Kenneth Branagh parla di cosa rende speciale Thor e della sua evoluzione nei film Marvel

Nel Marvel Cinematic Universe, Thor ha vissuto un grande arco narrativo e ha subito una profonda trasformazione. Il regista del primo film, Kenneth Branagh, ha parlato di cosa rende speciale il Dio del Tuono e della sua evoluzione.

Autore: Silvia Artana ,

Sono trascorsi 9 anni dall'uscita del primo film di #Thor e da allora il Dio del Tuono ha fatto parecchia strada. E non solo perché ha abbandonato le sopracciglia bionde (un "rimpianto" di Kevin Feige, che ha ammesso che erano tremende). Il figlio di Odino è stato protagonista di un grande arco narrativo ed è passato dall'essere un guerriero arrogante ed egoista a incarnare un eroe e un leader. La trasformazione è avvenuta anche attraverso un significativo cambiamento di tono (che ha diviso i fan in due fazioni) e l'ormai leggendario "Bro Thor".

Ma probabilmente, niente di tutto ciò sarebbe stato possibile se Chris Hemsworth non si fosse rivelato il perfetto Dio del Tuono. E soprattutto, se non ci fosse stato il film di Kenneth Branagh. L'attore e regista britannico è rimasto legato al personaggio e ha continuato a seguire le sue gesta. E in una recente intervista a Comic Book, ha dichiarato che il viaggio di Thor è stato "incredibile".

In occasione dell'uscita di #Artemis Fowl su Disney+ il 12 giugno, il filmmaker è tornato a parlare del suo unico cinecomic (al momento) e ha condiviso quello che ritiene il motivo che rende speciale il figlio di Odino

In un certo senso, ritengo che abbiamo inserito una sorta di zavorra emotiva all'inizio della storia e che questo ha permesso [a Thor, n.d.r.] di crescere e svilupparsi come ha fatto e in un modo piuttosto simile a quello straordinario dei fumetti. C'è una incredibile diversità nello sviluppo della storia e del personaggio nei circa 50 anni di albi. Ed è ciò che sta accadendo adesso nei film [del Marvel Cinematic Universe, n.d.r.].

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Dare forma all'essenza di Thor così come la immaginava e la voleva è stata una grande sfida per Kenneth Branagh. E in un certo senso, il regista ha attinto alla sua formazione shakespeariana e ha deciso di partire dalle origini del personaggio e da ciò che lo definiva:

Per quanto mi riguarda, ho pensato che fosse davvero importante che le basi che stavamo costruendo avessero a che fare con il suo essere esiliato, il suo essere un diamante grezzo e il difficile rapporto con il padre e il fratello. Tutte queste cose avevano un incredibile potenziale e avrebbero potuto dimostrarlo se avessimo creato da subito un legame tra il pubblico e l'autenticità dei sentimenti del personaggio. Ritengo che ci sia stato un grande impegno in questo senso e lo stesso vale per gli spettatori.

A distanza di anni e con tutto quello che è accaduto, il filmmaker è convinto che sia stata la decisione giusta:

Sono davvero felice che abbiamo inserito all'inizio del primo film quella saga dinastica e una grande quantità di dramma personale e familiare. Ho diversi momenti preferiti in quella pellicola, che poi hanno preso direzioni differenti. Spesso molto divertenti. Penso che abbiamo avuto ragione a costruire un mondo che oggi sembra qualcosa di molto diverso.

Branagh ha aggiunto che Thor ha rappresentato una sfida anche per la sua collocazione nel MCU. Il film arrivava dopo il grande successo di Iron Man di Jon Favreau (seguito da Iron Man 2) e il poco fortunato Hulk di Louis Leterrier e precedeva Captain America - Il primo Vendicatore di Joe Johnston:

Dovevamo trovare [il tono e lo stile, n.d.r.] per il ragazzo con i capelli biondi e il ponte arcobaleno.

E a giudicare dai risultati, le scelte compiute sono state giuste. Le fondamenta della saga del Dio del Tuono si sono rivelate solide e il figlio di Odino è apparso negli stand-alone #Thor: The Dark World e #Thor: Ragnarok e si prepara a tornare in #Thor: Love and Thunder. Inoltre, è diventato un membro imprescindibile dei Vendicatori e ha preso parte a The Avengers, Avengers: Age of Ultron, Doctor Strange, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Kenneth Branagh ha vinto la sfida di Thor e "forse" è pronto ad affrontarne un'altra che coinvolge il mondo dei fumetti. Il regista ha detto che sarebbe "un'esperienza elettrizzante", ma per sapere se qualcosa bolle (davvero) in pentola tocca aspettare...

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