The Boys, i supereroi non convenzionali di Garth Ennis e Prime Video

Scoprite le origini e i personaggi di The Boys: dalla scorrettissima serie a fumetti di Garth Ennis e Darick Robertson alla serie TV Prime Video.

Autore: Rossana Barbagallo ,

Eroi da ammirare o nemici da temere? Se vi state chiedendo quando è necessario farsi questa domanda sui supertizi, forse dovreste affidarvi alla risposta generosamente offerta da Prime Video: The Boys. Nel palinsensto del servizio streaming di Amazon, infatti, fa bella mostra di sé la serie creata da Erik Kripke, tratta dall'irriverente fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson, in cui i supertizi in calzamaglia dismettono i panni degli eroi e si mostrano in tutta la loro spietata, ferita e devastante umanità. E l'unico superpotere sembra essere la perfidia.

Quattro stagioni, una serie spin off dedicata alle nuove generazioni di eroi, Gen V, e una miniserie animata dai toni decisamente spinti, Diabolical. Ecco come Prime Video ha riscritto il mito dei supereroi, affiancando a una visione altrettanto atipicia e violante come la serie animata di Invincibile una visione più cinica, sanguinosa e politicalmente molto scorretta del Lato Oscuro dei super. Ma tutto questo non sarebbe mai esistito senza Garth Ennis e il suo leggendario gusto per l'eccesso.  

La quarta stagione di The Boys basata sul fumetto omonimo, creato da Garth Ennis e disegnato da Darick Robertson, è in arrivo su Prime Video. Questa serie è conosciuta per essere una delle più scorrette, violente e irriverenti storie di anti-supereroi mai letta o vista sul piccolo schermo!

Le origini di The Boys

Lo showrunner Erik Kripke ha mostrato di aver bene in mente la genesi di The Boys:

Abbiamo iniziato con l'intenzione di prendere un po' in giro il genere dei supereroi, di ribaltarlo... Man mano che procedevamo, ci siamo resi conto che è la serie perfetta per descrivere il momento in cui stiamo vivendo. La serie parla davvero di cosa succede quando si utilizza la celebrità per manipolare le persone, e si usa il potere per far sì che l'uomo comune vada contro i propri interessi.

Interpretazione legittima, ma per capire lo spirito autentico della imprese di Butcher e compagni dobbiamo accettare una verità ineluttabile: Garth Ennis ha un'evidente antipatia per i supereroi. Vuoi per il retaggio della cultura britannica da cui l'autore irlandese proviene, che vede in queste figure in tutine attillate e colorate tipicamente americane un simbolo di infantilismo (la stessa cultura che ha sfornato talenti noti per il loro approccio anti-eroistico ai personaggi che hanno creato, come Alan Moore o Neil Gaiman); vuoi un po' per il fatto che i superhero comics sembrano ripetersi sempre all'infinito, come dichiarato dallo stesso Ennis in un'intervista

Trovo che la maggior parte delle storie di supereroi sia completamente insignificante. Il che non vuol dire che non credo che ci sia un potenziale per il genere: Alan Moore e Warren Ellis hanno entrambi svolto un lavoro interessante con l'idea su come potrebbe essere e pensare al di là dell'essere umano, vedi Miracleman, Watchmen e Supergods. Ma fino a quando l'industria sarà orientata a soddisfare la domanda del pubblico, vale a dire far fare la stessa cosa per sempre agli stessi personaggi dai colori vivaci, non vedrai mai una vera crescita. Le storie non possono finire, quindi non significheranno mai niente.

Ma arrivare addirittura a renderli i cattivi della storia ha creato tutta una nuova idea di supereroi, la quale ha sfondato, dritta come un tir contro una vetrina, i canoni tipici del mondo fumettistico e ha ribaltato tutto ciò che sapevamo su questi personaggi.

A livello embrionale abbiamo avuto avvisaglie che qualcosa di grosso si sarebbe mosso in tal senso quando, nel 2002, Garth Ennis pubblicava La Pro con Image Comics: un piccolo e divertente fumetto in cui la vera supereroina della storia è una prostituta scalcagnata e volgare che ha ricevuto in dono dei superpoteri, quasi per caso, mentre quelli che credono di essere i salvatori del pianeta sono sostanzialmente dei tizi in calzamaglia che celano i loro istinti più squallidi dietro una facciata da uomini retti e valorosi. Senza alcuna censura, assistevamo a scene di violenza, sesso e imprecazioni come se piovesse, tuttavia la figura del super come spietato e malvagio non era ancora presente, se non nelle intenzioni di Ennis.

Intenzioni che, nel 2006, hanno dato alla luce questo pargolo ribelle: The Boys, la più impietosa critica agli eroi in spandex (oltre che al sistema economico e governativo in cui si muovono, ma ci arriveremo dopo). Insieme a Darick Robertson, Garth Ennis si era lanciato in questa avventura dai toni decisamente sopra le righe iniziando a pubblicare la serie con Wildstorm, costola della DC Comics, proponendo il prodotto con la promessa di:

Superare Preacher in “preachitudine”

Tuttavia, queste intenzioni non si armonizzavano affatto con le corde di un'etichetta come DC: non solo si esponevano al pubblico ludibrio le figure chiave dell'etichetta, ma con The Boys era come fare coesistere personaggi come Butcher e i suoi ragazzi o il Patriota & Co. nello stesso universo di cui facevano parte da sempre Superman e Batman. Tutto ciò era diventato fuori discussione dopo appena sei numeri.

