L'adattamento di libri e fumetti per il piccolo e grande schermo è sempre un campo minato e lo diventa a maggior ragione quando il materiale originale è tanto e/o complesso. In questo senso, la serie Netflix #Suburbia Killer ne sa qualcosa. La produzione spagnola è basata sul romanzo con lo stesso titolo del maestro del thriller Harlan Coben e si è trovata a fare i conti con un intreccio machiavellico che ha finito con il diventare la sua forza e il suo limite.
Lo showrunner e regista Oriol Paulo ha apportato diversi cambiamenti alla storia. Dall'ambientazione spostata dagli USA in Spagna, alla scelta di estendere la vicenda dei nastri da un solo agente corrotto a un folto gruppo di personalità influenti, fino al rapporto tra il protagonista Mateo "Matt" Vidal/Matt Hunter e la madre del ragazzo che ha ucciso incidentalmente in una rissa, le differenze tra serie e libro ci sono e si vedono.
In generale, le modifiche non intaccano l'ossatura della storia. Ma alcuni cambiamenti influiscono sulla narrazione in maniera davvero signficativa. E uno riguarda il finale, con una scena che è stata scritta appositamente per l'adattamento Netflix e che mette tutta la vicenda sotto un'altra luce.
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La figlia di Olivia
Come nel libro, anche nella serie Netflix è la figlia di Olivia Costa/Candace Potter a dare il via alla catena di eventi che riporta a galla il drammatico passato della donna, con tutti i suoi demoni. Ma l'adattamento differisce dal romanzo di Harlan Coben per un elemento sostanziale. Paula non è un personaggio avulso dalla storia, bensì è la baby sitter dei nipoti di Matt. Inoltre, è nata prima che Olivia/Candace iniziasse a lavorare come spogliarellista e non è stata data in adozione nel collegio dove si rifugia sorella Maria/Emma (nel romanzo, suor Mary Rose/Emma Lamay).
Nel libro, la giovane si chiama Kyra e si mette in cerca della madre biologica scoprendo quasi subito che è stata uccisa. A quel punto, la ragazza rintraccia il poliziotto che ha indagato all'epoca sul caso, Max Darrow (che nella serie è Rodrigo Gallardo), e l'uomo sembra "davvero intenzionato" ad aiutarla.
Darrow/Gallardo riprende in mano il vecchio fascicolo dell'indagine e scopre che la vittima non poteva avere figli. L'ex poliziotto capisce che c'è stato uno scambio di persona e manda Kyra/Paula da Kimmy Dale, perché pensa che la spogliarellista nasconda qualcosa. Ma la donna non sa nulla e Darrow/Gallardo le rivela la verità. L'ex poliziotto è in cerca di un modo per risalire alla nuova identità di Candace e Kimmy gli offre la soluzione perfetta.
La spogliarellista sa che l'amica non ha mai smesso di cercare la figlia e butta un'esca sui vari forum di supporto online per le adozioni. Olivia/Candace risponde e il resto è storia. Ma c'è un'ulteriore significativa differenza nell'intreccio tra libro e serie TV. Nell'adattamento di Netflix, Olivia/Candace e sorella Maria/Emma si sentono e si vedono. Invece, nel romanzo conoscono le rispettive nuove identità, ma hanno promesso l'una all'altra di non cercarsi mai e di non fare nulla che possa svelare il loro segreto.
Quando Kyra/Paula inizia a indagare, suor Mary Rose/Emma lo viene a sapere e rompe il patto fatto con Olivia/Candace. La donna entra in contatto con Kyra/Paula e le dice che la madre è viva, promettendole che la conoscerà, ma dicendole che devono agire con molta cautela. Suor Mary Rose/Emma cerca un modo per fare entrare Kyra/Paula nella vita della madre e alla fine lo trova con un piccolo aiuto del caso, quando la cognata di Matt si rivolge al collegio per una tata.
Kyra/Paula va a vivere con la famiglia e la telefonata di Suor Mary Rose/Emma è per lei (e non per Olivia/Candace). La donna dice alla ragazza di aspettare a parlare, Kyra/Paula le dà ascolto, ma poi Suor Mary Rose/Emma viene uccisa e la situazione precipita.
La giovane rivela la sua identità alla madre alla fine del libro, chiarendo gli ultimi misteri della storia.
Il ruolo di Kimmy
Nella serie TV, Kimmy Dale è uno dei due deus ex machina insieme a Jaime Vera che mette in moto il meccanismo che finisce per travolgere Matt e Olivia. Ma anche se molte sue azioni sono disdicevoli, il vero villain è il padre di Dani, il ragazzo ucciso incidentalmente da Matt. Invece, nel libro è Kimmy a tirare le fila del complotto ai danni dell'ex amica e del marito.
Dopo che la figlia di Olivia, Paula/Kyra, va da lei su indicazione dell'ex poliziotto Gallardo/Darrow, quest'ultimo si presenta da Kimmy, dicendole che la ragazza non è davvero la figlia di Olivia/Candace. Gallardo/Darrow vuole mantenere un vantaggio sulla donna e capire quanto sa, ma scopre che Kimmy pensa davvero che l'amica sia morta. A quel punto, l'ex poliziotto torna dalla spogliarellista e le rivela che Candace è viva.
Kimmy rimane sconvolta e decide di vendicarsi. La donna mette online l'appello dei falsi genitori adottivi di Paula/Kyra, che fa uscire Olivia/Candace allo scoperto. L'amica incontra Gallardo/Darrow (che ha ingaggiato Ibai Sáez, che nel libro si chiama Charles Talley) in albergo e l'ex poliziotto inscena il finto tradimento di Olivia/Candace ai danni di Matt con l'aiuto del socio.
