Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali, recensione: un fumetto cattivo

In Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali, Alceste Santacroce è incuriosito dall'arte moderna e l'artista Ariovisto Carnovale.

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Autore: Domenico Bottalico ,

Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali vede la serie firmata da Alessandro Bilotta, edita da Sergio Bonelli Editore, dare seguito ad alcune delle trame aperte nei due precedenti volumi ma raddoppiando la dose di decadenza e nichilismo. Ad accompagnare lo scrittore c'è Francesco Ripoli ai disegni con Adele Matera ai colori e Sergio Gerasi che firma la copertina. Alceste Santacroce ospita il Conte in una Roma estiva e afosa in cui la moda del momento è l'arte moderna e l'artista Ariovisto Carnovale.

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Di cosa parla Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali?

Estate. Alceste Santacroce è stato ospite dello yacht del Conte, un uomo burbero e disilluso, che si circoonda di vip o presunti tali fra cui il ricercatissimo Caligola. Il variopinto gruppo sbarca a Roma e, suo malgrado, Alceste è costretto a far loro da Cicerone fra afa e locali alla moda.

La sua breve assenza dalla Capitale ha però portato diversi cambienti in città. Dapprima deve resistere agli attacchi di Publio Fuoco, il "miglior giornalista di gossip del Paese" e dall'altro è costretto ad assecondare le manie dei suoi ospiti che, attratti dagli eventi più mondani del momento, lo costringono a seguire la moda del momento. A Roma infatti è esplosa la passione per l'arte moderna che fa riemergere cattivi ricordi in Alceste.

Simbolo di questa moda è il bucolico artista Ariovisto Carnovale. Rozzo e scortese, l'artista sembra più interessato a sfogare le sue pulsioni sessuali che a raccogliere i consensi della critica e del pubblico. Proprio durante una delle sue esposizioni, Ariovisto cerca di assalire una ammiratrice. 

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Il confine fra arte (performativa) e vita (reale) è molto labile e Alceste fiuta una storia. Una visita nel paesello natale dell'artista spiazza più Quinto Serafini (il direttore del settimanale L'Infinito) che lo stesso Alceste: sono tutti artisti, anche abbastanza consapevoli. Ma Alceste comprende che l'apparenza inganna, la mente è sempre quella di "trogloditi".

Pochi giorni dopo scopriamo perché Alceste sta accompagnando il Conte in giro per Roma mentre Quinto scopre che L'Infinito passerà sotto la direzione del figlio hikikomori dei precedenti proprietari e anche per questo ha deciso di acquistare un rudere con una sgangherata insegna Eternity.

Alceste invece incrocia nuovamente Ariovisto che ha messo incinta la figlia di un boss delle famiglie rom di Roma. A sorpresa proprio Alceste riesce a comprendere l'italiano stentato di Ariovisto. L'uomo spiega che parla con la sua arte per il resto non ama né attenzioni né denaro... vuole solo morire perché ha fatto tante cose brutte ma non ha il coraggio di suicidarsi. Un desiderio che sembra avverarsi quando lui e Alceste vengono aggrediti da due rom, legati e gettati in mare.

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Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali: nulla è eterno

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Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali si apre con un contributo di Alessandro Bilotta: scoprire che si invecchia e si muore segna la fine dell'infanzia. Nulla è eterno. Tranne l'arte quella dovrebbe essere eterna ma l'apparenza il più delle volte inganna.

Ancora più algido e distaccato del solito, particolarmente caustico e insofferenze verso il resto dell'umanita, Alceste Santacroce si muove in una sceneggiatura nervosa, che ha il ritmo di una festa a cui non vorremmo essere mai andati, dai dialoghi fulminanti con one liner che non perdonano.

Partendo da una riflessione sull'immagine, intesa come corpo, velocemente si passa all'apparenza prima dei sentimenti con una digressione sulla gelosia di cui è specchio il rivale Publio Fuoco per poi deflagrare nel totale rifiuto dell'arte moderna e performativa.

Non si tratta di un capriccio bensì di una riflessione senza filtri: se l'arte imita la vita ma l'arte si riduce a qualcosa che non ha valore intrinseco a cui viene affibiato un valore monetario esageramente alto, qual è il senso della vita?

