Dahmer – Mostro: The Jeffrey Dahmer Story ha debuttato su Netflix lo scorso 21 settembre 2022 e da allora è sulla bocca di tutti. La miniserie di Ryan Murphy ha incuriosito tantissimi utenti della nota piattaforma di streaming online, ma anche generato non poche critiche. Ad alimentare le polemiche ci ha pensato un'assistente della produzione, la quale ha raccontato di aver affrontato sul set delle esperienze razziste. È Kim Alsup la coordinatrice di produzione che ha scelto di parlare, svelando un inquietante retroscena del dietro le quinte.
La donna su Twitter, tre giorni prima che la serie venisse rilasciata su Netflix, si è lasciata andare a uno sfogo, attraverso il quale ha confessato di essere stata addirittura "trattata in modo orribile" sul set di Dahmer – Mostro: The Jeffrey Dahmer Story. Innanzitutto, Alsup ha spiegato di essere stata una delle due uniche persone di colore che ha lavorato alla serie. Dopo di che, l'assistente ha aggiunto che i colleghi spesso confondevano i loro nomi: "Continuavano a chiamarmi col nome dell'altra, solo perché avevamo entrambe le treccine". Riguardare le scene del trailer della miniserie Dahmer – Mostro con visualizzazioni da record su Netflix scatena in Alsup brutti ricordi.
Lavorare a questo progetto mi è costato tutto quello che avevo e sono stata trattata orribilmente. Ora guardo anche alle grandi protagoniste nere con occhi differenti.
Kim Alsup, che ha lavorato sul set di importanti serie TV come Grey's Anatomy e Inventing Anna, ha approfondito la questione in un'intervista per il magazine Los Angeles Times. Un'esperienza davvero traumatizzante quella che avrebbe vissuto l'assistente sul set della serie Dahmer.
Dahmer – Mostro: The Jeffrey Dahmer Story, che racconta la storia del famoso serial killer americano Jeffrey Dahmer, è stata vista da quasi 200 milioni di spettatori ma tra questi non c'è sicuramente Alsup.
Sento che guardare la serie riporterebbe alla mente troppi ricordi. Non voglio vivere questo tipo di situazioni da stress post-traumatico. Il trailer stesso mi ha fatto vivere un disturbo da stress post-traumatico, motivo per cui ho scritto quel tweet che non pensavo che qualcuno avrebbe letto.
Come già rivelato, quella di Kim Alsup è solo una delle tante proteste nate a seguito dell'uscita di Dahmer - Mostro. In particolare, si sono ribellati i parenti delle vittime, convinti che il loro trauma sia stato spettacolarizzato. Infine, le associazioni LGBTQ+ hanno preso le distanze da alcune rappresentazioni dell'omosessualità all'interno della trama e gli spettatori si sono detti rimasti scandalizzati dalle scene fin troppo crude.
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