Sono solo (cattivi) ragazzi...

L'irriverente serie a fumetti si basa su un presupposto fondamentale: nel mondo in cui si svolgono le vicende, i supereroi sono reali, vivono tra di noi e sono delle vere e proprie star. Tuttavia, sebbene si mostrino al pubblico come irreprensibili e valorosi paladini che garantiscono la sicurezza dei cittadini e si battono nella lotta contro il crimine, essi abusano in realtà dei poteri in loro possesso per dare fondo agli istinti più bassi della natura umana. Alcol, droghe, perversioni sessuali, omicidi ed efferatezze varie ed eventuali sono le occupazioni principali dei super, nascoste alla gente comune e messe in atto nella certezza che rimarranno sempre impunite, senza contare le vittime collaterali delle loro presunte gesta eroiche e di cui non si preoccupano affatto.

I supereroi fanno parte di una delle più grandi corporazioni al mondo, la Vought American, che li ha creati (attraverso la somministrazione di un siero, il Composto V, creato da uno scienziato nazista negli anni '40, per utilizzarli come dei veri e propri prodotti di marketing. Essi perciò sono protetti dalla potente compagnia, la quale allunga i suoi tentacoli anche a livello governativo e cerca di promuovere i suoi super affinché entrino a far parte dell'esercito americano come delle armi umane a tutti gli effetti. I Sette sono i Super più importanti della compagnia, il gruppo di punta della Vought, e il loro capo è il Patriota, accompagnato da Queen Maeve, Black Noir, Abisso, A-Train, Jack da Giove e la nuova arrivata Starlight, in sostituzione di Fiaccola.

In questo scenario si muovono i Boys: un gruppo di uomini al soldo della CIA che hanno il compito di tenere d'occhio le malefatte dei supereroi e porre loro dei limiti usando le cattive quando questi vengono valicati, benché tra le loro prerogative vi sia anche quella di poter eliminare i loro antagonisti qualora fosse necessario. Anch'essi, talvolta, fanno uso di piccole quantità di Composto V per ottenere una maggiore forza e riuscire così a tenere testa ai poteri dei Super e, in questo contesto, rappresentano i veri eroi della vicenda.

I personaggi di The Boys

I due principali gruppi che si trovano a fronteggiarsi nei 72 episodi del fumetto sono i The Boys e The Seven. Non solo. A loro sono dedicati anche tre spin-off per un totale di ben 18 episodi. Ora vi presenteremo i personaggi dei due gruppi, ma tenete presente che le descrizioni potrebbero contenere spoiler sulla trama sia del fumetto che della serie TV di Prime Video. Continuate a leggere "a vostro rischio e pericolo".

Billy Butcher - The Boys

Il caposquadra è Billy Butcher, un inglese massiccio, duro e spietato che, mentre manipola gli altri per i propri scopi (compresi i compagni), ha sempre un sorriso sulle labbra che sembra voler dire “Sono sempre un passo avanti a te e non lo sai ancora”. Il suo unico scopo di vita è farla pagare ai Super, ai Sette in particolare, e far sì che non “oltrepassino” la staccionata, benché ben presto sarà chiaro che il suo obiettivo principale è il Patriota, colpevole di aver stuprato sua moglie, Becky.

Butcher si configura quindi come il motore del gruppo e le sue continue macchinazioni – supportate dalle risorse fornite da Susan Reiner, con la quale intrattiene una relazione a dir poco impetuosa – sono ciò che muove i Boys nella lotta contro i cattivi di questo mondo. Il capo del quintetto è poi sempre accompagnato dal suo fedele bulldog terrier, Terrore, il quale risponde prontamente ai comandi impartiti dall'inglese (come “Trombalo!”) ed è sempre pronto a guadagnarsi una bella dose di coccole dal gruppo.

Hugie Campbell - The Boys

Butcher assolda ben presto un altro membro, in sostituzione di Mallory, un componente che non fa più parte dei Boys: Piccolo Hughie, un ometto scozzese rimasto vittima delle azioni incontrollate dei super quando uno di essi, A-Train, ha travolto e ucciso la sua fidanzata mentre era intento ad utilizzare la sua super-velocità, senza preoccuparsene. Suo malgrado, Hughie accetta di lavorare nella squadra sotto l'egida della CIA, non foss'altro che per ottenere giustizia, ma si renderà conto molto presto che i Boys non sono affatto come se li immaginava e capirà di trovarsi in una situazione piuttosto scomoda, per usare un eufemismo.

Folli scatenati pronti a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi, utilizzando ogni mezzo possibile, dall'ultra violenza allo spionaggio: questi sono sostanzialmente gli individui con cui si ritrova a lavorare Hughie, un uomo dal carattere diametralmente opposto. Già dall'aspetto da “uomo ordinario” (basti pensare che il personaggio è stato creato sulle fattezze dell'attore Simon Pegg) e dalle sue reazioni di fronte alle efferatezze dei compagni, capiamo che il Piccolo non è un tipo violento e non possiede nemmeno quelle skill necessarie a spiare le malefatte dei Super; il suo bisogno di giustizia (e vendetta) si scontra così con la consapevolezza di essere entrato a far parte di un mondo per lui scioccante, fatto di sangue, foto e video di orge super, segreti governativi sulla sicurezza nazionale che manderebbero chiunque ai matti e in, generale, un clima di assoluta follia.

