Ogni storia ha un finale, quell’ultimo istante in cui tutto sembrare alla giusta conclusione, con i nemici sconfitti, la grande avventura completata e l’acclamazione dell’eroe. Questi elementi possono cambiare a seconda della trama, ma il senso di compimento rimane sempre presente, lasciando a chi vive queste emozioni un’illusoria sensazione di fine, che a volte però lascia emergere un interrogativo: e poi? Una domanda pericolosa, che spinge però a dare ulteriore respiro a grandi avventure e che, ha trovato un perfetto esempio in Goldrake, proposta di Edizioni Bd che espande il mito del celebre robot.
Pubblicazione a lunga attesa in Italia, testimonianza di come la creazione del sensei Go Nagai abbia lasciato un segno indelebile nell’immaginario fantastico nostrano. Da quando nel 1978 Goldrake aprì la stagione dei robottoni anche in Italia, primo cartone animato a conquistarsi la trasmissione in RAI, Actarus, Venusia e gli altri personaggi hanno accompagnato generazioni di appassionati, consacrando il gigantesco robot a vera e propria icona pop.
Il ritorno di Goldrake
Serie animata e manga, Goldrake ha goduto di una tale popolarità che a distanza di decenni si è sentito, dall’altra parte delle Alpi, la voglia di andare oltre la storia già raccontata. C’era la volontà di dare una riposta a quell’interrogativo di cui parlavamo, scoprire come Actarus e gli altri abbiano vissuto dopo la fine della loro avventura. Possiamo vedere in questo la nascita di Goldorak, che nel 2021 prende forma grazie a un cast artistico di grande personalità, che non si limita a dare una spolverata a vecchi concept narrativi della creatura di Go Nagai, ma ne espande il carisma con una storia che mescola sapientemente rispetto della continuity e opera di modernizzazione.
Al termine del conflitto tra Goldrake (Grendizer, in originale) e le armate di Vega, la Terra è salva. Duke e Maria possono tornare sul natio Fleed per ricostruire la loro civiltà, mentre il nostro mondo sembra potersi avviare verso un’era di pace e prosperità.,
Improvvisamente, Tokio viene colpita da una gigantesca creatura aliena, che anticipa un messaggio sconvolgente: Yros di Archen, uno degli ultimi generali delle forze di Vega, impone alla Terra di ospitare gli ultimi della sua razza, che nei suoi piani dovrebbero insediarsi in Giappone. In caso i terrestri rifiutino di dare asilo a questi esuli, le rimanenti armate di Vega semineranno morte e distruzione.
Servono nuovamente gli eroi della guerra contro Vega, ma il tempo di pace ha spinto Venusia a coronare il suo sogno di divenire un chirurgo, Alcor è divenuto un magnare senza scrupoli e Procton si è isolato in un monastero. All’appello manca solo Actarus, che è stato imprigionato dall’esercito, che spera di carpirgli i segreti di Goldrake.
Come potrà ora la Terra difendersi da questo ultimo, disperato attacco di Vega?
Le ferite della vittoria
Per apprezzare al meglio Goldrake, dobbiamo ricordare come Go Nagai avesse imbevuto l’opera originale di una precisione dicotomia, dove buoni e cattivi erano nettamente distinti, inserendo l’elemento tecnologico come un potenziale pericolo, se usato senza la dovuta cautela, e allo stesso investendolo di un ruolo salvifico.
Siamo lontani da quella visione, se vogliamo, facile di una netta divisione tra bene e male. Nella trama di Dorison e Bajram, questa facile separazione viene meno, sposando temi più contemporanei e graffianti. I protagonisti non sono più eroi, ma subiscono un cambiamento che raramente viene mostrato: lo scontro con la realtà. Abbandonato il ruolo da guerrieri, i difensori della Terra ora godono di una vita normale, possibile grazie a un’era di pace. Una pace che non cancella le ferite morali di una guerra feroce, che ha profondamente segnato questi individui.
Goldrake diventa voce, in un certo senso, della difficoltà di tornare a una vita civile, quasi una sindrome del reduce. Nessun happy ending, apparentemente, considerato come vediamo un parterre di anime che rapidamente tornano allo spirito belligerante, quasi che fosse la loro vera natura, nonostante la conquistata tranquillità
In questo, Goldrake riesce nel non facile compito di evolvere la storia del celebre robottone, non limitandosi a una banale riscrittura dell’opera di Nagai. Si evita la trappola della nostalgia per dare vita a un racconto più sincero e appassionante, assistiamo a una perfetta sinergia tra la visionarietà delle bande desinée francesi con le caratteristiche narrative di Goldrake. Soprattutto, assistiamo a un tentativo di raccontare l’altro, il mostrare come il finale della guerra abbiamo colpito l’odiato nemico, costringendo i disillusi eroi dell’umanità ad affrontare non tanto un nuovo scontro, quanto la conseguenza delle proprie azioni.
Una vis narrativa sorprendentemente avvincente, che ha convinto lo stesso Go Nagai, che nel 2016 diede la sua benedizione a questo progetto francese dopo aver ricevuto una prima idea da parte di Dorison. Ottenuta questa autorizzazione, Dorison assieme a Bjram ha orchestrato questa storia a tratti cinica e introspettiva, affidandola poi all’estro artistico di Brice Cossu, Alexis Sentenac e ai colori di Yoann Guillo. Un lavoro corale che ha spinto i tre disegnatori a lavorare sulle medesime tavole, dando vita a una nuova re-intepretazione grafica dei personaggi, fedeli alla visione originaria di Nagai, che si muovono in un mondo iper dettagliato e appassionante, in cui il gigantesco robot troneggia con le sue pose volutamente eroiche, prima di concedersi grandi slanci durante i combattimenti.
Come leggere Goldrake
Edizioni BD ha deciso di portare al pubblico italiano quella che per anni è stata una produzione francese apparentemente non godibile oltralpe. L’ottimo lavoro di adattamento e la volontà della casa editrice di proporre al pubblico italiano un’edizione quanto mai rispettosa dell’opera originale tanto quanto del seguito francese ha spinto Edizioni Bd a realizzare un volume cartonato solido, che affianca la storia a un’estremamente generosa sezione di extra in cui sono presenti tutti i processi creativi di questo avvincente ritorno di uno dei cult della pop culture.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- Rispetto del materiale originario
- Inserito all'interno della continuity
- Non nostalgico, ma soddisfa il gusto contemporaneo
- Edizione ricca di extra
Contro
- Alcuni passaggi abbastanza prevedibili
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