Se avete sentito parlare di Bubble Comics e del poliziotto Igor Grom già sapete che su Netflix è disponibile Major Grom - Il medico della peste, il film basato sui fumetti russi che, dopo essere uscito nelle sale sovietiche, è finalmente arrivato sulla piattaforma streaming in tutto il mondo.
In caso contrario, la faccenda è semplice: il Medico della Peste è un misterioso vendicatore mascherato che nella San Pietroburgo dei nostri giorni vuole farsi giustizia da solo. L'inquietante serial killer con la macabra maschera a forma di becco, usata durante le pestilenze per proteggersi dal contagio, prende di mira potenti e corrotti, a cominciare da Kirill Grechkin, il figlio di un ricco oligarca che ha investito e ucciso una bambina ma al processo è stato assolto da ogni accusa perché ha comprato i giudici.
Il primo delitto scatena una scia di sangue e un seguito di follower estasiati e inferociti. L'unico che riesce a mettersi sulle tracce del vigilante, aiutato da una recluta alle prime armi e da una scaltra giornalista, è il detective Igor Grom, noto in città per il suo fiuto infallibile e per il suo caratteraccio.
Incuriositi dal plot? Bene: ecco 10 cose da sapere prima di mettersi alla visione del film o dopo per soddisfare residue curiosità, incluse quelle sulle scene mid-credits e post-credits che aprono ad un sequel.
- Il supereroe russo dei fumetti
- Il corto che precede il film
- La produzione travagliata
- Chi è l'attore protagonista
- Chi sono i "cattivi"
- Il team creativo
- Le location
- La colonna sonora tra classica, rock e trap
- Le polemiche all'uscita
- Sequel, spin-off e crossover
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Il supereroe russo dei fumetti
#Major Grom nasce dalla fantasia di Artyom Gabrelyanov, autore ed editore moscovita che dal 2011 pubblica fumetti nazionali e d'importazione con la sua Bubble Comics. I titoli di maggior successo sono tutti di Gabrelyanov: Demonslayer, Friar, Red Fury, Meteora e ora il Maggiore Igor Grom.
Grom è diventato subito uno dei supereroi più popolari. Le sceneggiature degli albi sono di Gabrelyanov e Eugeniy Fedotov, i disegni di Konstantin Tarasov e Anastasia Kim. Il poliziotto di San Pietroburgo è una sorta di anti-eroe conosciuto per i suoi modi intransigenti e spigolosi: figlio di un agente, non accetta compromessi e si batte con tutte le sue forze per contrastare il crimine, anche a costo di pestare i piedi ai superiori e ai potentati che dominano la Russia di oggi.
In Italia i nove volumi della saga del Medico della Peste sono pubblicati da ItalyComics, la casa editrice romana lanciata nel 2004 da Paolo Accolti Gil. In Russia, invece, i fumetti proseguono senza sosta: sono usciti altri cicli (tra cui una "solo series" del Medico della Peste) e le avventure di Igor Grom che "ha perso tutto, ha affrontato le sue paure, è stato sull'orlo della follia ed è tornato in servizio".
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Il corto che precede il film
L'inizio di Major Grom - Il medico della peste, con il detective che demolisce mezza San Pietroburgo pur di acciuffare la banda dei rapinatori di banca vestiti e mascherati come i perfidi giocatori di hockey del cartoon degli anni '60 Puck! Puck!, è una prosecuzione di Major Grom, un cortometraggio di 29 minuti diretto nel 2017 da Vladimir Besedin e reso disponibile da Bubble Comics su YouTube.
Il corto conta quasi 9 milioni di visualizzazioni e nel finale, per pochissimi secondi, introduce il personaggio del Medico della Peste. A differenza del film distribuito da Netflix, nel cortometraggio il maggiore Grom è interpretato da un altro attore, Aleksander Gorbatov, che a sua volta ha preso il posto di Grigory Dobrygin, al quale era stato originariamente offerto il ruolo.
La produzione travagliata
Prodotto da Artem Gabrelyanov e Michael Kitaev con i co-produttori di Kinopoisk HD, Major Grom - Il medico della peste è un blockbuster costato 640 milioni di rubli, quasi 8 milioni di euro. La realizzazione, durata più di tre anni, è cominciata nel 2017 e ha presentato non pochi problemi tra casting e riprese.
Dopo la presentazione del corto, Bubble Comics ha annunciato il film con un teaser dal titolo "Aeroplani", anticipando l'apparizione del Medico della Peste.