Il Francese - The Boys

Sul Francese vi è un certo alone di mistero: basti pensare che quando racconta del suo passato, persino i suoi genitori lo chiamano “Francese”; ciò che è evidente è la sua esperienza nel campo delle uccisioni e, nonostante sia spesso molto amichevole, quando perde le staffe diventa una furia incontrollabile. Sebbene di lui si sappia ben poco, i suoi sentimenti per la Femmina non sono proprio così segreti. Le sue attenzioni per lei, i suoi tentativi di convincerla a non lavorare per la mafia, la sua costante presenza al fianco della giovane donna restituiscono il lato tenero del folle Francese.

La Femmina della Specie - The Boys

La Femmina è stata resa un esperimento da laboratorio fin dalla più tenera età, quando ha ingerito per errore una grossa quantità di Composto V, divenendo una creatura dotata di una forza tanto sorprendente quanto incontrollabile. La ragazza è stata poi liberata dai Boys (in una scena degna di nota che è una violentissima e divertentissima citazione ad Alien, con tanto di “Escono dalle fottute pareti!”) e la sua furia cieca è stata imbrigliata nelle attività di lotta contro i Super grazie alla pazienza e alle cure del Francese. La piccola e minuta Femmina potrebbe apparire come una strana ragazzina asiatica, ma in realtà è una killer spietata, per la quale uccidere rappresenta un vero bisogno, tanto da mettersi al soldo della mafia per un certo periodo.

Latte Materno - The Boys

La banda comprende anche Latte Materno, un omaccione tutto muscoli che si occupa perlopiù della parte relativa all'intelligence dei Boys, con attività di spionaggio e intercettazioni. Il vestito non fa il monaco, nel suo caso: la sua corporatura massiccia e le sue espressioni spesso impassibili lo rendono un tipo piuttosto minaccioso, ma in realtà è forse il membro più pacato e razionale del gruppo, qualità che lo avvicineranno molto a Hughie, al quale darà preziosi consigli e avvertimenti.

Latte Materno conquista così la fiducia del Piccolo, anche grazie al fatto di essere colui che lo indirizzerà verso Mallory, l'ex membro dei Boys, al fine di ottenere alcune informazioni che Butcher sembra restio a svelargli; L.M. È anche il primo a raccontare ad Hughie il suo passato e a confidargli che la sua stazza e la sua forza derivano dalla contaminazione da Composto V cui sua madre è stata inconsapevolmente sottoposta sul luogo di lavoro.

Gli alleati dei Boys

I Super sono il male. E i Boys sono la cura. Tuttavia non possono fare sempre tutto da soli ed è per questo che spesso ricevono un prezioso supporto nella raccolta di informazioni attraverso La Leggenda: un burbero e piccolo vecchietto che lavorava come editor alla Victory Comics, casa editrice in cui vengono disegnati e pubblicati i fumetti elogio ai supereroi. Abbandonato il lavoro, La Leggenda vive ora nello scantinato della fumetteria di Giuseppe e Sean McGuinea, circondato da pile di fumetti, documenti Top Secret e, occasionalmente, qualche prostituta di bassa lega, mentre si occupa di smascherare le ignominie e i vizi dei Super attraverso l'attività dei Boys. La Leggenda sembra essere, in buona sostanza, la parodia scorretta, disillusa e sboccata di Stan Lee, benché non si tratti solo di una “caricatura”: il grinzoso anziano giocherà infatti un ruolo fondamentale nel fare scoprire ad Hughie una vera e propria miniera d'oro di informazioni.

A coadiuvare i “ragazzi” nelle loro assurde e sanguinose imprese, vi è anche Salsiccia dell'Amore: non è difficile immaginare perché l'omaccione grande e grosso venga chiamato così, tuttavia questo è solo il suo nome da Super. Sì, perché il russo barbuto si chiama in realtà Vasili Vorishikin e in passato faceva parte del gruppo di supereroi Glorioso Piano Quinquennale. Nonostante i suoi trascorsi, Vas sembra però essere uno dei pochi Super ad aver utilizzato i suoi poteri per il bene della patria e si dimostra prezioso nell'aiutare i Boys a sconfiggere i cattivi, con il suo animo gentile ed il sorriso sempre stampato in faccia.

Benché con parecchio attrito, poi, i Boys ricevono fondi economici ed informazioni vitali dai loro “datori di lavoro”, la CIA. Qui vi è il direttore dell'agenzia, Susan Reiner, la quale ha un rapporto turbolento con Billy Butcher: oltre a fornire alcuni incarichi al gruppo, intrattiene con l'inglese una relazione sessuale a base di imprecazioni e insulti che sembra divertire parecchio il capo dei Boys. Alcune informazioni, spesso inaccessibili, vengono date poi da Kessler, un agente della CIA chiamato dai ragazzi “La Scimmia” (a causa di un episodio bizzarro che coinvolgeva due scimmie e le orecchie di Kessler). Questi possiede inoltre uno strano feticismo (come del resto tanti altri personaggi della serie): è sessualmente attratto dalle atlete delle paraolimpiadi, tanto da masturbarsi mentre assiste alle loro competizioni.