Ben presto il racconto diventa surreale e grottesco alla maniera di Pirandello e Lucio Dalla (Alceste sembra averlo in cuffia sempre nei punti di svolta del plot) con un carosello di personaggi improbabili: donne rifatte, donne che amano donne ma fingono di stare con uomini, uomini con atti di panico, donne che scrutano nell'animo, giornalisti che dovrebbero essere impescrutabili ma vomitano la bile.

All'apice di questa assurda catena alimentare c'è la figura dell'artista rozzo e ignorante. Una figura idealizza che qui mostra sia le sue brutture che un artificioso nichilismo, come dimostra il modo diametralmente opposto con cui Alceste e Ariovisto affrontano la violenta conclusione del volume.

Questo grottesco carnevale trova in Francesco Ripoli un interprete incredibile. Grazie a layout che prediligono riquadri ampi e regolari, massimo 6 per pagina, e una costruzione della tavola che si focalizza sul corpo e sull'espressività, il disegnatore sempre mettere in scena una piece teatrale con personaggi che oscillano fra esagerazioni fisiche ed espressività volutamente marcate.

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Quello di Ripoli è un realismo stilizzato in cui la line art è vibrante e il tratteggio è uno strumento imprescindibile per dare profondità, atmosfera e cesellare figure e situazioni. Il tutto è impreziosito dal solito, eccezionale lavoro di Adele Matera ai colori che riprende la sua palette vaporwave ma aumenta la presenza di verdi e gialli acidi giocando molto bene sia con lo studio delle luci che con il progressivo passaggio del racconto da momenti diurni a notturni.

Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali è cattivo e ruvido, non fa prigionieri e colpisce come un proiettile. Esaminando la progressione della serie, in questo terzo volume alcuni personaggi e situazioni presentati nei precedenti volumi vengono ripresi e varie trame iniziano a prendere corpo. Per ogni trama ripresa però ne vengono aperte altrettante: Caligola, Publio Fuoco, il sensitivo, la nuova fiamma di Alceste e il suo libro su Quinto solo per citarne alcune. 

Il rischio è quello di ingolfare il lettore o di non dare il giusto spazio a personaggi e situazioni, rimane assodato che lo stesso autore ha confermato che ogni 6 volumi ci sarà una svolta "orizzontale" delle trame quindi la fase di "costruzione" sembra ancora in pieno svolgimento.

Il volume

Sergio Bonelli Editore propone Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali sempre nel formato da libreria ovvero un cartonato da 22x30 cm, ovviamente a colori, con carta patinata non eccessivamente lucida. La cura carto-tecnica è molto buona ma come consuetudine non ci sono extra a fine volume. Alessandro Bilotta firma la solita puntuale introduzione al volume, si tratta di un contributo particolarmente personale che trova ragion d'essere nella riflessione sull'arte, moderna e non solo, e nel finale del volume.

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Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali

Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali

La stagione estiva porta a Roma numerosi turisti e alcuni sono ospiti di Alceste Santacroce, che per l'occasione smette i panni del giornalista di gossip e vive la città come un visitatore anonimo, attratto dagli eventi del momento, e questi hanno un nome e un cognome: Ariovisto Carnovale, un artista contemporaneo per cui tutti stanno impazzendo. Il successo colpisce a caso come la fortuna. Per un artista che insegue la rovina, diventare popolare, essere frainteso, è la peggiore sventura. Ariovisto Carnovale, in un mondo in cui tutti cercano attenzioni, sei l'unico che non vuole essere amato.

Commento

Voto di Cpop

90
Eternity Volume 3 - La Vita Appesa ai Chiodi delle Opere Immortali è un racconto surreale, grottesco ma anche aggressivo: si riflette sull'apparenza attraverso la "metafora" dell'arte moderna e della figura dell'artista rozzo e bohémien. Alceste Santacroce non è mai stato così caustico grazie anche a testi diretti e abrasivi e one liner che colpiscono come proiettili. Ce n'è per tutti. Il volume riprende alcune trame precedenti ma ne apre altrettante: il rischio è quello di ingolfare o disorientare il lettore.

Pro

  • un racconto surreale, grottesco ma anche aggressivo: si riflette sull'apparenza
  • Alceste Santacroce mai così caustico con one liner che colpiscono come proiettili: nessuno è salvo
  • ottime matite di Francesco Ripoli e ottimi colori di Adele Matera

Contro

  • alcune trame vengono riprese ma altrettante ne vengono aperte: il rischio è ingolfare il lettore
  • non sono presenti extra nel volume
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