Doctor Strange: uno Stregone Supremo a difesa del Marvel Universe

Autore: Manuel Enrico ,

In un universo fatto di supercriminali, alieni mutaforma e macchinazioni politiche, dove a difendere l’uomo comune sono scienza e superpoteri razionali, c’è ancora spazio per la magia? E non parliamo delle malie dei villain asgardiani, ma dei artefatti e incantesimi, di conoscenze arcane e mostri usciti dai peggiori incubi. Tra mutanti e superesseri c’era spazio per un mago? Anzi, per uno stregone? Se cercate la risposta nella smisurata cronologia di Marvel Comics, la riposta è solo una: Stephen Strange, meglio noto come Dottor Strange.

Non poteva certo mancare la magia nella Casa delle Idee, come contrapposizione emotiva e irrazionale alla solidità di un scienza che, per quanto considerabile come weird science, si è presentata sempre come il fondamento razionale del mondo marveliano. Sin dai primi personaggi, come Fantastici Quattro, Spider-Man o X-Men. I poteri dei personaggi marveliani erano sempre una conseguenza fortuita (raggi cosmici, ragni radioattivi, evoluzione) nei primi anni della Siver Age marveliana,  con una prima eccezione nel caso di Tony Stark, divenuto Iron Man in primis nel tentativo di salvarsi la vita.

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Una necessità condivisa inizialmente anche da Stephen Strange.

Doctor Strange: storia dello Stregone Supremo di Marvel Comics

Le origini di Doctor Strange

Negli anni ’60 si iniziò a diffondere nella società americana, specialmente nelle fasce d’età adolescenziali, una certa curiosità nei confronti del misticismo. La controcultura studentesca era affamata di riferimenti esoterici e mistici, una fame di contenuti che non poteva certo lasciare indifferente Marvel.

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Doctor Strange
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Stan Lee, infatti, era sempre attento alla nuove suggestioni che interessavano i lettori americani, motivo che lo spinse a valutare attentamente una proposta di Steve Ditko, che nel febbraio del 1963 arrivò a bussare alla porta del Sorridente Stan con un’idea, come raccontò in seguito Ditko:

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Di mia iniziativa, disegnai una storia di cinque pagine insieme a una pagina di descrizione di un nuovo personaggio, diverso da quelli lanciati all’epoca della Marvel

La proposta di Ditko era stata considerata attentamente da Lee, memore di come Ditko fosse stato essenziale nel dare forma al primo costume di Spider-Man. Pur essendo in cerca di continui nuovi personaggi, Lee era propenso ad accettare la nuova proposta di Ditko, pur non considerandola particolarmente interessante, tanto che la sua prima impressione fu tutt’altro che incoraggiante:

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Abbiamo un nuovo personaggio, esordirà sulla testata Strange Tales in una breve storia di cinque pagine. Il suo nome è Dottor Strange e sarà disegnato da Steve Ditko. Tratterà temi di magia nera. La prima storia non è nulla di eccezionale, ma forse in seguito potremmo tirarci fuori qualcosa di buono. È stata un’idea di Steve, ho pensato di dargli una chance anche se, come sempre, abbiamo fatto le corse per chiudere il primo episodio

Così Lee annunciava la nascita del nuovo personaggio a Jerry Bails, esperto di cultura popolare e curatore della leggendaria The Comic Reader. Inizialmente il titolo con cui Stephen Strange avrebbe dovuto operare nel Marvel Universe era Mr Strange, ma l’assonanza con il Mr Fantastic dei Fantastici Quattro era sin troppo evidente. Una volta deciso che sarebbe divenuto Doctor, in linea con la sua professione iniziale, Strange esordì su Stange Tales #110, nel dicembre 1963.

Partendo dall’idea di Ditko, Lee sceglie di aggiungere carattere al nuovo personaggio ispirandosi a Chandu the Magician, serie radiofonica degli anni trenta, il cui protagonista lanciava incantesimi in una lingua totalmente assurda. Allo stesso modo, Lee decise che Strange dovesse utilizzare formule magiche che avessero un’aria mistica e misteriosa, in modo da arricchire il personaggio.

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Le prime storie non avevano una grande valenza magica, memori più che altro della visione della magia tipica della narrativa pulp. In principio, la sensazione era che Strange fosse un personaggio poco definito, un work in progress in cui il focus era non tanto sulla caratterizzazione del protagonista, quanto sul dare risalto alla fascinazione per la magia, con un certo trasporto verso gli aspetti più inquietanti e oscuri, tanto che nella sua prima apparizione venne presentato come Dr Strange, Master of Black Magic.