Il Patriota - The Seven

Passando ai Sette, troviamo il Patriota, conosciuto anche come Homelander nella versione originale. È una mescolanza egocentrica, perversa e dispotica, ma allo stesso tempo abile nel mantenere un'apparenza eroica, che ricorda sia Captain America che Superman. È impossibile non pensare alla run di Spencer su Capitan America come agente dell'Hydra, o al fumetto Red Son di Millar, dove in un ipotetico universo Superman atterra in Unione Sovietica. Il Patriota è il capo e, a quanto si sa, il membro più potente dei Sette.

È la faccia opposta della medaglia di questo mondo supereroico, sporco di sangue e violenza. La squadra è l'orgoglio e il gioiello della Vought America, e il Patriota ne è il punto di riferimento, ma il team è una versione distorta della Justice League. Il Patriota, di cui non si conosce il suo vero nome, è dotato di una forza sovrumana, una resistenza straordinaria, il potere di volare e la capacità di emettere raggi energetici dagli occhi. Se state pensando a un supereroe con la S sul petto, una tuta blu e un mantello rosso ci avete azzeccato!

La versione ufficiale fornita dalla Vought America al pubblico parla di un alieno atterrato sul suolo americano, cresciuto con i valori patriottici e impegnato nella difesa della nazione. La realtà, però, è molto diversa.

Queen Maeve - The Seven

Queen Maeve è il membro femminile del gruppo, spesso considerata l'equivalente di Wonder Woman. È dotata di una forza sovrumana, una resistenza eccezionale e la capacità di volare. Indossa poi un'armatura da guerriera. In quanto unica donna nel gruppo, insieme alla recluta Starlight, si trova spesso a fronteggiare insieme a lei delle molestie sessuali da parte dei loro colleghi. In passato, Queen Maeve era una fervente sostenitrice dell'uguaglianza di genere e dei diritti delle donne nell'industria dei supereroi.

Tuttavia, è rimasta profondamente traumatizzata e demoralizzata dall'insuccesso dei Sette nel gestire l'attacco terroristico dell'11 settembre, che ha portato alla distruzione del Ponte di Brooklyn. Questo evento ha dato origine ai Boys e ha portato Queen Maeve a cadere nell'alcolismo, perdendo la sua motivazione e la sua determinazione.

A-Train - The Seven

A-Train, conosciuto anche come "il Flash della situazione", è un supereroe super-veloce ma anche estremamente arrogante e senza scrupoli. È a causa della sua noncuranza ed egoismo che Hughie Campbell assiste alla morte della sua ragazza in modo tragico e diretto, schiacciata da A-Train durante un suo impetuoso scontro.

A-Train è il membro più giovane dei Sette, reclutato nel gruppo per sostituire Mister Maratona. In passato, faceva parte di un gruppo di supereroi minori chiamato i Teenage Kix, che si scontrava spesso con i Boys nei primi numeri della serie. A-Train è coinvolto nell'uso di droghe e spesso si comporta in modo spregevole come  quando bullizza Starlight e commette altre azioni nefaste.

Black Noir - The Seven

Il membro più enigmatico del gruppo, ricorda con il suo atteggiamento oscuro quello di Batman, ma lo supera in quanto a introversia. Non rivela mai nulla di sé né tantomeno parla. La sua identità, così come il suo aspetto costantemente nascosto dietro una maschera nera total body, rimane avvolta nel mistero per molto, moltissimo tempo.

Anche le sue abilità non sono ben definite, ma si dice che sia estremamente potente, forse persino più del Patriota. Questo potrebbe spiegare perché è considerato uno dei "tre grandi" dei Sette, insieme al Patriota e a Queen Maeve, in pratica l’equivalente distopico della Trinità nella Justice League.

L'Abisso - The Seven

Isprirato al personaggio di Aquaman, ma vestito con una tuta da palombaro, dettaglio accuratamente eliminato nella serie televisiva di Amazon. Nel fumetto, tuttavia, sostiene di non potersi togliere la tuta per colpa di una maledizione. Oltre al titolo di Re dei Sette Mari, possiede il potere di volare, colpire con forza e resistere ai colpi più duri. Leggermente più tranquillo degli altri sei membri del supergruppo, non si è comunque fermato nel tentativo di abuso su Starlight.

Starlight - The Seven

La giovane, ottimista e inizialmente piuttosto ingenua, è l'ultimo membro ad entrare nel gruppo e rappresenta probabilmente il profilo più originale per questo gruppo di supereroi: oltre a possedere il potere di volare, praticamente un requisito standard, è in grado di manipolare e canalizzare l'energia e la luce, utilizzandole per creare potenti onde d'urto capaci di accecare e colpire i nemici.

La sua ispirazione proviene dalla meno conosciuta Stargirl dell'universo DC, ma Starlight perde molto presto la sua ingenuità quando viene assunta dai Sette in seguito al "ritiro forzato" di Lamplighter, l'equivalente di Ennis per Green Lantern.

Victoria Neuman

Victoria Neuman è una delle principali antagoniste dei “Super” che sta acquisendo un ruolo sempre più importante nella serie. Membro del Congresso e fondatrice del Federal Bureau of Superhuman Affair mantiene un profilo pubblico molto diverso dalla realtà.

