Il ragazzo e l'airone, recensione: Miyazaki ha fermato il tempo

Autore: Livia Soreca ,

Dopo ben 10 anni dal suo ultimo lungometraggio per lo Studio Ghibli, il maestro Hayao Miyazaki è tornato ad emozionare il pubblico scrivendo e dirigendo Il ragazzo e l'airone, nuovo film d'animazione disponibile nelle sale italiane a partire dall'1 gennaio 2024. Una sfida notevole per Lucky Red quella di distribuire il film in un periodo di festa, ma anche il modo migliore per cominciare il nuovo anno.

Il ragazzo e l'airone è stato proiettato in anteprima al Lucca Comics & Games 2023 il 5 novembre in lingua originale e con sottotitoli in italiano, riempiendo la sala del Cinema Astra e dichiarando il tutto esaurito. La visione è stata accompagnata da una piccola sfilata di fan in cosplay che hanno omaggiato alcuni personaggi dei film più noti di Miyazaki, quali Il castello errante di Howl, Porco Rosso Principessa Mononoke.

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La visione de Il ragazzo e l'airone è un'esperienza emotiva da cui difficilmente si esce indenni: il nuovo film di Hayao Miyazaki riesce a toccare corde profonde e l'esperienza in sala lo rende ancora più coinvolgente, come se per tutta la sua durata (2h e 4 minuti) il mondo fuori si fermasse.

Di cosa parla Il ragazzo e l'airone?

Mahito è un ragazzo di 12 anni che, in seguito alla morte della madre, lascia Tokyo - ormai stremata dalla guerra - insieme a suo padre e alla sua matrigna per trasferirsi in una piccola città lontana dalla capitale. Il giovane protagonista, che difficilmente riesce ad ambientarsi, vede la sua vita sconvolta da uno strano incontro: un airone cenerino che gli rivela un'incredibile verità.

Il ragazzo e l'airone è un racconto che viaggia sul filo sottile tra realtà e immaginazione, in una dimensione quasi onirica che travolge lo spettatore, arricchita dalla colonna sonora di Joe Hisaishi a dir poco spettacolare. Allo stesso modo, investe il giovane Mahito, che dietro una forte corazza - notevole per la sua età - nasconde una dolce fragilità.

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Il protagonista, impossibile da non amare, riesce a guadagnarsi subito un ingresso nella sfera di personaggi "storici" di Miyazaki, come la piccola Chihiro de La città incantata, mosso da coraggio e determinazione verso un mondo ignoto, che oscilla tra l'inquietante e il meraviglioso.

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Si tratta forse di uno dei film più violenti del maestro, non solo per la presenza di alcune scene visivamente forti ma anche per la scelta di alcune tematiche come la guerra e la morte. È un film che va persino oltre la maturità e che, nonostante la componente fantastica, riesce ad essere tremendamente ancorato alla realtà e a raccontare il dolore così com'è, senza illusioni né false speranze.

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C'è da dire che una prima visione del film può impedire allo spettatore di cogliere l'opera nella sua completezza, non per la velocità bensì per la densità. Il ragazzo e l'airone sembra quasi un universo sospeso nel tempo che vuole lasciarsi ammirare nella sua pienezza, ma ogni scena è così ricca di stimoli narrativi e visivi che il fruitore ne resta travolto. Quelli che possono sembrare momenti più lenti, da un punto di vista dello storytelling, sono in realtà una ghiotta occasione per osservare il complesso mondo creato da Miyazaki, ma il rischio di perdersi è spesso dietro l'angolo.

Lucky Red/Studio Ghibli
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Il ragazzo e l'airone

È un'opera maestosa che sa regalare tanta meraviglia, ma più volte genera un sovraccarico nell'animo di chi le si avvicina e i piccoli ma significativi dettagli possono essere assaporati e apprezzati meglio con un'ulteriore e ancor più attenta visione. Non basta affatto un primo sguardo per assorbire la complessità delle ambientazioni rappresentate così come quella degli eventi intorno ai numerosi personaggi coinvolti: questi sono splendidamente caratterizzati e a tratti ricordano figure già incontrate nel corso della filmografia di Miyazaki, soprattutto in relazione al ruolo che svolgono nei confronti di Mahito.

Il ragazzo e l'airone: l'autoreferenzialità di Miyazaki

Anche se, a quanto pare, Il ragazzo e l'airone non sarà l'ultimo film di Miyazaki, sembra in tutto e per tutto una lettera d'addio del maestro (a livello creativo, lunga vita a Hayao Miyazaki!). Uno dei motivi è la solennità del messaggio che egli ha voluto trasmettere in primis a suo nipote  - come ha dichiarato - ma anche allo stesso pubblico che lo ha amato nel corso di tutta la sua splendida carriera: un racconto da amare anche quando egli non ci sarà più, un proposito che si rivela anche attraverso particolari scelte di trama, creando un vero e proprio parallelismo con la realtà di Hayao Miyazaki.

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Il ragazzo e l'airone, inoltre, racchiude in sé una lunghissima serie di omaggi e citazioni alla sua filmografia per lo Studio Ghibli, soprattutto a livello visivo e attraverso delle particolari animazioni che ricordano precise scene di altre sue celebri opere. Attenzione, non si parla di semplici easter egg ma di un'essenza: quella del maestro che qui vuole trovare la sua espressione massima, come se Miyazaki avesse voluto lasciare al suo interno tanti piccoli pezzi della sua anima da rivivere attraverso il ricordo dei suoi più celebri lavori.

Lucky Red/Studio Ghibli
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Il ragazzo e l'airone

Si è detto che quest'opera è capace di restare ferma nel tempo - tra l'altro un concetto centrale nella storia - e sicuramente ne è in grado grazie alla dimensione sospesa che Hayao Miyazaki è riuscito a creare con il suo team di professionisti, ma non si tratta solo di questo. Per certi versi non sembra passato un giorno dall'ultimo lavoro del maestro, Si alza il vento, né da quelli ancora precedenti.

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La fedeltà ad uno stile intramontabile, sia grafico (ricordiamo che il maestro non ha abbandonato il disegno a mano) che di regia, si unisce a quelle atmosfere care a Miyazaki che fanno delle sue opere tante facce di un unico prisma che non si deteriora nonostante il passare del tempo. In particolare, dopo l'esperimento dello Studio d'animazione con Earwig e la strega di Gorō Miyazaki, questo fa sorridere e quasi rassicura il pubblico con il ritorno di un'estetica che ricorda "la Ghibli di un tempo".

Commento

cpop.it

93

Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki è un capolavoro che, nonostante la sua complessità ad una prima visione, riesce a rapire lo spettatore e portarlo in una dimensione dove il tempo si ferma. Un connubio di immagini spettacolari e musica indimenticabile in grado di non far pesare affatto la notevole durata, di cui si consiglia una visione in più per apprezzarlo pienamente.

Pro

  • Mahito tra i migliori protagonisti di Miyazaki
  • Storia coinvolgente
  • Forte carica emozionale
  • Colonna sonora indimenticabile

Contro

  • Non basta una prima visione per assorbire totalmente l'opera
  • Difficile da metabolizzare per un pubblico più giovane
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