Gen V, recensione: lo spin-off di The Boys che non fa sconti a nessuno

Gen V ci ha totalmente sconvolti e lasciati senza parole, offrendoci un inaspettato spaccato narrativo in grado di rinfrescare e stupire.

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Autore: Nicholas Massa ,

Il mondo di The Boys è da sempre qualcosa di molto affascinante e ricco di potenziale. Oltre alla trama principale, sia il fumetto che la serie tv targata Prime Video hanno anche offerto storie parallele e brevi approfondimenti di un universo che ha sicuramente molto da dire e da raccontare. Partendo da questa premessa, Gen V, il nuovo spin-off creato da Craig Rosenberg, Evan Goldberg ed Eric Kripke, uscito il 29 settembre 2023 su Prime Video, cerca di spostare l'attenzione su un nuovo gruppo di protagonisti che hanno ancora tutto da scoprire, portando una ventata di freschezza in un racconto dalle tinte oscure e corrotte fino al midollo che resta ancora una volta tale, anche se ammantato di un retrogusto teen che devia da tutte le classiche storie scritte in questo senso.

L'opportunità di esplorare nuovi temi, rimanendo al contempo fedeli al materiale narrativo (in termini di spirito e universo) introdotto da The Boys, ha permesso di sviluppare una storia altrettanto cruda ed estremamente sopra le righe, aprendo la strada a una serie di nuovi spunti di riflessione, critiche sociali e sviluppi incredibili, perfettamente in linea con la satira vista finora anche nel fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson. Questa volta il testimone di un mondo complesso e negativamente sfaccettato passa nelle mani di alcuni giovani che non hanno alcuna idea di quello che il mondo stesso stia tessendo sulle loro spalle. Con Gen V una storia di crescita diventa la scusante per ritrovare dinamiche familiari agli appassionati, pur se inserite in un intreccio che sa come appassionare dall’inizio alla fine, impreziosendo quanto visto fino ad ora con tutto il resto. 

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Di cosa tratta Gen V?

La storia di Gen V è tanto diretta quanto complessa, ed è estremamente accessibile soprattutto a coloro che conoscono The Boys (anche se non è fondamentale l’averla vista) e il suo stile pulp, unico e folle. I fan della serie e del fumetto, infatti, troveranno e riconosceranno facilmente alcuni elementi stilistici centrali anche negli altri prodotti, in un percorso estremamente affascinante, originale, diretto, sfrontato e senza filtri proprio come in passato. Al centro di tutto troviamo Marie Moreau (interpretata da Jaz Sinclair), un'adolescente con un passato difficile e complesso, dotata del potere di controllare il sangue, che riesce ad essere ammessa alla prestigiosa Godolkin University School of Crimefighting, un campus studentesco dedicato a preparare i Super del futuro sotto la solida giurisdizione della Vought International.

L’incontro con gli altri studenti non sarà facile per lei, complice un passato difficile tratteggiato da alcuni momenti segnanti che ne hanno determinato la crescita fino a questo punto. Marie è una ragazza taciturna ma speranzosa di trovare il proprio posto nel mondo, mettendosi al servizio dei modelli positivi che la società le ha insegnato fin da bambina. In parallelo, però, Gen V getta le basi di un contesto dai tratti particolari e misteriosi, alternando a uno spirito pseudo-teen una realtà sporcata da alcune ombre, collocandosi in un lasso di tempo facilmente riconoscibile dai fan. Il grande valore di questa storia risiede nella sua immediatezza, in quel particolare spirito diretto capace d’introdurre ai fan un gruppo di adolescenti, in un contesto sui generis, spinti a confrontarsi con un’esistenza fatta di scelte fuori dal comune e un orribile mistero sottocutaneo in attesa di essere svelato. 

Partendo da una premessa del genere Gen V imbastisce un racconto generazionale pronto a riflettere sia sull’identità dei suoi giovani protagonisti, che su quello che vivono ogni giorno in un mondo in cui la verità è soltanto uno strumento opzionale, fuori da ogni regola comportamentale e di marketing.

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Gen V è all'altezza delle sue origini?

