Infiltrati alla Casa Bianca, recensione: il lato comico del Watergate

Autore: Manuel Enrico ,

Un insolito gruppetto di uomini in giacca e cravatta tenta di irrompere in un palazzo di Washington, nel bel mezzo della notte. Guardinghi, si avvicinano alle porte di un ufficio e cercano di scassinarne la serratura, provetti ladri che devono immediatamente scontrarsi con una triste realtà: hanno dimenticato gli strumenti adatti!

L’effetto comico di questa madornale svista è perfetto, dopo che viene suggerita una certa tensione con dialoghi calzanti e musiche retrò a tema, ma a darci l’ultima coordinata per comprendere dove ci troviamo viene data dalla rivelazione che ci troviamo nel famigerato Watergate. Ed ecco che il titolo della nuova serie di Sky/Now, Infiltrati alla Casa Bianca, diventa immediato chiaro: stiamo assistendo al famigerato Watergate!

Infiltrati alla Casa Bianca: le origini comiche del Watergate

La serie in arrivo dall’11 giugno su Sky/Now si propone di raccontare in chiave comica il famigerato scandalo che nel 1972 sconvolse l’America. In un periodo particolarmente intenso per la vita pubblica americana, ancora traumatizzata dalla morte di Kennedy e dai falliti tentativi di rovesciare la dittatura castrista a Cuba, la presidenza Nixon viene travolta dalla scoperta che pur di garantirsi la rielezione, il poco amato Richard Nixon non esita a rivolgersi a ex agenti di F.B.I e C.I.A. ingaggiandoli come spie per carpire le mosse degli avversari.

Infiltrati alla Casa Bianca 1

Una mossa che consentì a Nixon di venire rieletto, ma che fu anche fonte di un procedimento legale che coinvolse servizi segreti, uffici presidenziali e giornalisti d’assalto, tutti coinvolti in una vicenda culminata con l’impeachment di Nixon, che fu costretto alle dimissioni.

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Un momento storico per la società americana, più volte ripreso dalla narrativa cinematografica, come testimoniato da Tutti gli uomini del Presidente (All the President’s Man, 1976), in cui Robert Redford e Dustin Hoffman prestavano i volti a Woodward e Bernstein, i due giornalisti del Washington Post che diedero il via a questo incredibile caso giudiziario.

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Nel raccontare questa storia ci si è però sempre focalizzati sui protagonisti più noti della vicenda, ma cosa sappiamo realmente degli uomini che furono incaricati di svolgere questa missione altamente segreta?  Un interrogativo che ha stuzzicato la curiosità di Alex Gregory e Peter Huyck, che hanno deciso di raccontare lo scandalo Watergate in chiave comica, dal punto di vista degli ‘uomini del presidente’.  

Howard Hunt (interpretato da Woody Harrelson) è un ex-agente della C.I.A., licenziato dall’agenzia per una serie di errori e in attesa della giusta occasione per tornare a servire il proprio Paese. Come un sogno che si avvera, riceve una telefonata che lo convoca a Washington, negli uffici del governo, dove gli viene presentato un altro agente caduto in disgrazia, Gordon Liddy (interpretato da Justin Theroux), messo ai margini dall’F.B.I. in seguito ad alcune azioni invise all’agenzia.

I due vengono reclutati per essere l’arma segreta della Presidenza, incaricati di spiare il nemico democratico e scoprire quali siano le mosse per spingere Lyndon Johnson alla Casa Bianca. Supportati dal governo, Hunt e Liddy si sentono nuovamente parte del grande meccanismo dello spionaggio e si lanciano un’impresa che, nella visione dei Gregory e Huyck, rivela ciò che sono realmente: due imbecilli.

Infiltrati alla Casa Bianca 3

La chiave scelta da Huyck e Gregory per raccontare lo scandalo Watergate è la comicità, elemento con cui hanno già ritratto le stanze del potere americane con Veep, sit-com Julia Louis-Dreyfus imperniata su una vicepresidente fuori da ogni schema. Per Infiltrati alla Casa Bianca, la chiave narrativa è il ritrarre due macchiette, capaci di vivere secondo una visione del mondo avulsa dalla realtà, costrette a cercare scappatoie e scuse alla propria incapacità.

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Harrelson, con la sua mimica e la sua recitazione improntata a un machismo anni ’70, è la metafora dell’americano tutto patria e missione, convinto che ogni sua azione sia fatta in difesa della bandiera, contro il nemico comunista. La sua vita familiare è una grottesca caricatura dell’american dream da cui però trapelano ipocrisie e fratture emotive, che rendono ancora più paradossale questa sua necessità di sentirsi l’eroe della sua storia.

Hunt compone con Liddy una perfetta coppia comica. Theroux conferisce al suo alter ego una vitalità perfetta, sopra le righe e stridente, manifestamente in difficoltà in questo incarico. Abile nel presentarsi come un operativo di grande competenza, rivelando strane simpatie per la Germania nazista, Liddy è un uomo che cerca di mostrarsi come un asset essenziale per i suoi capi.

Il più grande scandalo americano diventa una commedia

Una coppia così malamente assortita per incarichi segreti è, al contrario, puro oro nelle mani di Gregory e Huyck. Harrelson e Theroux sono perfetti nel portare su schermo situazioni paradossali e caricaturali di un’America lontana, evitando la critica politica sulla vicenda Watergate ma concentrandosi sulla dimensione umana e personale dei protagonisti. Un modo perfetto per realizzare un’elegia dell’incapacità, mostrando due illusi che primeggiano solo nell’incensarsi e nel diventare maestri nel deflettere altrove le conseguenze della propria, manifesta idiozia.  

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Giocando sulla rievocazione di atmosfere tipiche di serie spy del periodo, come Mission: Impossible, o grandi cult dello spionaggio cinematografico, Infiltrati alla Casa Bianca gioca su un’ironia intelligente e mai banale, capace di frenarsi al momento giusto per lasciare spazio al ritratto emotivo dei personaggi, stupendo con improvvisi tocchi di grande lucidità, resa palpabile dalle convincenti provi attoriali di un cast convincente.  

Infiltrati alla Casa Bianca 2

Unica pecca di questa identità narrativa è l’adattamento italiano del titolo, che non rende giustizia all’originale Plumbers in the White House, il cui significato in seno alla serie si rivela centrale nell’ottica del Watergate.

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Infiltrati alla Casa Bianca è un ritratto impietoso ma ironico e divertente, esaltato dall’interpretazione di due attori sublimi. La costruzione della carriera dei due improbabile agenti segreti è scandita da tempi comici perfetti, con situazioni al limite del paradosso rese cinicamente divertenti dalla consapevolezza che stiamo assistendo a un monumento all’arte dello scaricabarile, in cui persone di alto profilo del governo sono ritratti come ancora più incompetenti dei due improbabili protagonisti.    

Commento

cpop.it

85

Infiltrati alla Casa Bianca è un ritratto impietoso ma ironico e divertente, esaltato dall’interpretazione di due attori sublimi. La costruzione della carriera dei due improbabile agenti segreti è scandita da tempi comici perfetti, con situazioni al limite del paradosso rese cinicamente divertenti dalla consapevolezza che stiamo assistendo a un monumento all’arte dello scaricabarile

Pro

  • Rivisitazione ironica del Watergate ben ideata
  • Harrelson e Theroux sono una coppia comica ben assortita
  • Ricreati con attenzione gli stilemi della narrativa cinematografica del periodo
  • Colonna sonora in linea con le atmosfere e il periodo storico
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