Ai confini della realtà, i 10 episodi più belli della serie classica

La storica serie TV sul paranormale sta per tornare in un reboot di Jordan Peele. Nel frattempo ecco quali sono i 10 episodi migliori della serie originale!

Autore: Sara Provasi ,

Il 2 ottobre 1959 è andato in onda il primo episodio di Ai confini della realtà. La TV di fantascienza diventata di culto sta per compiere il suo 60esimo anniversario, rimanendo però sempre molto attuale. Tanto che Jordan Peele sta lavorando ad un reboot della serie che uscirà entro il 2019. In occasione di questi due eventi ho selezionato 10 episodi tra i più straordinari della serie classica.

Ai confini della realtà è composta da 5 stagioni, per un totale di 156 episodi. Si tratta di una serie antologica incentrata sul paranormale, dove ogni episodio è separato dagli altri e presenta protagonisti sempre diversi ma che arrivano ogni volta al confine tra realtà e immaginazione, trovandosi spiazzati di fronte all'ignoto. Ecco le parole di apertura del creatore della serie, RodSerling, nell'iconica sigla in bianco e nero:

C'è una quinta dimensione oltre a quelle che l'uomo già conosce: è senza limiti come l'infinito, è senza tempo come l'eternità; è la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere; è la regione dell'immaginazione, una regione che si trova ai confini della realtà.

Rod Serling, la mente dietro alla serie

Rod Serling è stato anche il produttore e il narratore della serie di Ai confini della realtà: le sue apparizioni all'inizio di ogni puntata sono ormai diventati simbolo della serie stessa.

Serling è stato un grande innovatore, non solo scrivendo la storia delle serie TV di fantascienza, ma anche dedicandosi a lavori cinematografici come Una faccia piena di pugni e I giganti uccidono. Ha avuto un passato in ambito militare che ha molto probabilmente influenzato le sue tematiche: infatti, i suoi ideali contro la guerra e il razzismo traspaiono parecchio nella sua produzione, ricca di denunce contro la società capitalistica.

Serling ha vinto diversi premi, tra cui due Emmy Award e un Golden Globe per Ai confini della realtà. Dopo la sua prematura morte (a soli 50 anni per problemi cardiaci) è stato inserito nella Television Hall of Fame e nella Science Fiction Hall of Fame.

Per il grande pubblico Rod Serling resterà per sempre non solo la mente, ma anche il volto di Ai confini della realtà: colui che ha accompagnato gli spettatori attraverso le infinite realtà e distopie concepite dal suo genio creativo.

I reboot dal 1983 a oggi

Come già accennato, Jordan Peele sta lavorando al reboot della serie che uscirà negli Stati Uniti a partire da aprile 2019.

Peele ha esordito come regista nel 2017 con l'acclamato horror surreale Scappa - Get Out (che gli è valso l'Oscar per la migliore sceneggiatura) e sta per tornare sul grande schermo con il film Noi. Il suo stile particolare accostato a quello della mitica serie sarà dunque un mix che potrebbe risultare interessante per i fan storici di Ai confini della realtà.

Il reboot in arrivo non sarà però il primo. Nel 1983 è infatti uscito un film (intitolato Ai confini della realtà) composto da quattro episodi girati da quattro registi diversi, tra cui Steven Spielberg: tre episodi sono dei remake, mentre il primo episodio presenta una storia originale. Al film è poi seguita la famosa “serie moderna” di Ai confini della realtà andata in onda a partire dal 1985 e composta da 3 stagioni per un totale di 110 episodi. C'è stata poi un'ultima serie - sempre omonima - andata in onda nel 2002 con 44 puntate, che però ha avuto uno scarso successo.

10 episodi memorabili della serie classica

Non resta che attendere e vedere come sarà il reboot in arrivo di questo grande classico della TV. Nel frattempo, ecco quali sono i miei 10 episodi preferiti della serie in bianco e nero!

10) Gente come noi

"Tutti gli uomini sono uguali": è questo il leitmotiv del 25esimo episodio della serie, diretto da Mitchell Leisen.