Scomparso dai radar per un paio di anni, il lungometraggio di Major Grom è "riapparso" nell'autunno del 2019 durante il Comic-Con di Mosca, quando lo studio ha annunciato un nuovo cast (Aleksander Gorbatov, il Grom del corto, ha rifiutato di tornare ad interpretare il poliziotto) e un cambio dietro la macchina da presa.
Anche la sceneggiatura originale è stata radicalmente riscritta e modificata. "Non parlerò dei motivi – ha detto Gabrelyanov al Comic-Con –, dirò solo che non sono mai stato sicuro del successo del progetto come lo sono ora".
Prima della premiere del film, Gabrelyanov ha spiegato la sostituzione di protagonista e troupe alludendo ad un "terribile conflitto creativo" sulla natura del progetto. Battuti i primi ciak, Kitaev si è reso conto che la situazione era disastrosa: secondo il produttore, sul set c'era "il caos completo, non era chiaro chi doveva fare cosa".
A quel punto il team di lavoro ha dovuto riorganizzare i reparti e convincere Oleg Trofim ad accettare la regia. Le riprese sono state completate soltanto nel dicembre del 2019. Poi è arrivato il Covid e l'uscita è stata rimandata più volte, fino alla data ufficiale dell'8 aprile 2021 in Russia e del 7 luglio nel resto del mondo grazie all'accordo chiuso con Netflix.
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Chi è l'attore protagonista
La ricerca del nuovo Igor Grom è durata quasi un anno e la scelta è ricaduta su Tikhon Zhiznevsky, attore classe 1988. Da bambino sognava di diventare veterinario, ma da grande ha scelto la recitazione: prima in teatro, poi al cinema e in TV.
Zhiznevsky ha perso dieci chili per diventare il detective del film e si è sottoposto ad un durissimo allenamento. Nessuno tra i colleghi aveva scommesso su di lui durante la fase dei provini: l'annuncio del suo nome è stato una sorpresa perché fino ad allora Zhiznevsky aveva interpretato soltanto ruoli drammatici e romantici.
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Chi sono i "cattivi"
Sergei Razumovsky, il filantropo miliardario e visionario creatore del social network Vmeste, ha il volto di Sergei Goroshko, giovane attore di teatro apprezzato in patria per le serie Ekaterina e Where Truth Lies. Goroshko ha studiato a fondo il mondo dei fumetti Bubble e perso anche lui parecchio peso, arrivando addirittura a smaltire 15 chili.
Oleg Volkov, l'amico d'infanzia e guarda del corpo di Razumovsky, è invece interpretato dall'esperto Dmitry Chebotaryov. Quella che si sente sotto la maschera del Dottore è la sua voce.
Una curiosità su un altro "cattivo": il politico che si oppone al proliferare di "fan" del Dottore è Vitaly Milonov, un vero politico e anche uno dei più controversi in Russia. Milonov è "famoso" per le sue campagne "anti-gay" e per le dichiarazioni anti-semite. Non solo: nel 2018, quando il governo britannico accusò quello russo dell'avvelenamento dell'ex spia Sergej Skripal e della figlia Yulia, Milonov paragonò l'allora premier inglese Theresa May ad Adolf Hitler.
Kirill Grechkin, il figlio del ricco uomo d'affari e prima vittima del Dottore, ha infine la faccia da schiaffi di Yuri Nasonov.
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Il team creativo
Gabrelyanov e Kitaev volevano un Major Grom sul modello del Batman di Christopher Nolan e dello Sherlock Holmes di Guy Ritchie e per questo motivo hanno puntato tutto su Oleg Trofim.
Il regista, classe 1989, si è messo in mostra con il film d'esordio campione d'incassi Ice (Lyod) – la storia d'amore tra un giocatore di hockey e una pattinatrice su ghiaccio segnata da un grave infortunio – e ha preso parte al pilot della serie Horizon. Poi è stato regista di seconda unità per l'action sci-fi Invasion - La minaccia aliena di Fedor Bondarchuk e ha girato videoclip e spot pubblicitari per brand come Nike, Google, Adidas, Visa, Coca-Cola, KFC e McDonalds.
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Il direttore della fotografia è Maxim Zhukov, scelto per aver curato le luci del fanta-horror Sputnik di Egor Abramenko, il film vincitore del Premio Asteroide alla 20esima edizione del Trieste Science+Fiction Festival.
La sceneggiatura finale porta la firma di Roman Kotkov, già editor dei magazine Komiks e Eksmo ed esperto traduttore dei fumetti statunitensi pubblicati da Bubble, dov'è editor-in-chief dal 2015.