Se ufficialmente è una anti-supereroi Victoria altri non è che “Head Popper” l’assassina di alcuni membri del Congresso stesso, della vice direttrice della CIA Susan Raynor e del “padre putativo” del Patriota Jonah Vogelbaum. Il suo ruolo di Direttore dell’FBSA, unito alle sue capacità la rende una delle figure più pericolose della serie, virtualmente capace di qualsiasi cosa.

Ashley Barrett

Ashely Barrett è una dei principali protagonisti di The Boys ed è la ex Amministratrice Delegata ed ex Direttrice della gestione delle pubbliche relazioni dei Sette. Non ha poteri come i Supe ma è una manipolatrice esperta e senza scrupoli, che persegue i propri obbiettivi senza curarsi di eventuali vittime o danni collaterali.

Decisamente epiche le sue discussioni con Patriota e altri membri dei Sette quando entrano in disaccordo, magari solo perché un Super si è dimenticato una battuta, non ha rispettato il copione o ha mancato un evento perché intento a salvare una vita. Il suo carattere la porta a eccessi e manie che sfociano in comportamenti sessuali sfrenati o a strapparsi i capelli fino a diventare praticamente calva.

Soldier Boy (Soldatino)

Uno dei Supe più anziani, forse il più anziano, è Benjamin (o più semplicemente Ben), conosciuto come Soldier Boy. La sua storia inizia negli anni a cavallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale quando la Vought lo trasforma in un super soldato grazie al siero (vi ricorda qualcuno? Si, avete indovinato) e lo manda a combattere i nemici al comando dei Payback, un altro gruppo Supe.

Tuttavia, dietro l'aura di eroismo e coraggio si celano anche segreti oscuri. La sua partecipazione a operazioni militari segrete e il suo coinvolgimento con il controverso Vought International gettano un'ombra sul suo retaggio. Nella serie, Soldier Boy si trova ad affrontare nuove minacce sovrumane e deve fare i conti con le sue azioni passate. La sua evoluzione come personaggio è un viaggio nel tempo ricco di chiaroscuri, che ci mostra  la complessità del carattere e dei sentimenti che caratterizzano un supereroe.

Firecracker

Firecracker è una supereroina appartenente ai Sette che ha il potere di gestire il fuoco in tutte le sue sfaccettature. Molto attraente e dotata di una personalità scintillante, riesce a catturare l'attenzione di tutti, ma dietro l'immagine appariscente si nasconde un lato oscuro e ambiguo, in cui spesso i fini personali sembrano prevalere sulla giustizia e l'altruismo. Grazie alla sua capacità di generare e controllare esplosioni, Firecracker rappresenta una forza difficile da affrontare per chiunque le si opponga.

Tuttavia, questo potere non è sempre utilizzato per il bene comune ma, piuttosto, a proprio vantaggio ed è uno dei pochi personaggi a combattere anche con le armi. Il personaggio di Firecracker è ricco di sfaccettature e ci offre uno sguardo critico sulla moralità dei supereroi in The Boys e sulle conseguenze delle loro azioni.

Ryan Butcher

Come vuole la retorica di The Boys i suoi personaggi hanno sempre qualcosa di speciale. Non scappa a questa regola nemmeno Ryan Butcher, figlio di Patriota e Rebecca Saunders (moglie di Billy Butcher), Ryan è una figura centrale che aggiunge un elemento di mistero e dramma alla trama.

Il giovane Ryan è un ragazzo speciale che eredita poteri eccezionali dai suoi genitori. Tuttavia, la sua età e la mancanza di controllo lo rendono vulnerabile, incontrollabile come solo un adolescente sa essere e, per questo, desiderato da diverse fazioni. La Vought International lo considera un potenziale strumento di potere, mentre i Boys cercano di proteggerlo a ogni costo. 

La scoperta e la crescita di Ryan Butcher diventano una delle sfide più grandi per il gruppo dei Boys, poiché il destino di questo giovane supereroe potrebbe avere conseguenze epocali. In lui si rivedono un po’ le problematiche dei giovani allievi di Charles Xavier che devono decidere come gestire i propri poteri all’interno di quella tempesta ormonale che è l’adolescenza.

Supersonic

Supersonic è un personaggio molto particolare nell’universo di The Boys. Entra nell’orbita dei Sette grazie alla sua partecipazione al reality American Hero a cui ha avuto accesso per aver fatto parte di una rock band di supereroi col soprannome di Drummer Boy. Durante quel periodo ha cantato anche al compleanno di Patriota e, dopo la sua svolta solista, cambia nome in Supersonic per la sua capacità di muoversi così velocemente da risultare praticamente invisibile.

Si scopre anche che è stato il primo “fidanzatino” di Starlight che lo avvisa della scarsa sanità mentale di Patriota e gli consiglia di non entrare nel gruppo. La sua morte, sembra per mano di Patriota stesso geloso del successo di Supersonic all’interno del gruppo, è uno dei punti di svolta della terza stagione e pone le basi per una quarta stagione spettacolare per le sfide al potere che si stanno materializzando all’interno dei Sette.

L’antieroismo secondo Garth Ennis

The Boys non è la sola storia di Garth Ennis a mostrare in modo spietatamente sconvolgente il lato oscuro e degradante dell'umanità, anche se amplificato dagli steroidi e dai superpoteri. Tuttavia, questa rappresenta forse il caso in cui gli elementi tipici di Ennis sono più numerosi e densi. L'impatto sul pubblico, dopo il trasferimento dalla DC alla Dynamite Entertainment, è stato esplosivo, e non sorprende che l'editore di Batman e Superman abbia cercato di allontanarsi da questa produzione che attinge così tanto dai personaggi della Justice League.

