno cercare di sopravvivere in un mondo ostile.

Asobo Studio
A Plague Tale fratelli

L’incipit narrativo di A Plague Tale ci trasporta in un Medioevo molto d’atmosfera, uno spaccato dell’epoca senza filtri, brutale e in ginocchio, devastato dall'epidemia che ha sterminato gran parte della popolazione. Proprio la peste nera, incarnata dai numerosi gruppi di ratti presenti nel gioco, è uno dei punti centrali di questa storia. Le piccole creature infette sembreranno muoversi all’unisono, come a formare un essere enorme e spaventoso in grado di fagocitare qualunque cosa tocchi. La visione di distese di ratti porta a panorami inquietanti, ma allo stesso tempo suggestivi, grazie anche alla maestria con cui gli sviluppatori hanno ricreato il fenomeno.

Non mancherà poi anche una componente sovrannaturale, in grado di regalare un tocco in più alla riuscita della storia.

Asobo Studio
A Plague Tale Inquisizione

La trama è nel complesso ben scritta e non mancherà di appassionare per tutta la durata del gioco, completabile in circa una dozzina di ore: colpi di scena e sequenze sono davvero ben orchestrate.

NoSpoiler
A Plague Tale: Innocence schermata iniziale

L’aspetto più riuscito è legato alla caratterizzazione dei personaggi: Amicia e Hugo iniziano il loro viaggio quasi da sconosciuti, date le poche interazioni che vi erano tra di loro nella vita domestica. Una volta rimasti soli, invece, i due dovranno farsi forza l’un l’altro per sopravvivere e, andando avanti con l’avventura, vedremo il loro rapporto evolversi, grazie anche a delle scene molto riuscite a livello emozionale. Non mancano anche diversi comprimari, tutti caratterizzati molto bene sotto il profilo psicologico. Ciò è riscontrabile soprattutto negli antagonisti, come il crudele Lord Nicholas, enigmatica figura dell’Inquisizione che si farà odiare sin dalla sua prima apparizione.

Orrore strisciante

Dal punto di vista del gameplay, A Plague Tale si presenta come un’avventura in terza persona, caratterizzata da una forte componente stealth e con diversi enigmi da risolvere. Da questo punto di vista, il gameplay non è nulla di completamente innovativo e mai visto, come lo è l'ambientazione storica. Anzi, per onor di cronaca, molte meccaniche di gioco sono già state utilizzate in altre produzioni, ma, in questo caso, la mancanza di innovazione non è necessariamente un difetto.

I ritmi di gioco sono ben gestiti e ogni elemento di gameplay è ben introdotto con una fase di tutorial. Il giocatore vestirà prevalentemente i panni di Amicia, che può utilizzare la sua fionda per colpire i nemici o per lanciare sassi e altri oggetti in modo da distrarre eventuali guardie o inseguitori. La componente stealth è piuttosto semplice: basterà nascondersi in mezzo all’erba alta per risultare invisibili e sgattaiolare alle spalle degli avversari prima di essere visti per poi proseguire verso il punto successivo. L’IA dei nemici non è proprio di altissimo livello, ma la cosa che più ci ha colpito è la varietà e l’alternanza di situazioni che non ci faranno mai venire a noia il gameplay.

Oltre alle sequenze in cui è necessario sfuggire a inseguitori vari, ve ne sono anche molte in cui combattere contro orde senza fine dei ratti. Qui l’approccio cambierà totalmente: infatti le piccole quanto letali creature sono impaurite dalla luce e sarà necessario avere sempre a disposizione una fonte luminosa per proseguire.In questo caso l'aiuto arriva da un sistema di crafting che consente di creare proiettili unici grazie a nozioni alchemiche.

È possibile creare proiettili in grado di incendiare torce oppure spegnere le fonti luminose, magari per far confluire l’orda di ratti verso un soldato nemico. Le soluzioni adottate non sono mai troppo banali, inoltre, andando avanti con l’avventura, questo approccio può variare grazie all’aumento delle abilità di Amicia.

Asobo Studio
A Plague Tale gameplay stealth

Il sistema di crafting permette, raccogliendo materiali sparsi per i livelli, di migliorare principalmente la fionda, così da renderla più veloce, silenziosa e letale. Altre migliorie sono invece legate alla quantità di oggetti trasportabili e alla creazione dei proiettili specifici di cui abbiamo già parlato. Un sistema semplice ma in grado di ampliare le possibilità concesse dal gioco.

Anche Hugo ha un suo peso nell’avventura. Il piccolo, per quanto indifeso, spesso saprà essere un aiuto prezioso: le sue dimensioni minute lo rendono perfetto per avventurarsi in cunicoli molto stretti così da aprire varchi verso vie altrimenti impossibili da raggiungere. Il piccolo obbedisce ciecamente alle indicazioni della sorella maggiore, tenendola per mano quando gli diremo di seguirci, oppure restando fisso in un punto quando gli chiederemo di stare fermo. Bisognerà però stare attenti a non abbandonarlo a sé stesso: il bambino, giustamente, si lascerà prendere dalla paura e inizierà a piangere e urlare attirando i nemici in zona.

Non mancano anche alcune boss battle, basate ovviamente più sull’astuzia che sulla potenza. Dobbiamo dire che all’interno del contesto di A Plague Tale questi scontri risultano un’ottima variante a livello di gameplay, anche per il loro impatto scenico.

Graficamente il titolo è davvero molto ben realizzato, se pensiamo che si tratta del prodotto di una software house al suo primo gioco indipendente. Le ambientazioni sono curate nei dettagli e gli effetti di luci e ombra riescono a regalare dei paesaggi davvero mozzafiato, anche se le scene più d’impatto a livello visivo restano quelle con gli sciami di ratti.

Su PlayStation 4 abbiamo notato solo qualche difetto in alcune texture un po’ sottotono e nelle animazioni dei personaggi, specialmente in quelle facciali, non sempre espressive come le scene richiederebbero.

Il titolo ha anche un’ottima colonna sonora fatta di musiche perfettamente in tema con l’ambientazione medievale. Assente il doppiaggio italiano, che è sostituito da un inglese recitato con accento francese, oltre all'originale francese, per chi volesse calarsi appieno nell’atmosfera del gioco. I testi invece sono completamente tradotti nella nostra lingua.

Il Verdetto 

A Plague Tale: Innocence è una piacevole sorpresa uscita all’improvviso, che sarà sicuramente apprezzata da quei giocatori che prediligono il lato narrativo.

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A Plague Tale Innocence - PlayStation 4

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A Plague Tale: Innocence Xbox1- Xbox One

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La storia di Amicia e Hugo è ben narrata, con scene che coinvolgono sempre di più; il gameplay è semplice, ma mai troppo banale: ciò rende solide le meccaniche di gioco sino alla fine dell’avventura.

Commento

Voto di Cpop

85
A Plague Tale: Innocence è una piacevole sorpresa che farà la felicità di tutti i gamer che prediligono l'aspetto narrativo. Il gameplay è semplice, ma mai troppo banale e scontato. Una piccola perla!

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