L'Eternauta, recensione: quando la tempesta arriva da destra

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Autore: Domenico Bottalico ,

In sintesi

  • un capolavoro del fumetto mondiale al pari di Maus e V per Vendetta torna disponibile grazie a Panini Comics
  • Héctor G. Oesterheld e Francisco Solano López profetizzano l'ascesa della dittatura argentina con un racconto dal forte sottotesto politico
  • il fumetto anticipa anche il filone survival che tanta fortuna avrà in epoca recente

L'Eternauta torna, grazie a Panini Comics, sugli scaffali delle fumetterie e delle librerie italiane non solo in concomitanza con il suo approdo, sottoforma di serie TV per Netflix, sul piccolo schermo ma anche in un momento socio-politico estremamente teso e delicato. Oggi la rilettura di quello che è considerato un capolavoro delle historietas, e di tutto il fumetto mondiale, riporta alla luce il mai troppo velato sottotesto politico dell'opera di Héctor G. Oesterheld e Francisco Solano López pubblicato originariamente fra il 1957 e il 1959 sulla rivista Hora Cero.

Di cosa parla L'Eternauta

Fine anni 50, Buenos Aires. In una fredda notte invernale, Juan Salvo è chiuso in casa con i suoi amici per una partita a carte: Favalli, professore di fisica, Lucas Herbert, impiegato di banca, e Polsky, pensionato con la passione per la liuteria. L'allegra serata assume toni drammatici quando, quella che sembra una improvvisa quanto insolita nevicata, si trasforma in una arma mortale. I fiocchi sinistramente fosforescenti infatti sono letali per chiunque vi entri in contatto.

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Non si tratta di un esperimento atomico andato male, come inizialmente ipotizzato dal gruppetto, bensì di una invasione aliena. Come proteggersi dall'insidiosa arma e come fare fronte comune contro un nemico apparentemente invisibile?

Bardati di improvvisate tute isolanti, Juan e i suoi amici iniziano ad esplorare i dintorni e riorganizzarsi. Inizia così dapprima la lotta per la sopravvivenza e poi una vera e propria resistenza. I brulicanti Cascarudo e i pachidermici Gurbo sono infatti solo la devastante avanguardia così come i Mano - umanoidi dotati di mani dalle molte dite - sono i generali sul campo. I veri invastori sono i Loro, ma chi sono i Loro davvero?

La capacità di resistere, riorganizzarsi e contrattaccare - ma soprattutto di non perdersi mai d'animo - diventerà fondamentale per Juan che fra mille perizie, dopo essere stato arruolato coattamente, si ricongiugerà con Favalli ma soprattutto con moglie e figlia.

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Le ultime offensive di Loro sono tuttavia le più subdole. Dapprima misteriose nuvole che provano allucinazioni e poi congegni che trasformano gli umani in automi privi di volontà. Come distinguere il nemico se il nemico è diventato il tuo vicino di casa? Un ultimo disperato assalto di Juan sembra portare alla vittoria finale. L'uomo si risveglia nella sua cara e vecchia Buenos Aires ma qualcosa non quadra: in che giorno si è effettivamente risvegliato?

L'Eternauta: l'altro, il nemico e la spersonalizzazione dello spazio-città

Insieme a Maus e V per Vendetta, L'Eternauta è un fumetto fondamentale per capire il mondo occidentale, soprattutto oggi. Ad un esame veloce si potrebbe dire che con il primo condivide la struttura del racconto nel racconto mentre con il secondo condivide il gioco di rimandi alla narrativa di genere distopico-fantascientifica che nell'opera di Oesterheld e Solano López nello specifico rimanda a H.G. Wells e alla sua La Guerra dei Mondi, a Borges ed altri scrittori sudamericani.

L'Eternauta, così come gli altri due fumetti, è un congegno narrativo escatologico complesso, terribile e soverchiante. 

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Se da un lato il fumetto viene sbrigativamente etichettato come un "classico della fantascienza d'azione" dall'altro anticipa tutto quel filone survivalistico che tanta fortuna avrà in epoca più recente. L'Eternauta è soprattutto una storia di persone comuni che (r)esistono cioè che loro malgrado trovano sempre nella logica, nella razionalità e nell'organizzazione sociale la risposta anche ad una situazione straordinaria come una invasione aliena.