In Italia, dove l'iconoclasta figura dell'anti-eroe è forse celebrata ancora più frequentemente di quella dell'eroe positivo, Panini Comics è stata spinta a pubblicare ristampe dei volumi periodici e, nel 2012, a ripubblicare la serie da capo in formato mensile. Con la popolarità raggiunta dal Marvel Cinematic Universe, l'idea di The Boys è tornata a essere molto attuale, tanto che Prime Video ha deciso di farne una serie TV.

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Non viene risparmiato proprio nessuno. I Super in The Boys sono sostanzialmente lo specchio distorto - e onesto - di molti dei personaggi più amati di sempre, figli delle major che dominano il mercato fumettistico e cinematografico.

I Sette rappresentano la parodia cattiva della Justice League della DC, con qualche accenno ai supereroi Marvel qua e là, come con il Patriota, il quale sembra essere un misto tra Superman e Capitan America, o Black Noir, molto più simile a Black Panther che a Cyborg. Tuttavia nell'universo creato da Ennis e Robertson i personaggi dotati di superpoteri sono molteplici e ispirati anche ad altri gruppi celebri: ad esempio, i Rappresaglia sono un chiaro riferimento (sin dal nome) agli Avengers, con Soldatino ispirato a Capitan America, Contessa Cremisi a Scarlet Witch, Aquila l'Arcere ad Occhio di Falco, Mind Droid a Visione e così via.

Tra i super gruppi presenti in The Boys vi sono poi anche i G-Men. Una fetta consistente di introiti della Vought American arriva proprio da questo gruppo molto acclamato dal pubblico (il quale ne conosce però solo le gesta fumettistiche) e persino i suoi membri sentono di essere parte di una grande famiglia, sebbene essa stessa sia poi divisa in altri super gruppi minori come G-Wiz o G-Force. Se c'è qualcosa in tutto ciò che vi suona familiare, è perché i G-Men non sono altro che la parodia degli X-Men.

Degli storici supereroi mutanti ideati da Stan Lee per Marvel Comics sappiamo più o meno tutti qualcosa: molto potenti grazie alle capacità donate loro dalla mutazione del cosidetto Gene X, ma anche costantemente discriminati dal resto del mondo in quanto potenziale pericolo all'integrità umana. Gli uomini comuni temono, in sostanza, che l'Homo Sapiens Superior, come vengono definiti gli X-Men, soppianterà l'Homo Sapiens, anche a causa delle azioni di Magneto, uno dei nemici storici del gruppo, il quale ritiene che la razza mutante debba dominare sulla Terra.

Guidati e addestrati dal telepate Charles Xavier, essi vivono allo Xavier Institute for Higher Learning, accolti come membri di una famiglia, e combattono le minacce cui il mondo periodicamente va incontro, sebbene allo stesso tempo debbano vedersela a ogni piè sospinto con il razzismo di cui sono vittime a causa dei loro poteri mutanti. I cosiddetti "belli e dannati".

Nei fumetti degli X-Men assistiamo comunque alle loro gesta eroiche nei confronti dell'umanità: nonostante spesso sia solo una "relazione a senso unico" e raramente ci sarà qualcuno a dire loro "Grazie", questi supereroi si dimostrano sempre retti e fedeli verso il genere umano, provando di essere sì delle creature dotate di superpoteri, ma anche degli esseri umani. In The Boys, invece, le cose vanno diversamente.

In The Boys assistiamo ad un completo ribaltamento di ciò che gli X-Men fanno, o meglio, di ciò che ci viene mostrato su di loro, mentre viene messa in scena una loro brutale caricatura che, in fondo, ci fa sorgere qualche timoroso dubbio. John Godolkin, ovvero colui che dovrebbe essere il Professor X, non è un mentore o un capo esemplare: è un pedofilo che rapisce dei bambini per abusarne e iniettare loro il Composto V, facendone i suoi adepti e compiendo su di essi una sorta di lavaggio del cervello. Tanto che i G-Men sono realmente convinti di voler stare al suo fianco e vivere nella grande casa che Godolkin ha messo loro a disposizione con l'aiuto della Vought.

Qui i Super non sono impegnati in duri allenamenti o addestramenti per i futuri combattimenti sul campo (cosa che invece tiene spesso occupati gli X-Men nella Stanza del Pericolo), ma si lasciano andare perlopiù a feste o sontuosi banchetti: fanno insomma la bella vita a spese della Vought, mentre il loro eroismo è presente solo su carta stampata.

Come accade spesso in The Boys, non vi saranno mai delle scene in cui i G-Men operano un salvataggio o sventano i piani di un cattivissimo alieno, intenti come sono a godere dei benefici che la fama (immeritata) gli ha donato. Ecco allora che anche qui abbiamo un rapporto a senso unico, ma in maniera inversa: mentre il pubblico là fuori li acclama e attende che le loro azioni fumettistiche diventino realtà quando ce n'è più bisogno, i G-Men continuano a vivere la loro menzogna dorata senza preoccuparsi del fatto che con i loro poteri potrebbero realmente salvare molte vite umane.

