Justified City Primeval, recensione: un revival che funziona

Autore: Domenico Bottalico ,

Un altro revival arriva su Disney Plus, si tratta di Justified City Primeval. Miniserie in 8 episodi che vede Timothy Olyphant tornare a vestire nuovamente i panni dello US Marshall Raylan Givens personaggio creato da Elmore Leonard e protagonista, fra il 2010 e il 2015, di una serie durata 6 stagioni disponibile integralmente sulla piattaforma streaming. Nel lasso di tempo intercorso fra la fine di Justified e questo revival l'attore non è certo rimasto con le mani in mano facendosi notare al grande pubblico interpretando Cobb Vath in The Mandalorian.

Di cosa parla Justified City Primeval

Dopo gli avvenimenti di Harlan County, ritroviamo Raylan in viaggio per la Florida insieme a sua figlia, ora quindicenne, Willa, interpretata da Vivian la figlia reale di Olyphant. La ragazza ha gravi problemi comportamentali e Raylan la sta portando ad un camp per il controllo della rabbia. In viaggio però due malcapitati cercano di rapinarli finendo a loro volta in manette. 

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Raylan decide quindi di consegnarli al Dipartimento di Polizia di competenza, quello di Detroit. All'udienza preliminare però l'avvocatessa Carolyn Wilder (Aunjanue Ellis) difende con veemeza il suo cliente mettendo in difficoltà Raylan in più Willa, seduta fra i presenti, ingenuamente commette oltraggio alla corte e al giudice Alvin Guy (Keith David).

Per evitare che la figlia venga condannata, Raylan accetta l'invito dello stesso giudice Guy ad indagare sull'attento di cui è stato vittima prolugando la sua permanenza a Detroit. Tuttavia Raylan non è l'unico arrivato in città. Clement Mansell (Boyd Holbrook), violento rapinatore noto come The Oklahoma Wildman, è pronto a ricongiugersi alla fidanzata Sandy (Adelaide Clemens) per ripulire il ricco imprenditore albanese Skender Lulgjuraj, e al vecchio complice Sweety (Vondie Curtis-Hall).

In un susseguirsi di rapidissimi eventi Raylan si trova invischiato in una rete che collega il giudice Guy, Mansell e un libro che potrebbe mettere nei guai parecchi cittadini altolocati della città. In tutto questo l'ombra della mafia albanese cala come una mannaia su una vicenda che diventa sempre più torbida.

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Raylan, pur avendo avuto sempre un peculiare modo di amministrare la giustizia, pare cedere e oltrepassare la proverbiale linea salvo poi tornare sui suoi passi. Con un susseguirsi di colpi di scena, il finale paga dazio allo stesso titolo della serie e, come un cerchio che si chiude, porta idealmente a termine le vicede di Raylan Givens. In Kentucky però non sono proprio tutti d'accordo: Raylan sarò costretto a tornare in azione per una seconda stagione di City Primeval?

Justified City Primeval: un revival che funziona

Justified è stata indubbiamente una di quelle serie TV che ha contribuito a portare in auge il genere neo-noir e neo-western, tornare dopo 8 anni dalla sua conclusione, con il genere ormai ampiamente consolidatosi e sdoganato al grande pubblico, con un revival poteva essere sicuramente un'operazione rischiosa. L'effetto nostalgia tuttavia in Justified City Primeval non traspare quasi mai.

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Non si tratta infatti di creare una serie capace di essere godibile anche per chi non avesse visto quella originale, compito assolto benissimo, quanto quello di non ritornare su stilemi narrativi e stilistici già ampiamente utilizzati. 

Gli showrunner e sceneggiatori scavano quindi a fondo nel materiale originale non solo rimaneggiando alla grande, dopo Fuoco in Buca canovaccio per la serie originale, un altro racconto di Elmore Leonard ovvero Sfida a Detroit ma anche virando prepotentemente da un racconto completamente character driven ad uno plot drive. 

Il pregio maggiore di Justified City Primeval è infatti quello di presentare personaggi sicuramente interessanti ma di concentrarsi su un plot che, come un meccanismo precisissimo, li collega tutti in un gioco di scatole cinesi mettendone in discussione motivazioni e soprattutto la moralità, compresa quella del protagonista Raylan Givens come mai prima d'ora.

Approcciarsi alla visione di Justified City Primeval significa quindi ritrovarsi di fronte un noir molto classico da questo punto di vista che relega la componente neo-noir ad alcuni passaggi un po' più abrasivi anche a livello grafico e al personaggio di Clement Mansell interpretato in maniera luciferina da un Boyd Holbrook che, ispirandosi al Joker di Heath Ledger, trasformando l'antagonista principale in un vero e proprio agente del caos anziché una semplice mente criminale come il brillante Boyd Crowder (interpretato da un superbor Walton Goggins) della serie originale.

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Certo non tutto funziona. La narrazione, già di per sé tarata su ritmi medio-bassi, soffre alcuni passaggi un po' farriginosi che la rallentano ulteriormente. Alcuni risvolti del racconto stesso inoltre avrebbero meritato maggior approfondimento. Se è vero che il libro del giudice Guy diventa più che altro un semplice mcguffin con il passare degli episodi, la corruzione all'interno del Diparimento di Polizia di Detroit, per esempio, sarebbe stato un aspetto interessante da trattare.

A livello tecnico la pecca maggiore è forse quella di non aver sfruttato a dovere l'ambientazione urbana di Detroit. La città è uno sfondo pressoché anonimo in cui solo a tratti si affaccia la decadenza della Rust Belt tratteggiata meglio in serie come Mayor of Kingstown. Dove non arriva la scenografia arriva invece la colonna sonora che, con un mix di suoni motown e souther rock, spinge tantissimo l'atmosfera soprattutto nei primi episodi.

La fotografia è buona ma non particolarmente brillante. Si predilege una palette fredda che amalgama un po' tutto. A livello di cinematografia invece c'è qualche soluzione un po' interessante con riprese in soggettiva, stacchi di camera più repentini e qualche sospensione in campo medio che ricordano i passaggi meno onirici di Refn.

Vale la pena vedere Justified City Primeval

Justified City Primeval è ampiamente promosso. L'aspetto positivo di questo revival sta tutto nella scelta di non ricercare l'effetto nostalgia a tutti i costi ma di ripresentarsi al pubblico forte della propria identità con una trama e personaggi nuovi ed intriganti.

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Questa scelta fa sì che Justified City Primeval sia assolutamente godibile anche da chi non ha visto la serie originale. Un aspetto che altre operazioni simili non hanno saputo coltivare anche se il consiglio è quello di recuperare comunque la serie originale.

Commento

cpop.it

75

Justified City Primeval non ricerca l'effetto nostalgia a tutti i costi ed è assolutamente godibile anche da chi non ha visto la serie originale. Ci troviamo di fronte ad un noir classico per svolgimento impreziosito da qualche fiammata neo-noir in cui spiccano il carisma di Timothy Olyphant e l'interpretazione di Boyd Holbrook nei panni dell'antagonista Clement Mansell. Si poteva osare sicuramente di più in alcuni frangenti ma questo revival rimane una operazione ben riuscita.

Pro

  • godibile anche da chi non ha visto la serie originale
  • ideale per chi cerca un ner-noir dall'impostazione classica e senza fronzoli

Contro

  • l'ambientazione non viene sfruttata a dovere
  • alcuni passaggi poteva essere maggiormente approfonditi
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