Creata da Ryan Murphy insieme a Evan Romansky (Starstuck), #Ratched debutterà su Netflix il 18 settembre per raccontare la storia dell'infermiera Mildred Ratched (una strepitosa Louise Fletcher) di #Qualcuno volò sul nido del cuculo.
Il capolavoro cinematografico diretto nel 1975 da Milos Forman, con protagonista Jack Nicholson, era tratto dall'omonimo romanzo di Ken Kasey, uscito nel 1962. E il personaggio dell'infermiera Ratched ha lasciato il segno sia nella storia della letteratura che in quella del cinema.
Ora la sempre bravissima Sarah Paulson le darà vita nel prequel televisivo che racconta la sua storia con un grande cast: Finn Wittrock, Sharon Stone, Vincent D'Onofrio, Rosanna Arquette, Amanda Plummer, Cynthia Nixon, Corey Stoll...
La sigla di testa, che come da tradizione è stata diffusa sui social network dallo stesso Ryan Murphy, ci dà molte informazioni sulla serie in arrivo.
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Accompagnate da una sigla strumentale di grande potenza - che ricorda per il genere drama ciò che la sigla di American Horror Story significa per il genere horror - le immagini vedono la stessa Mildred alle prese con se stessa.
La sua versione rigida, ligia alle regole e impassibile di fronte alla fragilità umana dei suoi pazienti, la donna algida e spietata che abbiamo imparato a conoscere nel film e nel romanzo, aspetta una giovane Mildred ancora inesperta per tagliare ogni legame con lei.
In senso metaforico, il filo rosso - che la Ratched adulta taglia e che la Ratched indifesa, in camicia da notte, segue come in sogno - simboleggia un passato diverso per il personaggio che tutto il mondo ha già incontrato.
In un certo senso, è come se quella donna avesse deciso per qualche motivo, probabilmente estremizzando quel distacco professionale che impone a chi lavora in campo medico di non farsi coinvolgere troppo emotivamente, di tagliare ogni legame con la ragazza che era, con la parte inconscia del sogno, con tutto ciò che non è razionale e tangibile.
Mildred Ratched non è nata come l'algida infermiera del manicomio - perché questo era - in cui l'abbiamo conosciuta.
Mildred Ratched ci racconta di non aver mai ricevuto pietà, di essere il frutto di una vita difficile e di aver fatto delle scelte.
La sigla della serie di cui è protagonista ci racconta proprio quelle scelte, che dal seguire il filo rosso che ha legato gli eventi e gli incontri della sua vita. Sempre ripresa di spalle, fino all'inquadratura frontale finale, Mildred raccoglie il filo in spiaggia, nell'acqua del mare.
Inizialmente lo tira, ma subito dopo inizia a seguirlo, come se il suo destino fosse già deciso. O, quantomeno, inevitabile attraverso il mare (l'acqua da cui nasce la vita, ma anche l'acqua in cui un paziente annega, senza riuscire a respirare) degli eventi che la travolgono.
Da un lato Mildred segue la sua vita fra la spiaggia, la sala comune dell'ospedale psichiatrico in cui inizia a lavorare nel 1947, quella sala prima immacolata e poi distrutta, grondante acqua e sangue - il sangue che cola da un coltello - mentre Mildred un po' tira e un po' segue il filo, specchiandosi nei corridoi come la donna che tutti già abbiamo visto al cinema.
Quando si spoglia del soprabito, restando in camicia da notte, Mildred si addentra nel bosco. La sua immagine viene riflessa dall'occhio di un animale, e per la prima volta altri personaggi tirano lo stesso filo rosso che lei segue dal principio: quando abbandona la razionalità, la sua vita si arricchisce di colori, di incontri, di quell'ignoto che tutti prima o poi affrontiamo.
Ma quell'ignoto le fa paura: Mildred si sente non protetta, in pericolo. Crolla a terra, un vaso si infrange, lei corre nel buio... E di fronte trova se stessa. La se stessa adulta e spietata che taglierà il filo.
La sua versione definitiva, quella verso cui la vita l'ha portata; è stata la stessa Mildred ad avvicinarla, fuggendo dalle proprie paure.
Mostri non si nasce, mostri si diventa. Per quel mix di esperienze, influenze e decisioni da esse scaturite che fanno di noi ciò che siamo nella nostra maturità.
Ratched ci racconterà quel percorso, attraverso l'orrore di un mondo che chiama "pazzi" tutti coloro che hanno solo bisogno d'aiuto, o che semplicemente non seguono il filo rosso che la società ha scelto per loro.
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