Game of Thrones: HBO sulla petizione, il prequel e le auto-candidature agli Emmy

Casey Bloys, direttore per la programmazione di HBO, ha commentato alcuni dei temi caldi su Game of Thrones, esprimendo il punto di vista dell'emittente anche sulla petizione dei fan più scontenti e sulle mancate candidature di alcuni attori agli Emmy.

Autore: Stefania Sperandio ,

HBO si è espressa nuovamente in merito alle controverse polemiche che hanno circondato la stagione finale di Game of Thrones, dopo che un paio di mesi fa aveva spiegato il suo punto di vista sulle reazioni dei fan. La celebre serie fantasy aveva in realtà già visto anche un ulteriore commento da parte dell'emittente, anche senza che includesse alcuna dichiarazione: l'invio di una valanga di potenziali nomination agli Emmy – in larga parta effettivamente accolte.

Intervenendo nel corso del Television Critics Association Summer Press Tour, Casey Bloys, direttore per la programmazione per HBO, ha espresso il suo punto di vista sulla petizione, sugli attori che non sono stati candidati agli Emmy e si sono proposti da soli e su potenziali futuri ulteriori spin-off, dopo il prequel in lavorazione.

Le critiche alla stagione finale di Game of Thrones e la petizione

Come riportato da Vanity Fair, Bloys ha risposto con calma alle tante critiche che i fan hanno rivolto all'ultima stagione di Game of Thrones. Secondo il dirigente si tratta di un processo inevitabile, quando una serie TV diventa così famosa e tutti i fan sono così fortemente affezionati:

Ci sono pochi contro, nell'avere una serie TV così tanto popolare. Uno, è il fatto che le persone si facciano delle grosse opinioni su come le cose dovrebbero andare a finire.

Secondo Bloys, la petizione prova questo punto: il grande amore dei fan per Game of Thrones, al punto che hanno sentito il bisogno di esprimere il loro punto di vista unendo le loro firme. Il direttore ha spiegato:

La petizione mostra il grande entusiasmo e la passione che i fan hanno per lo show, ma non è una cosa che abbiamo mai preso seriamente in considerazione.

Si tratta di una visione che concorda con quanto Bloys aveva dichiarato lo scorso maggio, quando aveva definito "giusto" che, con un così ampio numero di fan, molti potessero essere in disaccordo sull'epilogo della serie TV.

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Emilia Clarke nell'episodio finale di Game of Thrones
Il finale di Game of Thrones ha diviso i fan della serie fantasy nata dai romanzi di George R. R. Martin

Bloys ha anche spiegato che, dopo tanti anni, la macchina produttiva di Game of Thrones era capace di camminare sulle sue gambe, anche senza la supervisione diretta di HBO. Questo, però, non significa affatto che l'emittente non sposi le scelte degli showrunner David Benioff e D. B. Weiss. Secondo Bloys, è stato anzi fatto un lavoro grandioso – e a dimostrarlo ci sono i numeri:

Penso che aver avuto 32 nomination agli Emmy Awards sia una buona conferma del mio parere. Non abbiamo fatto balli, quando lo abbiamo saputo, ma sicuramente ne sono stato molto contento.

In precedenza, altri addetti ai lavori si erano espressi sulla petizione, anche recentemente al panel al Comic-Con di San Diego. L'attore Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister) aveva pacificamente invitato i fan a criticare ma non insultare né perseguitare gli showrunner; altri artisti, tra cui Kit Harington (Jon Snow) e Sophie Turner (Sansa Stark), avevano definito irrispettosa la petizione, che chiedendo di rifare l'ottava stagione sputava, secondo loro, sul duro lavoro delle centinaia di persone che avevano faticato con dedizione per realizzarla.