Ma L'Eternauta funziona tremendamente bene anche come narrativa di anticipazione in senso più stretto e quindi allegorico. È indubbio infatti che tutto il plot e il pretesto narrativo dell'invasione aliena siano frutto di un malessere che l'autore sentiva strisciare nella società argentina dell'epoca e che sarebbe esploso con il golpe di Jorge Videla del 1976. 

Oesterheld rimetterà mano a L'Eternauta, lo priverà dei suoi orpelli rendendo lapalissiano il sottotesto socio-politico e  facendolo ridisegnare da Alberto Breccia. Ma sarà troppo tardi: l'autore finirà desaparecido nel 1977. 

Rileggere oggi L'Eternauta è provante. Non solo perché Oesterheld costruisce una tensione narrativa fatta di momenti di relativa calma con brusche e drammatiche accelerate o perché le pennellate delle chine materiche di Solano López scavano l'angoscia nei volti dei personaggi spesso immortalati in disperati primi piani, ma soprattutto perché decostruisce l'apatia e l'atteggiamento di quelli stessi uomini comuni di cui sopra.

Se Maus descriveva l'ascesa del male e V per Vendetta portava alle estreme conseguenze dal punto di vista politico la distopia conservatrice, L'Eternauta ammonisce in modo severo e vuole bruscamente risvegliare le coscienze. Non è un caso che il racconto si svolga in luoghi reali e minuziosamente ricostruiti di Buenos Aires da Solano López.

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Oesterheld spersonalizza lo spazio-città una volta sicuro e accogliente. Il nemico lo invade e cerca di appropriarsene, lo modifica e lo colonizza. Ma è quando l'assalto sembra essere respinto che l'orrore si fa manifesta. Le armi si fanno subdole e insidiose: allucinazioni prima e controllo mentale poi.

L'autore non vuole solo raccontare quello che succederà, sta raccontando quello che succede. Coscienze anestetizzate o troppo indolenti per prendere una posizione, l'altro che si trasforma in nemico facendo perdere valore anche allo spazio del confronto socio-politico. Invasori e resistenza, una dualità rozza ma facile da comprendere per i più. Ecco spiegato anche il funambolico, soprattutto per l'epoca, finale.

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Applicare oggi, a una qualsiasi categoria del confronto socio-politico, queste allegorie è la chiave per capire perché L'Eternauta è ancora oggi un fumetto monumentale.

È interessante notare infine due cose.

Oesterheld non spiega mai cosa "vedano" e "sentano" gli uomini caduti sotto il controllo dei Loro ma solo che agiscono come una mente-alveare, immagine forte dell'idea di un futuro non così roseo come propagandato ancora prima che del pensiero unico dei regimi totalitari.

Le voci malinconiche dei Mano e il loro racconto di una vita libera e pacifica sono gli unici spiragli che l'autore concede ad uno scenario incontrovertibile. Un inno al valore della libertà inserito fra le drammatiche righe del racconto.

L'Eternauta - la nuova edizione Panini Comics

Panini Comics ripropone L'Eternauta in una lussuosa edizione cartonata formato 29.7x22.8 cm. Come facilmente intuibile viene ripristinato il senso originale di lettura orizzontale - l'opera ha avuto molte vite editoriali anche e soprattutto nel nostro paese che hanno contemplato rimontaggi in verticale delle tavole - aspetto che indubbiamente aumenta il senso di autenticità della rilettura. La carta scelta è spessa e porosa per una resa dei neri definita. La rilegatura permette una lettura agevole anche date le dimensioni inusuali del volume. Scorrevoli sia la traduzione che l'adattamento.

Da segnalare la copertina con effetti olografici che simula l'effetto della neve aliena del racconto. Non ci sono extra di alcun tipo fatta eccezione per due concisi e compendiosi contributi redazionali firmati da Marcello Fois e Marco Ricompensa.

Commento

cpop.it

95

L'Eternauta di Héctor G. Oesterheld e Francisco Solano López è un capolavoro del fumetto mondiale al pari di Maus e V per Vendetta. Attraverso un racconto fantascientifico-distopico, fatto di potenti e drammatiche immagini e personaggi, gli autori profetizzano l'ascesa della dittatura in Argentina con un racconto dal forte sottotesto politico che vuole fungere da monito affinché le coscienze non siano mai troppo sopite.

Pro

  • la scrittura semplice e diretta ma potente e immaginifica di Héctor G. Oesterheld
  • la capacità di Francisco Solano López di rendere lo sgomento dei personaggi con pochi tocchi di pennello

Contro

  • assenza di contenuti extra
  • qualche passaggio in fase di adattamento poco puntuale
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