Gli astronauti Sam Conrad e Warren Marcusson stanno per compiere una missione sul pianeta rosso. Marcusson è il più ottimista: è convinto che, se a destinazione incontreranno degli altri esseri viventi, questi saranno sicuramente simili all'uomo. A causa di un atterraggio sbagliato,l'uomo muore appena prima di scendere dal velivolo, ma la sua teoria pare essere giusta. Infatti quando Sam (interpretato da Roddy McDowall) riesce a liberarsi dalla navicella e mette piede sul terreno di Marte si trova davanti proprio degli esseri identici agli umani - tra cui la bella Teenya (Susan Oliver) - che lo accolgono calorosamente. Non solo, i marziani offrono a Sam ospitalità, chiedendogli se vuole trascorrere un po' di tempo con loro per raccogliere informazioni e conoscere il loro popolo. L'astronauta stupito accetta l'offerta e gli viene mostrato l'alloggio in cui vivrà durante la permanenza su Marte: è un appartamento in perfetto stile terrestre. Gli alieni spiegano all'ospite che le loro case sono diverse e che quella è stata progettata apposta per lui, rispettando le usanze del suo pianeta di provenienza - Sam non sa come ringraziarli. Appena rimane solo in quella casa inizia a esplorarla, fino a quando si accorge che c'è qualcosa che non va... e che conferma che gli uomini sono davvero tutti uguali!

9) Tempo di leggere

Tempo di leggere è senza dubbio tra gli episodi più ricordati e amati di Ai confini della realtà. Diretto da John Brahm, è l'ottavo episodio della serie e racconta la surreale storia di Henry Bemis (che ha il volto del pluripremiato Burgess Meredith) in uno spettrale futuro distopico.

Henry è un uomo tranquillo con dei grandi occhiali e che ha un unico, grande interesse: la lettura. Purtroppo non trova mai tempo per questo suo hobby: a casa viene continuamente ripreso dalla moglie Helen, che disprezza questa sua passione trovandola ridicola, e quando è a lavoro (fa l'impiegato bancario) il suo capo non tollera interruzioni. Un giorno Henry, per poter leggere un pochino, va a nascondersi nel caveau della banca... e qui accade l'imprevisto: un'immane esplosione nucleare distrugge la vita sulla Terra e solo Henry, protetto dal caveau, si salva. Esce dalle macerie e si ritrova nella città deserta. Ora sì che avrà finalmente tempo di leggere! Se non fosse per un piccolo ma fondamentale dettaglio che trasformerà il suo destino da privilegiato a crudele.

L'amaro finale di questo episodio è rimasto nel cuore di molti ed è stato d'ispirazione a numerose altre opere televisive e non solo, a partire da altri episodi di Ai confini della realtà, come il 65esimo: Un uomo obsoleto. Tempo di leggere viene citato o ripreso anche da serie animate come #I Simpson, Futurama e I Griffin, dal videogioco Fallout Tactics e persino da un episodio di Fear the Walking Dead, dove in una biblioteca abbandonata viene ritrovato qualcosa che apparteneva a Henry Bemis.

8) L'altro posto

Il 28esimo episodio della serie tratta la labile differenza tra bene e male. Diretto da John Brahm, racconta del viaggio spirituale del criminale Rocky Valentine.

Dopo essere stato colpito dalla polizia in un tentativo di fuga, Rockey viene svegliato da Pip (Sebastian Cabot), un singolare uomo vestito di bianco che da quel momento in poi inizia a prendersi cura di lui, facendogli da guida. Pip accompagna Rocky nel suo nuovo appartamento extralusso e il protagonista dapprima non si fida del suo nuovo aiutante, credendolo un sicario. Ma poi realizza di essere appena stato ucciso e che dunque si trova in paradiso: allora Pip è il suo angelo custode. Da lì in poi Rocky avrà tutto ciò che ha sempre desiderato: abiti costosi, cibo prelibato, alcool, denaro, donne, gioco d'azzardo... ma ben presto si annoia rendendosi conto di non essere felice, perché avere tutto senza dover far nulla per ottenerlo non è poi così desiderabile. Il paradiso diventa così un incubo per il protagonista, che finalmente arriva a riflettere: sarà finito davvero in paradiso, o si troverà invece nell'"altro posto"?

Questo episodio è tra quelli che hanno maggiormente influenzato altre opere televisive: viene per esempio citato e ripreso dai Soprano e da Futurama. Persino il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ne ha parlato come di una storia che ha ispirato la sua filosofia negli affari.