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Le prime apparizioni del futuro Stregone Supremo non erano esattamente entusiasmanti, tanto che lo stesso Ditko non era orgoglioso dei primi passi della sua creazione, ma quando Lee iniziò a pensare di consegnare Strange all’oblio chiese all’editor in chief marveliano di poter gestire totalmente disegni e trame.

Una richiesta che venne accolta e fu la salvezza per Stephen Strange. Il primo passo di Ditko fu di abbandonare la nebulosa storia del passato di Lee, che nelle prime avventure era ritratto come asiatico, cercando una affinità al misticismo orientale. La rivoluzione di Ditko ebbe inizio con Strange Tales #115 del dicembre 1965, dove uno Strange caucasico era protagonista di un vero e proprio racconto delle origini, possibilità concretizzatasi grazie all’aumento delle pagine riservate al mago marveliano all’interno della pubblicazione antologica della Casa delle Idee.

Stephen Strange: il chirurgo che divenne Stregone Supremo

Stephen Vincent Strage nasce il 18 novembre 1930, primogenito di una famiglia contadina del Nebraska. Cresce con i fratelli Donna e Viktor, testimoni delle sue crisi di incubi notturni, causate dalle intrusioni psichiche del Barone Mordo, spaventato dal potenziale magico del giovane Stephen.

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Costretto a crescere in un ambiente rurale e governato dalla rigida disciplina, Stephen in giovane età matura la convinzione che nulla conta più nella vita della ricchezza. Incoraggiato da Donna, diventa uno studente eccellente e si iscrive a medicina. All’età di diciannove anni assiste alla morte per annegamento di Donna, il solo legame ancora sentito all’interno della sua famiglia; in seguito a questa perdita, Strane si dedica totalmente agli studi, tagliando ogni contatto con il resto dei familiari. Questa sua freddezza lo spinge a non assistere il padre morente, causa in seguito di una feroce lite con il fratello Viktor, che sarà l’ultimo ricordo che lega i due fratelli: Viktor muore investito poco dopo la lite, proprio davanti a Stephen.

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Strange si rinchiude sempre più in se stesso. Laureatosi divenendo un eccellente chirurgo, apre una clinica privata a New York, tramite il quale diventa estremamente ricco. Strange diventa una persona egocentrica, arrogante, egoista, alcolizzato e donnaiolo. Tuttavia, una notte rimane vittima di un incidente in cui perde l’uso delle mani. Non accettando di non esser più il migliore nel suo campo, Strange entra in una spirale distruttiva fatta di alcolismo e ricerca di cure impossibili per tornare ad esser l’uomo di un tempo, finendo in realtà per diventare un reietto della società. 

In seguito a questa caduta, Strange scopre da voci tra i marinai del porto newyorkese dell’esistenza di un eremita noto come l’Antico, capace di curare qualsiasi malattia o menomazione. Disperato, Strange si mette in viaggio per l’Himalaya, dove l’Antico lo accoglie, rifiutando di curarlo, ma offrendogli una conoscenza diversa, mistica.

Intenzionato ad andarsene, Strange rimane bloccato nel tempio dell’Antico a causa di una bufera. Costretto ad aspettare la fine della tormenta, Strange scopre che il Barone Mordo, un allievo dell’Antico, intende uccidere il suo maestro, per prenderne il posto. Strange decide di avvisare l’Antico, che stupito dal suo gesto altruistico rinnova l’offerta di accoglierlo come apprendista, convincendo Strange.

Dopo un addestramento di sette anni, il Dottor Strange torna a New York. Al 177A di Bleecker Street, nel Greenwitch Village, Strange apre il suo Sanctum Sanctorum, da cui offre i suoi servigi come esperto delle arti mistiche, affrontando minacce ignote grazie a degli artefatti ricevuti dall’Antico, come l’Occhio di Agamotto o il Libro di Vishanti. Tra i nemici più pericolosi di Strange ci sono il maestro delle arti oscure Kaecilius, il Barone Mordo ed il Signore delle Dimensione Oscura, Dormammu.

L'impatto culturale di Doctor Strange

Nonostante una partenza non entusiasmante, Doctor Strange guadagnò rapidamente l’affetto dei lettori Marvel, grazie alla cura Ditko. La crescente passione per il misticismo che aleggiava sulla società americana del periodo fu una componente essenziale per il successo del futuro Stregone Supremo, complice l’attenzione con cui le storie di Strange andavano ad attingere elementi mistici di diverse culture, passando dal folklore antico a ispirazioni più contemporanee, come i racconti di Lovecraft.