Assolutamente sì. Stiamo parlando di uno spin-off abbracciante pienamente il "tocco" che da sempre caratterizza gli sviluppi di The Boys, mescolando l'adolescenza dei suoi protagonisti a un contesto che non fa sconti a nessuno. La satira sulla moderna società americana, quindi, torna più rilevante che mai, visibile e incisiva, aprendo la strada a una serie di nuove riflessioni che spaziano dall'interiorizzazione puramente soggettiva della vita ei suoi modelli, all'identità di massa facilmente condivisibile e comprensibile, fino a toccare le aspettative sociali e familiari distorcendone le possibilità narrative all'estremo. 

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Courtesy of Prime Video
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Gen V è uno di quei prodotti che non si fa alcuno scrupolo a utilizzare i suoi stessi personaggi per discutere di tematiche diverse, arrivando a costruire una trama corale che non esita a essere cruda e brutale quando intende denunciare qualcosa. Così, i disagi dell'adolescenza vengono facilmente esagerati quando si scontrano con un contesto socio-adulto dominato dal successo, in cui la falsità è l'unica regola da seguire rigorosamente per brillare a discapito del prossimo. In questo senso la serie è simile a The Boys, offrendo la possibilità di esplorare la corruzione vista finora attraverso il punto di vista e l'ingenuità dei giovani che vi si avvicinano per la prima volta, prendendo in considerazione anche la dimensione politica, centrale nei ragionamenti sociali di un mondo inquietantemente vicino e simile al nostro. 

Critica Feroce e crudele ma... saporita e attuale

Gen V Inoltre, concentra i suoi ragionamenti narrativo-concettuali pure sull'accettazione di sé, sulle problematiche legate alla famiglia e all'identità nella società adulta, sul razzismo di matrice sessuale, sul rifiuto del progresso sociale, sulla capitalizzazione morbosa di ciò che i giovani desiderano e pensano senza alcun tipo di supporto sincero, strutturando un intreccio capace di mescolare elementi provenienti dalla dimensione personale, con la politica e i suoi più subdoli strumenti di controllo e manipolazione delle masse. Una possibilità del genere dimostra inequivocabilmente che un mondo come quello di The Boys ha ancora molto da raccontare e da esprimere; è sufficiente spostare l'attenzione altrove, lontano da Butcher e i suoi, perché tutto cambi, pur restando profondamente coerente con il materiale d'origine. La voce degli autori, qui, ritorna più potente che mai e senza compromessi nell'illustrare le vicissitudini che coinvolgono Marie e i suoi compagni di campus, mettendo costantemente l'accento su numerose ipocrisie contemporanee che fanno parte della nostra stessa vita.

Il risultato è un prodotto seriale che lascia a bocca aperta per la cura generale, uno spin-off obbligatorio da vedere se fan di The Boys, in grado di trasmettere le sue stesse identiche sensazioni, rinfrescandole con spunti ancora interessanti e indirizzati a un target sia ampio che specifico. La svolta teen, in Gen V, diventa il pretesto per parlare di un’intera generazione e dei cadaveri che si trascina dietro, fornendo un punto di vista inedito su un mondo fittizio parecchio sfaccettato e variegato, introducendo quelle svolte brillanti e imprevedibilmente provocatorie che fanno sempre piacere agli appassionati.

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Personaggi fuori dal comune, un contesto all’apparenza sano ma caratterizzato da dinamiche marce fino al midollo, un approccio alla violenza splatter e supereroistica anche creativo e sempre diretto, e una serie di elementi narrativi che sanno come alimentare la curiosità spingendo a continuare nella visione. Tutto questo è Gen V, proponendo ai fan di The Boys, e al pubblico in generale, qualcosa dal sapore sia familiare che inedito, e confermando l’anima fuori dalle righe di un mondo sia prolisso che complesso, ma soprattutto oltremodo sperimentale, anche dal punto di vista formale. 

Commento

Voto di Cpop

80
Gen V stupisce in generale per quanto concerne sia la storia, che la cura formale generale. Stiamo parlando di uno spin-off con una narrazione impegnata in una serie di sviluppi convincenti dall'inizio alla fine, in grado di appassionare con personaggi e momenti di immediata comprensione e feroce lettura socio-politica. Il tutto tratteggiato da quella follia senza filtri che non guasta mai, direttamente dal mondo di The Boys.

Pro

  • Storia avvincente.
  • Personaggi con cui è facilissimo entrare in contatto.
  • Cura narrativa e formale generale.
  • Critica sociale ferocissima ad alcuni aspetti della nostra contemporaneità.

Contro

  • Non conoscendo The Boys possono sfuggire alcuni dettagli interessanti.
  • Non adatta agli stomaci deboli.
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