Aula alla deriva 1, recensione: un capolavoro sulla sopravvivenza

Autore: Livia Soreca ,

"Mamma... Quando penso a quell'incredibile istante della mia vita, un istante che non dimenticherò mai, anche le cose più insignificanti accadute fino a quel momento riaffiorano inesorabilmente alla memoria, pregne di significato." Si apre così Aula alla deriva 1 del grande maestro Kazuo Umezz, il manga shonen che dal 1972 ritorna in Italia con una nuova riedizione di Star Comics in 6 volumi.

Quella del piccolo Sho Takamastu sembra una giornata più che ordinaria: dopo uno sciocco litigio con sua madre, si dirige alla scuola elementare Yamato in tutta fretta per non fare ritardo, non sapendo che la sua vita sta per essere completamente stravolta. Un boato colpisce la città, la scuola sembra sparita. L'istituto è stato catapultato in un luogo desolato, un deserto ostile. Ora insegnanti e studenti devono cercare di sopravvivere, nel tentativo di scoprire cosa è successo.

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Con questa serie della collana Umezz Collection, un grande classico del survival horror psicologico torna ad affascinare il pubblico di lettori, catapultandolo ancora volta in una storia che lo lascerà col fiato sospeso pagina dopo pagina.

Aula alla deriva 1: la perdita dell'innocenza

Kazuo Umezz è certamente uno dei mangaka più influenti di sempre, che fin dal suo esordio negli anni 60 è riuscito a cavalcare il genere horror e a rivoluzionarlo, fino ad influenzare personalità come Junji Ito.

Aula alla deriva è uno shonen scritto e ambientato nel Giappone degli anni 70, figlio del suo tempo per lo stile e i temi ma, al tempo stesso, non sembra invecchiato di un solo giorno. Anche se il pubblico odierno potrebbe non classificarla esattamente come horror - vista una sorta di assuefazione all'orrore - riesce a trasportare il lettore in un'atmosfera raccapricciante, soffocante, in cui eventi terribili dettati dall'istinto sconvolgono tutti gli ordinari equilibri e spingono più di 800 bambini a interfacciarsi con tutto ciò che minerà per sempre la loro innocenza infantile.

Star Comics / Livia Soreca
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Aula alla deriva 1 - Bambini in aula

Non a caso, Aula alla deriva è una delle opere che più rappresenta il genere survival, in quanto Umezz dedica ampio spazio alle strategie di sopravvivenza in un ambiente ormai ostile, alla psicologia dei personaggi principali, i quali in una situazione di improvviso pericolo hanno delle reazioni istintive differenti: protettive nei confronti del gruppo, egoiste, talvolta folli.

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La vera particolarità è proprio la scelta di bambini come protagonisti, infanti cresciuti troppo in fretta e costretti a interfacciarsi con il mondo degli adulti (rappresentato dagli insegnanti) che da tempo ha perso ogni forma di innocenza e a cui persino i più piccoli dovranno provare ad adattarsi per sopravvivere.

Tuttavia, il processo è reso quanto più credibile possibile, perché il punto di vista dei bambini resta tale. Tante volte, infatti, gridano "mamma" d'istinto, presi dal panico o dalla paura, o tendono a fidarsi ogni volta dell'adulto sbagliato che approfitta della loro ingenuità e del loro bisogno di una figura genitoriale che possa proteggerli e rasserenarli.

L'affascinante e terrificante mondo di Kazuo Umezz

Dal punto di vista prettamente artistico, non basterebbero le parole a descrivere lo stile del maestro, il cui tratto è da sempre riconoscibile tra mille, visibile sia nel character design, tanto variegato quanto organico e coerente, sia nelle ambientazioni e, soprattutto, negli scenari catastrofici e quasi apocalittici in cui avviene il racconto. Deserti, voragini, incendi: con Umezz gli elementi naturali parlano da sé e si mostrano in una maestosità che fa paura, affascinando inquietando al tempo stesso.

Star Comics / Livia Soreca
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Aula alla deriva 1 - La voragine

Sin dal prologo di Aula alla deriva 1, le tavole di Umezz di distinguono per un'impostazione quasi cinematografica, grazie alla quale il lettore riesce a seguire passo passo i singoli movimenti di una stessa scena. Per esempio, si può passare da un mezzo busto a un primo piano e ancora a un close-up, come un vero e proprio storyboard di un film. In questo senso l'arte di Umezz non è affatto sintetica, non vuole cristallizzare azioni e accadimenti in un unico frangente, bensì "spalmarli" e dare loro ampio respiro, creando un "filo" più armonioso tra una vignetta e l'altra.

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In questo modo c'è una narrazione compiuta, più avvolgente, ricca ma mai ridondante. Il ritmo è incalzante e il misterioso racconto si sviluppa in modo sempre nuovo e inaspettato. Non esiste colpo di scena che sia prevedibile e il livello di immedesimazione è sempre altissimo, nonostante si tratti di una vicenda ai limiti della realtà.

Alla fine della lettura del primo volume, che oltre al prologo conta 6 capitoli, si ha la sensazione di aver assistito ad una storia piena, apparentemente già ben inoltrata, complice una sfera di personaggi incredibilmente ampia ma comunque ben strutturata. In realtà si è solo all'inizio del lungo e articolato racconto, ma il lettore ormai è già stato catturato al punto da non poter fare a meno di proseguire.

Immagine di copertina di Amazon

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Commento

cpop.it

93

Il primo volume di Aula alla deriva 1 è già da solo un racconto pieno di spunti, dalla trama ricca e accattivante, visivamente appagante grazie allo stile inconfondibile di Kazuo Umezz.

Pro

  • Trama avvincente
  • Credibilità dei personaggi nel contesto
  • Tavole suggestive
  • Se ne apprezza il carattere quasi cinematografico

Contro

  • Il carattere puramente horror risente in parte del tempo trascorso
  • Costo leggermente maggiore delle aspettative
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