The Rain, il finale della terza e ultima stagione

Il mondo distopico di Rasmus e Simone è tornato con la terza ed ultima stagione: riuscirà Simone a salvare suo fratello dal virus?

Autore: Cristina Migliaccio ,

La terza stagione di The Rain è finalmente arrivata in casa Netflix. La serie TV danese ha portato sui piccoli schermi internazionali un mondo distopico, il mondo di Rasmus e Simone, due fratelli  che sin dal primo momento hanno cercato di sopravvivere e di proteggersi a vicenda. A causa della pioggia infetta, la popolazione è stata decimata, soltanto in pochi hanno trovato il modo di sopravvivere. Della pioggia, però, giunti alla terza stagione non se ne parla proprio più: il virus che in un primo momento si trasmetteva con l’acqua piovana adesso è gestito in prima persona da Rasmus, il paziente zero che ha portato con sé il virus da quand’era un bambino. Rasmus, infatti, era malato di leucemia e il padre, un uomo di scienza dell’organizzazione Apollon, ha deciso di sottoporlo per primo al test, iniettatogli il virus.

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Mentre nella prima stagione Rasmus è ignaro di portare dentro di sé il virus, nella seconda invece l’abbiamo visto entrare sempre più in confidenza con la sua parte oscura. Nella terza stagione, infine, è Rasmus a rappresentare la fazione dei cattivi. Vediamo com’è finito The Rain.

Il finale di The Rain

Rasmus è ingestibile, il virus ha preso il sopravvento e lui non è più in grado di comprendere cos’è giusto e cos’è sbagliato. Finito nelle mani dell’Apollon, Rasmus ben presto capisce che l’unico modo per salvare il mondo è trasmettere a tutti il virus: soltanto così avranno una seconda occasione. Tagliata la testa dell’Apollon, Rasmus prende il controllo e nell’ultima puntata lo vediamo ben intenzionato a far fuori chiunque non sposi la sua nuova politica, prima tra tutte Simone, sua sorella.

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Rasmus consumato dal virus
Rasmus

Dopo la morte di Martin, Rasmus ha ben chiaro il suo prossimo obiettivo: sua sorella va eliminata, è lei l’unico nemico da abbattere. Ma Rasmus è malato, il virus ha preso il sopravvento e sta lentamente distruggendo il suo corpo dall’interno. Man mano che trasmette il virus ad altre persone, Rasmus perde resistenza fisica e anche lucidità mentale.

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Intanto Simone deve metabolizzare quanto accaduto: Martin, il suo Martin, è morto, ucciso da quel virus che le ha portato via ogni cosa (suo padre, sua madre, anche suo fratello del resto). Il sacrificio di Martin ha portato a qualcosa di buono: il fiore, l’unica arma di distruzione contro quel virus letale, è tornato in vita. Il gruppo di Simone scopre infatti che il fiore si nutre del virus ed è per questo che riesce poi a creare una sorta di antidoto. È quella l’ultima arma rimasta. Simone è certa che si è giunti al punto di non ritorno: o lei o Rasmus, il mondo non può contenere entrambi.

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Simone e Martin insieme osservano
Simone e Martin

Mentre Rasmus è in viaggio per raggiungere sua sorella e il gruppo di ribelli con l’intenzione di sterminarli, Simone organizza una trappola con i fiocchi. E, mentre Fie è entrata in travaglio e deve prepararsi ad accogliere suo figlio in un mondo post apocalittico, il resto del gruppo mette in piedi un piano per distruggere Rasmus.

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Simone preoccupata
Simone

E infine arriva la resa dei conti. Rasmus cade parzialmente nella trappola. Compresa l’intenzione di sua sorella, manda avanti uno dei suoi scagnozzi che si prende un proiettile intriso del polline del fiore al posto suo, morendo. Lo scontro finale mette nero su bianco i sentimenti dei due fratelli: Rasmus è furioso perché si è sentito abbandonato dalla sua unica famiglia, Simone invece sa che non è più possibile tornare indietro e che suo fratello va fermato. In un primo momento Rasmus perde il controllo ma, con l’arrivo di Sarah, capisce di non poter andare avanti così. I due ragazzi, stretti in un abbraccio, lasciano che il fiore si nutra di loro, del virus che scorre nel loro corpo. Il loro sacrificio ha permesso al mondo di rinascere.

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Che Rasmus dovesse morire, l’avevamo ormai capito dalla seconda stagione. Non esiste un vaccino né una cura. Il fiore è efficace a debellare il virus, nel senso che lo elimina alla radice: ciò significa che nessuno è in grado di sopravvivere. Ogni soggetto che si è sottoposto al virus aveva una predisposizione fisica idonea (erano tutti malati, prossimi alla morte), per cui rimosso il virus era quasi dato per scontato che morissero. E così è stato.

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i superstiti in città
La scena finale

Nella scena finale, vediamo Simone portare in una boccetta un bocciolo di quel fiore che ha permesso al mondo di “guarire”, mentre dedica un pensiero a suo fratello, quel fratello che avrebbe dovuto proteggere da tutto e tutti e che infine ha scelto di sacrificarsi per permettere agli altri di vivere.

The Rain è disponibile con tutte e tre le stagioni su Netflix.

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