L’identità narrativa di Strange, formatasi nei primi anni ’60, fu perfettamente descritta dal noto storico dei comics Mike Benton:

Le avventure del Dottor. Strange apparse negli anni ’60 hanno creato una cosmologia inattaccabile, che avrebbe appassionato qualsiasi teosofo che si rispetti. Gli studenti del college, all’epoca aperti da esperienze psichedeliche e interessati almisticismo orientale, leggevano le storie del Dr. Strange di Ditko e Lee con la convinzione di un Hare Khrisna neo-convertito. Per questi lettori, ogni elemento nascondeva una significato arcano, ed i lettori hanno inziato ad analizzare le storie di Dr. Strange per le loro relazioni con mitologia egizia, divinità sumere, ei archetipi junghiani

All’interno del mondo marveliano Strange era un primo tentativo di battere nuove strade. Per quanto fossero presenti altre suggestioni in tal senso in altre testate, la componente mistica non era il focus delle storie, come invece accadde per il Doctor Strange. A partire dai primi racconti, in cui era molto forte il legame terreno di Strange, ci si spostò in contesti più onirici e lisergici, in linea con le aspettative dei lettori.

Merito soprattutto della visionarietà di Ditko, che non dovendo rimanere legato a una visione urbana e quotidiana, ebbe modo di lanciarsi in un ritratto lisergico del mondo magico, con prospettive ardite e scenari fantastici. Come accaduto per l’Arrampicamuri, Ditko fu padre visivo dello Stregone Supremo, imponendo un’identità immaginifica che avrebbe caratterizzato il futuro del personaggio.

Anche dopo l’abbandono di Ditko, che nell’estate del 1966 lasciò spazio a Bill Everett, primo di una serie di artisti che contribuirono a creare il mito di Strange, sino al momento in cui Dan Adkins, nel maggio del 1968, realizzò il primo numero di Strange Tales a mostrare il nome di Doctor Strange.

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Doctor Strange
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All’interno, sono presentate storie di una ventina pagine con protagonista assoluto lo Stregone Supremo, disegnata da Gene Colan su sceneggiature di Roy Thomas. La serie inizia a distaccarsi dalla precedente linea guida impostata da Ditko, dando maggior risalto ad un’ambientazione che abbandona gli altri mondi visitati da Strange in precedenza, in favore di atmosfere più oscure. I lettori non sembrano più gradire il personaggio, portando ad un drastico cale delle vendite, che conduce all’inevitabile chiusura della testata nel 1969.

Dottor Strange: da solitario a uomo di squadra

Pur nascendo come personaggio slegato dal resto degli eroi Marvel, Dottor Strange, specialmente dopo essere divenuto lo Stregone Supremo, assume un ruolo di grande prestigio nella comunità meatumana della Casa delle Idee. Questo suo ruolo lo rende un personaggio influente e centrale in alcune delle grandi saghe Marvel.

Nel 1971, Roy Thomas e Ross Andru creano i Difensori, supergruppo composto da Namor, Hulk e Dottor Strange. I tre eroi sono uniti a causa di una maledizione comune, che li costringe ad unire le forze, ogni qualvolta la Terra sia minacciata da forze maligne. Ai Difensori originali, nel tempo si uniscono, in diversi momenti, eroi come Spider-Man, Wolverine, Ghost Rider. Caratteristica di queste storie ì la presenza di nemici mistici o entità galattiche, come Dormammu, Galactus o Eternità.

Sfruttando la sua familiarità con il mondo delle arti mistiche e coi poteri oscuri, Dottor Strange diventa il punto di partenza ideale per dare vita ai Figli della Mezzanotte, gruppo di eroi composto dai supereroi ‘mistici’ di casa Marvel, come Ghost Rider, Johnny Blaze, Morbius, comparso per la prima volta nel 1992.

Nel 2005, Brian Michael Bendis decide di creare un gruppo composto dai personaggi più importanti dell’Universo Marvel. Dopo la prima guerra Kree-Skull, Iron Man si convince che alcune delle grandi tragedie della vita dei supereoi Marvel si sarebbero potute evitare, se solo le metni più eccelse imparassero a collaborare tra loro. Con questo spirito, Stark riunisce Namor, Reed Richards, Charles Xavier, Freccia Nera e Dottor Strange per dare vita agli Illuminati. Un vero e propri think thank segreto che diventa centrale in alcuni dei grandi eventi marveliani del nuovo millennio, come Civil War, Planet Hulk o Secret Invasion.

Un Dottor Strange non basta

Come per altri personaggi del Marvel Universe, anche Dottor Strange ha avuto altre versioni oltre a quella classica.

Nella saga 1602 di Neil Gaiman, Sir Stephen Strange è il mago di corte di Elisabetta I, nonché suo consulente per le arti mistiche. Accusato di stregoneria dopo la morte della regina in seguito ad un complotto, Strange viene decapitato, ma la sua testa viene mantenuta in vita dagli incantesimi della moglie Clea. Per questa versione del Dottor Strange, Gaiman si ispirò al personaggio storico di John Dee.