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Le location
Oleg Trofim non ha voluto "americanizzare" San Pietroburgo: il regista ha spiegato in un'intervista alla rivista Kinometro che la città che appare in Major Grom è vicina a quella reale, ma al tempo stesso modificata nell'aspetto rispetto a quella che conosciamo.
Conosciamo la Pietroburgo classica, piena di architettura barocca e Art Nouveau. Questa è la città dell'architettura sovietica, in cui c'è stata la rivoluzione. Conosciamo anche la Pietroburgo criminale degli anni '90, con le sue reti infinite di cortili. Ci siamo trovati di fronte al compito di scegliere quale Pietroburgo mostrare. Quindi abbiamo completamente abbandonato sia l'eredità sovietica che quella degli anni '90 e ci siamo concentrati sulla parte storica: quella senza tempo, che restituisce l'immagine di San Pietroburgo come una città di palazzi maestosi.
Nel film si ammirano la Piazza del Palazzo e Bolshaya Morskaya, il Palazzo di Marmo (l'esterno della stazione di polizia) e Palazzo Elagin (la villa di Grechkin), Ponte Bankovskij e Galernaya. Curiosamente, scompare del tutto la prospettiva Nevskij.
Il grattacielo di Razumovsky è invece ispirato al Matrex dello Skolkovo Innovation Center, il parco tecnologico e sostenibile di Mosca progettato da Bernaskoni in consorzio con lo studio moscovita Project Meganom.
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La colonna sonora tra classica, rock e trap
Le musiche sinfoniche che accompagnano le indagini di Grom sono di Roman Seliverstov, registrate dalla London Symphony Orchestra agli Abbey Road Studios di Londra.
All'inizio del film, durante l'inseguimento alla "banda Puck! Puck!", si ascolta il punk'n'roll dei Super Collection Orchestra.
La canzone dei titoli di testa è Peremen!, un classico dei Kino (la rock band di Viktor Tsoi raccontata da Kirill Serebrennikov nel biopic Summer) nella cover di Taisia Ashmarova.
Lo score, pubblicato da Yandex Music, include pure l'elettronica oscura di Dolphin (il poeta e compositore Andrey Lysikov) e il rock dei leggendari Aquarium di Boris Grebenshikov, il Bob Dylan russo.
Il brano dei titoli di coda è Poezd v ogne del trapper Levan Gorozia.
Le polemiche all'uscita
Major Grom è stato accusato da alcuni giornalisti di essere un film anti-liberal e pro-polizia, che per colpire il sistema di corruzione che inquina la democrazia parlamentare russa "esalta" i pieni poteri alle forze dell'ordine.
Stando ai detrattori, il Razumovsky dei fumetti è una satira di Pavel Durov, il creatore del social network VKontakte, mentre nel film il paragone "scomodo" è con la figura di Alexei Navalny, il principale oppositore del presidente Vladimir Putin e attivista e blogger di origini ucraine e posizioni nazionaliste, xenofobe e liberali.
Secondo Gabrelyanov, Trofim e Kotkov, niente di tutto questo è presente nel film: l'obiettivo di Major Grom è semplicemente quello di intrattenere e divertire il pubblico.
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Sequel, spin-off e crossover
La saga di Igor Grom non finisce qui. Il materiale per costruire un ricco franchise c'è tutto: le serie di St. Patrick's Day, Fairy Tale, The Game, Voices, The Last Case; i volumi singoli Point of No Return, Ziggy and Sneak Destroy the Bubble Universe e Igor Eel; la mini-serie Time of the Raven; il crossover Witch Hunt.
Senza dimenticare la scena mid-credits del film: nella clinica psichiatrica dov'è rinchiuso Razumovsky, un medico progetta di fare qualcosa di minaccioso con questo "soggetto davvero insolito" e "molto interessante". "Non ti preoccupare: tra non molto ce ne andremo", assicura il "dark side" del creatore di Vmeste. Nella scena post-credits, infine, si scopre che Oleg Volkov non è morto: si trova in un campo militare in Siria e apprende dalla televisione che era il suo amico Razumovsky a nascondersi dietro la maschera del Medico della Peste.
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Il futuro della saga dipenderà tutto dal successo del capostipite. Nelle sale Major Grom ha strappato scarsi risultati al botteghino, incassando appena 213 milioni di rubli nonostante molti spettatori abbiano spinto così tanto il film da acquistare biglietti per coloro che non avevano abbastanza soldi da permettersi di andare al cinema. In streaming la tendenza è cambiata: ad una settimana dal suo debutto, Major Grom - Il medico della peste è balzato al primo posto nella Top 10 russa di Netflix, diventando il film più visto sulla piattaforma.
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