7) Un piccolo mostro

Un episodio - il 73esimo - considerato tra i migliori in assoluto della serie per la sua inquietudine estrema.

Rod Serling nell'introduzione presenta infatti un terribile mostro, capace di trasformare o far scomparire qualunque persona non gli piaccia (mandandola "nel campo di grano"), di creare creature orribili, e che ha eliminato qualsiasi forma di tecnologia nella sua città, Peaksville. Questo temibile personaggio ha le sembianze di un bimbo di sei anni dall'apparenza angelica. Eppure Anthony tiene sotto scacco la sua famiglia, terrorizzata dall'idea di poter essere uccisa e che perciò fa qualsiasi cosa per evitare di contraddirlo, compreso sorbirsi gli orribili cartoni animati che produce con i poteri della sua mente diabolica ed evitare di cantare (Anthony odia chiunque canti).

Questo episodio (diretto da James Sheldon) è quello che ha ispirato il remake Prigionieri di Anthony, uno dei quattro episodi del film Ai confini della realtà del 1983. Il piccolo Anthony è interpretato da Bill Mumy, che ha vestito i suoi panni anche in versione adulta in un episodio sequel nella serie reboot di Ai confini della realtà del 2003 che prosegue la storia del mostro di Peaksville.

6) Chi è il vero marziano

Il 64esimo episodio della serie (diretto da Montgomery Pittmann) è tra i più divertenti e tipicamente fantascientifici, arricchiti dalla recitazione di Jack Elam e John Hoyt - apparso anche in Star Trek.

La storia racconta di un bus che resta bloccato nella neve in concomitanza con - quello che pare essere - un UFO che è precipitato nei dintorni. L'autista del bus e i suoi 6 passeggeri vanno dunque a rifocillarsi nell'Hi-Way Cafè, che è poco distante, attendendo di poter ripartire. Nel locale entrano anche due poliziotti, che vogliono indagare sull'UFO facendo domande ai vari personaggi: una coppia di giovani, una di anziani, una ballerina, un uomo d'affari e un vecchio pazzo... I passeggeri risultano dunque essere 7, non 6! Nasce il panico e ognuno incolpa chi ha accanto di essere l'alieno. L'angoscia si acuisce quando iniziano ad avvenire strani fenomeni paranormali, ma alla fine tutto si placa quando la neve smette di cadere e il bus può ripartire. L'autista del bus crede infatti di essersi confuso a causa del maltempo nella conta dei passeggeri che erano saliti a bordo: quindi sicuramente non c'era nessun marziano. Se non che il bus, appena ripartito, precipita nel fiume e solo uno di loro sopravvive, uscendone addirittura asciutto...

5) Le scarpe del morto

Un uomo, Dane, viene ucciso e gettato nei bassifondi della città. Il senzatetto Nate trova il suo cadavere e decide di rubargli le pregiate scarpe in lucida pelle nera e bianca. Da quel momento in poi quelle scarpe lo conducono ai confini della realtà: mentre Nate le indossa viene posseduto dallo spirito del ricco Dane, che si serve di questo nuovo corpo per programmare la sua vendetta.

Nate è interpretato da Warren Stevens e l'episodio - che è l'83esimo della serie - è diretto da Montgomery Pittman. Ad esso è ispirato anche l'episodio intitolato Le scarpe, presente nel reboot degli anni '80 che racconta nuovamente una trama di vendetta con al centro un paio di scarpe, stavolta da donna.

4) È bello quel che piace

Le immagini tratte da questo episodio diretto da David R. Ellis, che è il 42esimo, sono tra le più celebri della serie, e il loro messaggio è ancora fortemente attuale. Nella serie reboot del 2003, infatti, è stato anche girato un remake di questo episodio, che parla infatti di canoni estetici e di come possano essere del tutto relativi.