Perchè leggere The Boys

La serie a fumetti di Garth Ennis e Darick Robertson è pregna di violenza, contenuti sessuali espliciti, humor nero. Ma ha anche dei difetti.

Si tratta di un'opera che, benchè scorretta e irriverente come poche altre, deve la sua forza anche alle bassezze che mette in scena e che ne diventano le pietre angolari. Nonostante il lettore assista ad episodi crudi e brutali o legga battute così indecenti da strappare irrimediabilmente una cinica risata, non potrà fare a meno che continuare ad andare avanti e divorare la storia dei Boys senza soluzione di continuità. Sì, perché la domanda che ci si pone man mano che si legge questo fumetto, e che a un certo punto si porrà anche Piccolo Hughie nel corso della storia, è questa: non c'è mai fine? Davvero i Super e la Vought riescono a toccare sempre il fondo e a raschiarlo?

È come se Ennis ci esorti a voler leggere sempre di più le nefandezze di questi individui per mostrarci quanto in là si possa spingere la natura umana, e tuttavia non si tratta solo di questo. Le malefatte di questi personaggi sono tali da far montare su una rabbia impotente che tiene il lettore incollato al fumetto, facendogli pensare: "Spero che i Boys gliela facciano pagare". Perché è questo che fanno i "ragazzi" ed è questo quello che sono: i veri eroi della storia, gli uomini comuni che si battono perché altri uomini come loro non debbano subire le ingiustizie dei prevaricatori.

Segreti governativi, imprese di salvataggio fallite (in questa versione, il disastro dell'11 settembre sarebbe stato causato ANCHE dai Super), tradimenti e alleanze inaspettate: in The Boys vi sono tutti quegli ingredienti che, mescolati al cinico spiattellamento di immagini brutali sotto gli occhi dei lettori, contribuiscono ad appassionarli e a coinvolgerli. Il tutto, arricchito dai dialoghi brillanti e dalle battute pungenti che solo Garth Ennis avrebbe potuto scrivere.

Il fumetto firmato Ennis-Robertson però è anche di più. È una grande beffa verso i più noti fumetti dei supereroi prodotti fin dalla nascita di questi prodotti; è il rifiuto di tali figure e dell'ipocrisia di cui si fanno portatrici, dal momento che le imprese che compiono non sono che una faccia della medaglia.

Di fronte alla grandezza dei loro salvataggi eroici, nessuno si chiede mai "Quante vite si sono spente nel cercare di fermare il cattivo di turno?" o "Cosa fanno i supereroi dopo aver vinto una battaglia?". Ecco quindi che ci pensa The Boys a ridimensionare il tutto, con dialoghi sboccati, piogge di sangue, personaggi sadici e grotteschi. In un mercato (soprattutto) cinematografico in cui l'economia gira alla grande attorno scudi a stelle e strisce e maschere da pipistrello, spuntano fuori dei supereroi che non hanno remore alcuna sulle conseguenze delle loro azioni e si servono dei loro poteri più per mantenere quella facciata da buoni samaritani che gli è stata cucita addosso dal mercato che per essere realmente al servizio del popolo.

The Boys, però, non punta il dito in maniera velata, ma sbattendo in faccia alle major (vedi Marvel e DC) tutta la derisione possibile: ecco allora che i Super diventano le parodie con gli steroidi di eroi quali Wonder Woman (Queen Maeve), Flash (A-Train), Aquaman (Abisso), solo per citarne alcuni, i cui "sforzi" per apparire come dei salvatori sono così inutili da risultare quasi patetici.

The Boys è il figlio ribelle di quella cultura pop di cui il fumetto è uno dei massimi simboli ed elogio delle imprese supereroistiche che sono divenute col tempo quasi dei cliché. È una molotov lanciata contro le vetrate delle più importanti case editrici, mentre un aereo sorvola i cieli con uno striscione che recita "I Super fanno schifo!". Nel mirino, però, non finiscono solo le case editrici di punta che per anni hanno sfornato generazioni di eroi in spandex. In questa serie a fumetti vengono messe in discussione anche le istituzioni governative, che sembrano nascondere sotto gli occhi di tutti operazioni militari fallimentari e pericolose iniziative dietro l'egida della sicurezza nazionale.

Anche la cultura consumistica attuale non viene risparmiata da The Boys: la stessa che crea il bisogno di un consumo sfrenato di prodotti sponsorizzati da personaggi patinati innalzati a nuove divinità, benché di fatto non abbiano mai compiuto alcun "miracolo" per guadagnarsi una tale devozione.

I disegni di Darick Robertson sono poi la classica ciliegina sulla torta. Benché talvolta i colori applicati possano risultare un po' troppo artificiali, un disegnatore diverso probabilmente non sarebbe riuscito a cogliere in pieno lo spirito di The Boys e dei suoi personaggi. Le scene sono dinamiche e ben delineate per comunicare tutta la loro sanguinosa brutalità; i tratti dei protagonisti li rendono unici e riescono a trasmettere la loro personalità; ogni espressione è così marcata da dare vita propria a ciascuna figura.

Insomma, sia che amiate i supereroi sia che, come Ennis, pensiate che debbano prendersi la loro bella dose di sculacciate, The Boys è il fumetto che fa per voi. Sconsideratamente geniale, brutale, causticamente sincera e scorretta fino alla risata: la serie a fumetti di Ennis e Robertson è una di quelle opere che dovrebbero essere lette almeno una volta nella vita. Accompagnata da un buon gastroprotettore.

