Omicidio nel West End: il giallo perfetto per chi ama i gialli [RECENSIONE]

Amate i gialli all’inglese, i detective e i colpi di scena finali? Allora Omicidio nel West End è il film perfetto per voi. La recensione del film.

Autore: Elisa Giudici ,

I gialli all’inglese vecchio stile stanno vivendo un momento d'oro al cinema, i cosi detti whodunnit, tanto che anche operazioni modeste (nel budget) come Omicidio nel West End risultano molto riuscite. L’intento di questa pellicole è chiaro: creare una detective story dal gusto londinese (c’è persino una scena di “corruzione” a base di tè e biscotti) che guardi a recenti successi come Knives Out e il nuovo Poirot di Kenneth Branagh, a partire da un soggetto originale.

Omicidio nel West End vuole essere un omaggio non solo al giallo alla Agatha Christie, con un ispettore (interpretato da Sam Rockwell) che insieme alla sua zelante giovane collega (interpretata da Saoirse Ronan) indaga sul delitto di un regista statunitense (interpretato da Adrien Brody) ritrovato sul palco di un teatro londinese. Il film racconta un versante inaspettato della carriera e della personalità della scrittrice inglese, spiegando al pubblico perché a oggi non abbiamo visto ancora un adattamento della sua celebre opera teatrale trappola per topi.

Grazie alla brillante sceneggiatura di Mark Chappell, il film riesce a essere sorprendente, nonostante per impostazione anticipi già allo spettatore quel che succederà, finale compreso. Si tratta infatti di una pellicola “meta”, di quelle che dialogano con lo spettatore e riflettono sul genere di appartenenza e sui suoi stereotipi, infrangendo spesso la quarta parete per dialogare con chi sta guardando.

Ronan e Brody: le stelle di Omicidio nel West End

Il cast è composto da interpreti di fama non stellare, ma che danno performance solide. Si fa notare Saoirse Ronan, ma solo perché il suo è l’unico ruolo davvero sviluppato del film. Adrien Brody fa scintille, anche essendo poco più di un comprimario. Il resto del cast invece ha davvero poco da fare, perché i rispettivi ruoli sono più dei “tipi”, lo stereotipo del sospettato di omicidio (l’impresario senza scrupoli, l’uomo geloso, l’uomo d’affari ricattato, la moglie tradita), più che personaggi a tutto tondo.

Il regista Tom George sa di certo quel che fa e si muove con una certa eleganza, pur essendo un esordiente. Il limite di Omicidio nel West End è che non ha una personalità sua, ma risulta davvero molto, molto derivativo. George si fa prendere un po’ troppo la mano nel replicare una regia che guarda palesemente allo stile riconoscibilissimo del collega Wes Anderson, con i suoi carrelli laterali, lo schermo diviso in due e il montaggio che va a ritmo di colonna sonora. Nel complesso però Omicidio nel West End risulta una visione molto gradevole, con una bella accelerata nel secondo tempo, una volta superata una certa artificiosità iniziale dovuta al tentativo di “prendere spunto” da concorrenti molto più brillanti. Manca insomma un talento cristallino come quello del regista Rian Johnson, autore di Knives Out - Cena con delitto, per rendere questo ironico giallo un film davvero eccellente. Se però vi piace calarvi nei panni dei detective e tentare d’indovinare come andrà a finire e chi sarà l’assassino, dategli un’occhiata. Non dovreste rimanerne delusi.

Omicidio nel West End (See How They Run) è al cinema da 29 settembre 2022. La pellicola dovrebbe arrivare nei prossimi mesi nel catalogo del servizio streaming Disney+.

Commento

Voto di Cpop

68
Quando riesce a scrollarsi di dosso la rigidità iniziale dovuta al prendere spunto dai suoi modelli, Omicidio nel West End riesce a diventare un giallo gradevole e divertente.

Pro

  • Diverte con tanta autoironia
  • Saoirse Ronan e Adrien Brody sono in ottima forma
  • Sa stupire nel finale

Contro

  • Ricorda un po' troppo altri gialli
  • Manca di carisma
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