La protagonista è Janet Tyler (interpretata - mentre è bendata - da Maxine Stuart), una donna che si è appena sottoposta a un intervento di chirurgia plastica. Il suo volto è bendato e lei non vede l'ora di potersi guardare, chiedendo con insistenza al medico e alle infermiere se l'intervento sia riuscito. Quando il personale dell'ospedale nomina Janet in sua assenza parla di lei come di una persona orribile e sfigurata. Anche la stessa Janet odia il suo aspetto e spera fermamente di essere diventata finalmente bella, o anche solo accettabile per evitare almeno di essere derisa come le succede fin da piccola. In questo mondo vige inoltre il culto dell'omologazione ed è anche prevista l'uccisione delle persone particolarmente deformi, o il loro isolamento tra simili. Finalmente Janet (interpretata ora da Donna Douglas) può guardarsi allo specchio. Purtroppo scopre con orrore - suo e dello staff medico - che l'operazione non è riuscita: lei è rimasta la donna orribile di prima. Ma c'è un particolare che stona ancora di più: il volto di Janet è un viso considerato perfetto dai canoni terrestri.... Quali saranno dunque i canoni di bellezza in quella realtà?

3) Il silenzio

Il 61esimo episodio della serie è sicuramente tra i più insoliti. Con la regia di Boris Sagal racconta l'avventura dell'aristocratico Jamie Tennyson (interpretato da Liam Sullivan) in una casa trasparente situata ai confini della realtà, messo davanti a ciò che per lui è più impensabile.

Jamie è noto per essere un insopportabile chiacchierone Al club d'alto rango che frequenta viene sfidato dal colonnello Archie Taylor, colui che sopporta di meno il suo continuo chiacchiericcio e che regalerà 500mila dollari al protagonista se riuscirà a rimanere in silenzio assoluto per un anno esatto. Naturalmente Jamie - offeso - accetta la sfida con orgoglio. Per controllare che il suo silenzio venga mantenuto davvero egli vivrà in un piccolo appartamento dai muri di vetro dotato di microfoni posto proprio al centro dell'eccentrico club. Come andrà a finire?

2) Il colpo della bella addormentata

Il 60esimo episodio della serie (diretto da Justus Addis) racconta di un viaggio nel tempo.

I protagonisti sono quattro ladri che dopo aver rubato 1 milione di dollari da un treno mettono a punto un piano per non essere scoperti e che li porterà ai confini della realtà. Decidono infatti di rinchiudersi in delle teche di cristallo collocate in una grotta nel mezzo del deserto - naturalmente insieme ai lingotti d'oro. Queste teche sono progettate per conservarli con delle sostanze chimiche che li lascino inalterati per circa 100 anni in un lungo sonno. L'esperimento funziona: tre di loro si svegliano come da un semplice pisolino trovando però una teca rotta da una pietra dove giace il loro compare ormai ridotto a scheletro - segno che l'idea ha funzionato. Così escono esultanti dalla grotta con i loro lingotti tenuti ben stretti, pronti a diventare finalmente ricchi... ma come troveranno il mondo 100 anni dopo? 

1) Servire l'uomo

Servire l'uomo è sicuramente tra gli episodi più amati della serie, grazie anche al suo grande plot twist finale. Diretto da Richard Bare è l'89esimo episodio

Il confine della realtà stavolta è tracciato da una razza aliena che arriva a visitare la Terra: i Kanamiti. Alti e con cervelli più grandi di quelli umani, gli alieni si presentano al mondo attraverso TV, radio e stampa. Con il loro linguaggio telepatico annunciano che aiuteranno i terrestri grazie alla loro tecnologia superiore, ad esempio debellando malattie e incrementando i raccolti con le loro tecniche all'avanguardia. I capi di stato terrestri cercano di capire se le loro intenzioni siano realmente sincere sottoponendo anche il portavoce dei Kanamiti alla macchina della verità, naturalmente con esito positivo. Il loro portavoce ha anche un libro che porta sempre con sé, scritto con i complessi caratteri della lingua kanamita. Il crittografo Michael Chambers (interpretato da Lloyd Bochner) e la sua assistente Patty iniziano a cercare di decifrare le parole di questo libro, riuscendo però a tradurne solo il titolo, che è comunque rassicurante: "Per servire l'uomo". Il popolo acclama i nuovi arrivati come fossero una benedizione, tanto che i voli sulle navicelle per andare a visitare il loro pianeta registrano da subito il tutto esaurito. Persino il signor Chambers decide di imbarcarsi e tutto sembra andare bene, fino a quando a Patty sorge un dubbio sul reale significato del libro...

Quali sono i vostri episodi preferiti di Ai confini della realtà? Cosa vi aspettate invece dal reboot in arrivo? Fatecelo sapere nei commenti!

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