Dal fumetto alla serie TV

Il 2006 è l'anno dell'uscita di The Boys per Dynamite Entertainment. Già dal 2008 tuttavia vi è un primo tentativo di trasporre le violente e ciniche situazioni della carta stampata su pellicola per il grande schermo; Columbia e Paramount Pictures si sarebbero accaparrate la produzione, se solo una delle due avesse concretizzato il progetto. La saga continua: la serie a fumetti avrebbe potuto vedere la luce in TV già nel 2016, anno in cui l'emittente televisiva Cinemax avvia la produzione di una serie diretta da Eric Kripke (Supernatural), Seth Rogen e Evan Goldberg (The Interview); salvo poi che questi ultimi non possono più seguire il progetto a causa di altri impegni lavorativi.

Sembra che The Boys sia destinato a rimanere confinato tra le pagine stampate del fumetto (seppure quest'ultimo abbia avuto un'incredibile risonanza diventando un vero e proprio cult), ma ecco che nel 2017 ci pensa Amazon a prendere le redini della situazione e ad ordinare l'avvio della prima stagione, diretta da Eric Kripke e co-prodotta dai colleghi Rogen e Goldberg. La serie TV debutta quindi sulla piattaforma Amazon Prime Video nel luglio del 2019 come produzione Amazon Original – non senza aver subito però alcune censure preventive, in quanto alcune scene sarebbero state ritenute troppo esplicite persino per un prodotto che dell'ultraviolenza, il sesso perverso ed un generale e brutale cinismo ha fatto i suoi marchi di fabbrica.

Nonostante la sua carica sovversiva e destabilizzante, The Boys non poteva che ottenere un grande successo: non solo confermando lo spirito brutale, cattivo ed "ignorante" del fumetto e rimanendone fedele nei fondamenti generali, ma anche mettendo in scena un cast in grado di dare vita e personalità ai personaggi che avevamo imparato ad amare (o odiare) nella serie a fumetti.

Se la serie a fumetti firmata Ennis-Robertson è sopra le righe, spietata, pregna di violenza e contenuti sessuali espliciti, la versione seriale di The Boys non è da meno, con scene che valicano i limiti del concepibile e mostrano un'altra faccia dei supereroi che decenni di fumetti e cinecomics non hanno mai reso evidente: quella di individui brutali che usano i loro poteri per salvare vite umane tanto quanto per distruggerle senza battere ciglio.

Il prodotto per piccolo schermo di Eric Kripke ha però diverse differenze sostanziali con il suo corrispettivo cartaceo, se non altro proprio per la sua insita natura di serie destinata alla TV (o allo streaming, più precisamente) che necessita di modalità, tempi e spazi differenti rispetto ad un fumetto.

The Boys in quanto serie TV segue i temi, le vicende, le situazioni principali del fumetto, e tuttavia allo stesso tempo se ne discosta per costruire un prodotto che collimi con il mezzo attraverso cui è veicolato: così, se alcune scene sono riproposte in maniera puntuale e fedele rispetto al loro corrispettivo fumettistico, diverse altre vengono costruite ad arte per creare situazioni sì grottesche e ciniche aderenti all'originale, ma inserite in un contesto più adatto alla visione "televisiva", che generi aspettativa e hype per la prossima puntata (e, adesso, per la prossima stagione).

 Tra l'altro, non è solo il mezzo a cambiare, ma anche l'epoca in cui si inserisce questa serie. I Boys ci vengono raccontati così come sarebbero 14 anni dopo l'uscita del primo fumetto, inseriti in un contesto che ruota intorno ai social e agli smartphone. La critica di Ennis verso la società consumistica del 2006 viene declinata nella serie TV alla realtà del 2020: se i Super sono la parodia cattiva dei supereroi che tutti conosciamo, la stessa società lo è di quella in cui viviamo quotidianamente, sebbene a ben vedere ne sia solo un riflesso più cinico. Non c'è da stupirsi, quindi, se sentiremo i protagonisti parlare di aggiornamenti su Twitter; squadre di addetti ai lavori che elaborano campagne marketing a favore dei Super basandosi sulle visualizzazioni YouTube e i like su Facebook; volti noti che si sponsorizzano attraverso i classici "concertoni" e testimonianze strappalacrime degne della peggior TV generalista; cartelloni pubblicitari in cui personaggi con tutine aderenti sorseggiano bibite super zuccherate. Persino i Boys faranno propri gli escamotage messi a disposizione da una banale webcam hackerabile da remoto.

In attesa di The Boys Stagione 4

Manca relativamente poco all'uscita della prossima stagione della serie su Prime Video, anche se per il momento abbiamo soltanto qualche rumor relativo alla trama della Stagione 4. Non è ancora chiaro infatti quanto la serie si spingerà in termini di violenza e follia.

 

Dove si può vedere in streaming The Boys?

The Boys è una esclusiva Prime Video dove sono disponibili le tre stagioni della serie TV

 

Da quanti episodi è composta The Boys?

The Boys conta attualmente tre stagione per un totale di 24 episodi

 

The Boys ha degli spin-off?

Sì, The Boys ha due spin-off. Uno animato, Diabolical, e uno live action intitolato Gen V. Entrambi sono disponibili in streaming in esclusiva su Prime Video

 

 

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