È Gallardo/Darrow a suggerire l'idea, perché nel mentre ha stretto un altro accordo di nascosto con Jaime Vera (nel romanzo, Clark McGrath). Indagando su Olivia/Candace, l'uomo ha scoperto la storia di Matt ed è andato da Jaime Vera/Clark McGrath immaginando di poter trarre un vantaggio dalla situazione. Dunque, l'ex poliziotto fa il doppio gioco, mentre segue il piano originale di portare Olivia/Candace da Kimmy. La spogliarellista vuole spezzare il cuore all'amica, dicendole che non c'è nessuna figlia e che Matt crede che lei lo abbia tradito, per poi ucciderla e tenersi i soldi per i falsi genitori adottivi.
Ma Kimmy capisce che Gallardo/Darrow ha in mente qualcosa e non può fidarsi di lui. La donna uccide l'ex poliziotto e dopo anche Sáez/Talley, facendo in modo che i sospetti ricadano su Matt. Kimmy sceglie di seguire il piano di Gallardo/Darrow (che non conosce del tutto), perché di fatto va bene anche a lei. Fare finire in galera Matt è un altro tassello perfetto nella sua vendetta contro l'amica che l'ha abbandonata.
Olivia/Candace si presenta all'appuntamento fissato in precedenza e Kimmy le dà nuove istruzioni fingendo di ricevere lei una telefonata. A quel punto, Olivia/Candace ha capito la verità, ma sta al gioco perché vuole un confronto con l'amica. E dalla lunga confessione di Kimmy emerge un ultimo, terribile dettaglio. A fare sparire il nastro disperatamente cercato da Teo Aguilar (che nel libro si chiama Adam Yates) non sono state Olivia/Candace e sorella Maria/Emma come si vede nella serie TV, bensì proprio Kimmy.
La donna ha scoperto il suo contenuto esplosivo e lo ha rubato per utilizzarlo come merce di scambio per liberare sé stessa e Olivia/Candace dal loro aguzzino, Aníbal Ledesma (nel romanzo, Clyde Rangor). Di conseguenza, ha sempre creduto di essere stata lei la causa della morte dell'amica. E la scoperta che Olivia/Candace era viva e l'aveva "tradita" l'ha fatta andare in pezzi.
Il drammatico confronto è catartico per entrambe le donne. Così, alla fine, Kimmy dice che tocca a lei scappare e si fa uccidere dagli agenti che sono arrivati sul posto.
Il finale
Nell'adattamento di Netflix, il finale è occupato in gran parte dalla confessione di Jaime Vera/Clark McGrath. Ma nel libro, l'uomo ha un ruolo marginale e le cose vanno diversamente. Jaime Vera/Clark McGrath non è un assassino e non ha pagato un sicario per uccidere Matt, tuttavia è implicato nel complotto ai danni del giovane e della moglie. Matt lo scopre (grazie a dei tabulati telefonici) e va da lui con Olivia per chiudere una volta per tutte la faccenda.
Il giovane ammette di non essersi fermato e di "avere stretto troppo" il collo di Dani (che nel romanzo si chiama Stephen) e chiede scusa a Jaime Vera/Clark McGrath e sua moglie, sapendo che non serve a molto. E poi avvisa l'uomo, dicendo di smetterla di cercare vendetta, perché se proverà a fare ancora del male a lui o alla sua famiglia, lo ucciderà.
In un certo senso, le parole di Matt sembrano significare in maniera inquietante che il giovane non è davvero "innocente" e che forse in lui c'è una violenza latente che può esplodere in ogni momento. Proprio com'è accaduto con Dani/Stephen. Il confine è sottile e il romanzo si ferma sul ciglio, lasciando al lettore il dubbio se quella di Matt sia una minaccia senza fondamento o qualcosa di molto più reale e pericoloso. Invece, la serie sceglie di attraversarlo, rivelando che il giovane è un assassino a sangue freddo.
L'ultima scena dell'adattamento di Oriol Paulo non esiste nel libro, ma è completamente originale e mostra il giovane che uccide il detenuto che lo ha minacciato e aggredito più volte. Matt sceglie con fredda consapevolezza di buttare l'uomo giù da una balconata, per mettere fine al pericolo che rappresenta per lui. Questa volta, non è un incidente. Ma la morte di Dani/Stephen è stata davvero un incidente?
Nel libro e nella serie TV, Jaime Vera/Clark McGrath è convinto che Matt sia "materiale avariato" e che quello che è successo a suo figlio non sia stata una tragica fatalità, ma l'inevitabile conseguenza della sua natura violenta. L'uomo ha ragione? Ha sempre avuto ragione? Per quanto il finale dell'adattamento di Netflix sembri dimostrarlo, la questione non è così netta.
Forse Matt è un "assassino nato", ma forse è stato il carcere a dare un'altra direzione alla sua vita. Il giovane è entrato in prigione da "innocente" e la disperazione e la violenza che ha incontrato e vissuto lo hanno cambiato. D'altra parte, la convinzione di Jaime Vera/Clark McGrath potrebbe essere corretta e il carcere potrebbe avere (ri)portato alla luce la vera natura di Matt.
La serie non dà la risposta, ma diversamente dal libro mostra che almeno una volta il giovane ha ucciso un uomo con la volontà e la consapevolezza di farlo. E questo cambia (e molto) il personaggio di Matt, il suo presente e il suo futuro.
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