Nell’universo futuro Marvel 2099, una giovane donna, incapace di dominare i propri poteri, si fa chiamare Strange.

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Doctor Strange
Doctor Strange

Nell’esperimento di fusione tra l’universo Marvel e quello DC Comics, Amalgam, il Dottor Strange viene unito al personaggio DC del Dottor Fate, dando vita al Dottor Strangefate, identità eroistica di Charles Xavier.

Entrando nell’Universo Ultimate, Stephen Strange è una figura misteriosa, sparita anni addietro dopo una torbida relazione con una sua ex-studentessa, Clea, rapporto da cui è nato un figlio, Stephen Strange Jr..

La donna cresce il figlio tenendolo lontano dal mondo mistico a cui era legato il padre, sino all’arrivo di Wong, vecchio amico del padre che racconta al giovane Strange la verità sul suo retaggio. Il ragazzo prende il nome di Dottor Strange ritagliandosi il ruolo di santone new age, diventando personaggio televisivo, nonostante una scarsa attitudine alla magia. Dopo avere combattuto accanto agli eroi Ultimate, Strange distrugge il suo Sanctum Sanctorum, in un combattimento con Dormammu, al termine del quale il demone uccide il mago.

Dai fumetti al cinema

Ben prima della nascita del Marvel Cinematic Universe, Doctor Strange era divenuto uno dei personaggi su cui Stan Lee puntava per creare un corso cinematografico per gli eroi della Casa delle Idee. Dopo che la nuova vita editoriale di Strange nei primi anni ’70 sembra imporre lo Stregone Supremo come uno dei personaggi forti della casa editrice, tanto che Stan Lee, oramai deciso a conquistare Hollywood con i supertizi, inizia a vedere proprio in Stephen Strange l’apripista ideale.

Ma nuovamente, i primi passi di Strange sono poco incoraggianti, tanto che il pilot di una serie studiata con la CBS nel 1978 non riscontra il successo sperato. Presentato come un film per la TV, questa trasposizione televisiva rimase un sogno per Lee, che ci consolò rapidamente con la serie cult dedicata a Hulk. Per Strange, tuttavia, si presentò una seconda occasione nei primi anni ’90, quando la The Bands, casa produttrice specializzata in B-Movies di successo, convinse Marvel Comics ad affidargli i diritti su alcuni personaggi, cominciando proprio da Strange.

Intenzionati a realizzare un film di alto profilo, la The Bands si prese troppo tempo, al punto di arrivare al termine della licenza, perdendo la possibilità di realizzare questo film. Non venne quindi realizzato un film su Strange, ma dalle ceneri di questo processo nacque Invasori dalla IV dimensione (Doctor Mordrid), che rielaborò il concept iniziale della trasposizione di Dottor Strange per realizzare un film che tradisce le sue ispirazioni.

La presenza di Strange si fa comunque sentire nella storia cinematografica dei personaggi Marvel, a cominciare da Spider-Man 2 (2004), quando tra i possibili numeri da dare a Doctor Octopus, J. Jonah Jameson rifiuta di chiamarlo Doctor Strange in quanto il nome ‘è già preso’.

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Doctor Strange
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Problema che non si pone con la nascita del Marvel Cinematic Universe. Il nome di Stephen Strange compare già in Captain America: Winter Soldier, dove i piani dell’Hydra di utilizzare gli helicarrier dello S.H.I.E.L.D. per eliminare minacce al proprio potere tramite il Progetto Insight vede un certo Stephen Strange come potenziale bersaglio.

Da bersaglio, Strange diventa protagonista nel 2016 con Doctor Strange primo film dedicato allo Stregone Supremo. A dare volto all’inquilino del 117A di Bleecker Street è Benedict Cumberbatch, che interpreta il personaggio in tutte le apparizioni nel canone cinematografica marveliano.

Ruolo non semplice, considerato come dopo gli eventi di Endgame lo Stregone Supremo deve convivere con il senso di colpa di aver colto come il sacrificio di Stark fosse essenziale per sconfiggere Thanos. Una scelta morale pesante, che ha influenzato le sue decisioni successive, specialmente in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Strange avrebbe dovuto essere il nuovo punto di riferimento per la comunità metaumana del Marvel Cinematic Universe, orfana di Capitan America e di Iron Man, ma quanto mostrato nel film diretto da Sam Raimi, e prima ancora in Spider-Man: No Way Home, ha mostrato un personaggio che rimane fedele alla sua nota ritrosia fumettistica all’essere una figura di riferimento.  

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