HBO
Nikolaj Coster Waldau in Game of Thrones 8x02
Nikolaj Coster-Waldau è stato Jaime Lannister per otto stagioni di Game of Thrones

Le auto-candidature agli Emmy degli attori

Altro argomento caldo affrontato da Bloys nelle sue dichiarazioni, anche in questo caso riportate da Vanity Fair, sono le auto-candidature agli Emmy che alcuni membri del cast di Game of Thrones hanno presentato. Si tratta di Alfie Allen (Theon Greyjoy), Gwendoline Christie (Brienne di Tarth) e Carice van Houten (Melisandre di Asshai), che dopo aver proposto spontaneamente i loro nomi sono stati effettivamente nominati, rispettivamente, come Miglior attore non protagonista, Miglior attrice non protagonista e Miglior attrice guest.

In merito alla scelta di HBO, Bloys ha spiegato che a contare è il fatto che Game of Thrones sia una delle poche serie che si affidavano a oltre venti personaggi (e quindi attori) ricorrenti. Quando si deve decidere chi nominare, bisogna farlo in modo strategico:

Thrones è qualcosa di unico, perché ci sono più di venti personaggi che sono tutti ricorrenti. Bisogna pensare in modo strategico.

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Carice van Houten, Gwendoline Christie e Alfie Allen
Carice van Houten, Gwendoline Christie e Alfie Allen si sono proposti da soli per le candidature agli Emmy, mentre gli altri protagonisti di Game of Thrones sono stati suggeriti da HBO

Il punto, ha spiegato il direttore, era fare in modo che i diversi nomi proposti non finissero con l'oscurarsi l'un l'altro. Per questo, HBO ha dovuto fare una parziale scrematura nel sottoporre alla Television Academy i possibili candidati per gli Emmy.

Il fatto che Allen, Christie e van Houten si siano candidati spontaneamente, però, non significa che siano stati abbandonati da HBO. Anzi, Bloys ha spiegato che, essendo nominati per Game of Thrones, godranno di tutto l'appoggio possibile da parte della produzione, per ambire ai premi finali:

Li aiuteremo noi.

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Alfie Allen e Sophie Turner in Game of Thrones 8x02
Alfie Allen in scena con Sophie Turner. Entrambi sono cadidati, nelle rispettive categorie, per le migliori parti da non protagonista in una serie drammatica

Considerate le nomination record, è interessante notare come Allen dovrà vedersela, nella stessa categoria, con Peter Dinklage (Tyrion Lannister) e Nikolaj Coster-Waldau. Christie, invece, concorrerà, tra le altre, con Maisie Williams (Arya Stark), Sophie Turner e Lena Headey (Cersei Lannister): sarà la prima volta in cui ben quattro attrici dello stesso show competeranno nella medesima categoria.

Spin-off e prequel di Game of Thrones

Nel suo intervento, Bloys ha parlato anche del futuro della proprietà intellettuale. Non si è purtroppo sbilanciato sul prequel, facendo sapere che le riprese per il pilot sono finite e che vedere la serie in onda nel 2020 potrebbe essere definito prematuro.

L'intento di HBO è quello di continuare a valorizzare Game of Thrones e la sua sterminata fan-base, ma senza fretta e valutando attentamente quali progetti approvare e quali no. Sappiamo che, qualche tempo fa, un'idea proposta da Bryan Cogman venne scartata, ma questo non significa che non ce ne saranno altre – a prescindere dal prequel per ora conosciuto come Bloodmoon.

Laconico, in merito a ulteriori possibili produzioni a tema Game of Thrones già approvate, sulle pagine di Deadline Bloys ha dichiarato:

Non è una cosa sulla quale commenterei.

Per ora, insomma, i fan possono tenere i riflettori puntati sul prequel ambientato 5mila anni prima della Guerra dei Cinque Re e della venuta di Daenerys Targaryen. In merito, l'attrice Naomi Watts si è detta certa che sarà all'altezza delle aspettative degli spettatori.

Warner Bros., HBO
Le due edizioni del cofanetto completo di Game of Thrones

Game of Thrones è andato in onda in otto stagioni, dal 2011 al 2019. La serie di HBO vedrà a dicembre l'uscita, anche in Italia, del cofanetto completo di tutti i 73 episodi, che includerà anche i dietro le quinte e l'esclusiva reunion tra i membri del cast, quelli storici compresi. Per scoprire cosa succederà in futuro, al di là di Bloodmoon, ci sarà invece ancora da aspettare.

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